UTE: le crisi di governo.

Siamo in piena crisi di governo e mai lezione fu più legata all’attualità come quella di oggi del dr. Spagnuolo, che ci ha accompagnato attraverso le crisi de nostri  75 anni di vita repubblicana. I governi, in teoria, dovrebbero durare in carica 5 anni come il Parlamento, ma non è mai accaduto, infatti la vita politica del nostro paese è da sempre caratterizzata dalla precarietà dei governi: se ne sono susseguiti ben 70 dal 1945 ad oggi, un vero record!!

Tra questi si ricordano anche tre governi tecnici, cosiddetti perchè guidati e composti anche da esperti nei vari campi amministrativi, ma in effetti quando un governo ottiene la fiducia del Parlamento non è più solo tecnico, ma anche politico.

Nel nostro ordinamento politico il popolo delega la sovranità ai suoi eletti , i quali eleggono a loro volta il capo dello Stato, il quale nomina il primo ministro, che può anche non essere membro del Parlamento; il primo ministro propone i nomi dei titolari dei vari dicasteri che devono essere approvati dal Capo dello Stato. Il governo deve poi ottenere la fiducia di entrambe le Camere e resta in carica finché non viene sfiduciato anche da una sola Camera.

Uno dei motivi che causano l’instabilità politica del nostro paese è da ricondurre al fatto che gli eletti non hanno vincolo di mandato e quindi possono cambiare gruppo parlamentare in ogni momento (questo è stato voluto dai Padri Costituenti, che ben ricordavano il tempo della dittatura), ma forse l’instabilità politica non fa che rispecchiare l’individualismo esasperato di noi italiani, sempre pronti a dividerci su qualunque argomento e sempre pronti a spaccare il capello in quattro e a formare nuovi partiti così come se se trattasse di formare una squadra per giocare a calcetto nella palestra parrocchiale.

Ora il Presidente incaricato di formare il nuovo governo è Mario Draghi, una personalità il cui valore e la cui competenza sono riconosciuti in tutto il  mondo per le alte cariche da lui ricoperte in tempi di gravi difficoltà: a lui dobbiamo se l’UE e l’euro continuano ad esistere.

Draghi dovrà guidare il nostro Paese fuori da una crisi dalle dimensioni sconvolgenti, ma ha dalla sua parte l’appoggio morale e finanziario di un’Europa che ha trovato la strada della solidarietà e questo è motivo di speranza per tutti noi.