UTE: Europa e globalizzazione – 1914-15 in Italia

Storia: Un’ Europa colonizzata. Verso un cosmopolitismo globale. (docente prof. Creuso)

La globalizzazione ha portato con sè libertà di movimento di uomini e cose e da allora si ha l’ impressione che l’ Europa , la colonizzatrice di un tempo, sia stata a sua volta colonizzata, ma i due fenomeni sono molto diversi.

L’ Europa esportava le sue leggi, le sue usanze e le sue lingue, al seguito di strateghi militari, ora invece sono proprio le sue leggi, che gli stranieri ben conoscono, a consentire loro di usarle a proprio vantaggio, così ci sono i capitalisti stranieri che vengono ad acquistare le nostre imprese  o i nostri palazzi più prestigiosi, mentre i migranti poveri vengono a cercare qui una possibilità di futuro.

Nella “Carta dei diritti” dell’ Europa è prevista l’ accoglienza, quindi non possiamo esimerci dall’ accogliere , ma poi non sappiamo integrare e quindi chi resta ai margini non ha altra scelta che dedicarsi ad attività illecite o al limite dell’ illecito.

Il declino dell’ Europa è oggi evidente, ma era già stato previsto nel tardo ottocento da F. Nietzsche, che lo collegava al declino della cristianità.  L’ Europa, però, non poggia solo sul pilastro cristiano, ma anche su quello del comunismo/socialismo , sul lavoro che dà un ruolo e un’ identità a ogni individuo e sul valore della razionalità. E’ proprio la ragione che ci ha portato a privilegiare forme di governo democratiche basate sulla libertà, ed ora questa libertà portata agli estremi rischia di minare la nostra identità e di portarci verso il caos.

Nei rapporti con l’ Islam si dovrebbe arrivare a patti che implichino una contropartita  e più che le sanzioni , più che le azioni di polizia  servirebbe la fantasia per trovare soluzioni nuove ( e aggiungo di mio : servirebbe tanta razionalità da rendere più vivibili i paesi da cui oggi la gente fugge per poter sopravvivere). Alla fine della lezione il docente ci ha letto questa bella storia di Rodari :Giovannino Perdigiorno e il paese senza punta.

Donne che selezionano i bossoli.

Storia: il 1914-15 in Italia.

Al momento in cui scoppia la Grande Guerra, l’ Italia fa parte della Triplice Alleanza che la lega ad Austria e Germania, ma poichè la guerra non ha carattere difensivo, si dichiara neutrale.  Questa scelta non è però condivisa da tutti e gli Italiani si dividono in INTERVENTISTI e NON-INTERVENTISTI. I due schieramenti sono trasversali e i relativi sostenitori militano sia nei partiti conservatori che nei partiti di ispirazione socialista.

Tra i non interventisti c’ erano Giolitti, il Papa Benedetto XV, Treves e Turati ognuno per ragioni diverse. Tra gli interventisti troviamo i nazionalisti , come Corradini, Salvemini, Mussolini, D’Annunzio e Papini.

Il 26 Aprile a Londra l’ Italia firma il Patto di Londra e il Parlamento alla fine ratifica l’ entrata in guerra.

Quale fu il ruolo delle donne durante il conflitto?  Molte donne sostituirono gli uomini chiamati al fronte nelle fabbriche, negli uffici, nei servizi in genere e nei campi e scoprono di saper  lavorare  bene come gli uomini, ma le loro paghe restano molto inferiori.

Alla fine della guerra alcuni paesi  riconoscono alle donne il diritto di voto, in altri (tra cui l’ Italia) dovranno passare ancora molti anni.