UTE: Da Cartesio alle neuroscienze – Divulgazione scientifica.

Oggi abbiamo potuto assistere a una lezione straordinaria tenuta dal prof. Ciccocioppo dell’Università di Camerino, il quale ci ha parlato del cervello umano.

Le domande tipiche che la filosofia si poneva un tempo ora sono diventate il campo di ricerca delle neuroscienze, che indagano il rapporto tra cervello e percezioni.

Cartesio  affermava in definitiva  che solo attraverso il dubbio si arriva al vero: Se penso, sono vivo, sono cosciente, quindi esisto. Col suo “cogito ergo sum” ha affermato il predominio della mente sul corpo e ciò ha influenzato la scienza successiva, che ha separato la “res cogitans” dalla “res extensa” (la mente dalla realtà concreta).

Oggi le neuroscienze hanno più mezzi per studiare il cervello umano, la cui estensione non ha pari  tra tutti gli esseri viventi. Esso è costituito da molte  zone, che  compiono una funzione specifica in coordinazione tra di loro.

In condizioni normali, la vista è l’organo su cui l’uomo fa più affidamento e se per qualche motivo la zona occipitale in cui arrivano gli stimoli visivi subisce danni, si hanno diverse distorsioni nella percezione della realtà. Succede infatti a chi soffre della sindrome di Bonnet di avere allucinazioni tanto vivide da sembrare reali. Ne consegue che non tutto ciò che vedo è realtà… Nella sindrome di Capgras, caratterizzata da un danno alla corteccia visiva, l’individuo non riesce più a riconoscere i volti delle persone. In certi casi di epilessia, si hanno allucinazioni di tipo mistico.

E’ noto anche come persone che hanno subito amputazioni di arti, continuino a “sentirsele” perché la zona del cervello che li controllava smette di funzionare e viene sostituita dalla zone vicine. Nei casi in cui si sia dovuto intervenire sul cervello separando i due emisferi, si hanno notevoli distorsioni sia nelle percezioni che nelle risposte motorie alle stesse.

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Il prof. Damiani oggi ha dovuto ridurre la sua lezione perché ha potuto cominciare la sua spiegazione con molto ritardo. Dopo un breve riassunto della sua lezione precedente, ha continuato a parlarci delle quattro dimensioni della realtà spaziotemporale, nella quale ognuno di noi è immerso.

Non si può tornare indietro nel tempo perché dovremmo muoverci a una velocità superiore a quella della luce (e ciò non è possibile), ma non possiamo nemmeno tornare indietro nello spazio, perchè, quand’anche lo facessimo, nel frattempo la nostra posizione nello spazio sarebbe già cambiata a causa del movimento terrestre.

Nella concezione olistica del mondo, niente è separabile e la somma delle parti è meno del tutto. Coi mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione della scienza si sono potuti osservare fenomeni mai indagati prima, come il cinguettio dello spaziotempo: vista la difficoltà del tema chi vuole saperne di più può cliccare QUI