UTE: Life skills nella terza età: vivere il tempo in pienezza. (sintesi di A. D’Albis)

Bellissima questa lezione di recupero della dottoressa Todaro sulle Life Skills nella terza età.

Nella prima parte la dottoressa recupera velocemente i concetti di F.I.L. e Life Skills espressi nella lezione precedente (9 / 02 / 2019), per passare poi a parlarci delle Life Skills nella terza età.

E’ importante sapere quali sono le Life Skills , sapere se qualcuna di esse è debole per allenarle in maniera che facciano il loro effetto. A differenza del bambino, che aumenta le sue Life Skills con l’esperienza e l’educazione, l’adulto può aumentarle attraverso la “consapevolezza” di quelle che possiede e la “motivazione” che ci spinge ad aumentarle.

Le 10 Life Skills sono le seguenti:

  1. capacità di prendere decisioni: saper scegliere tra due direzioni; prendere la decisione più opportuna in modo autonomo.
  1. capacità di risolvere i problemi: essere capaci di affrontare in modo costruttivo i problemi che si presentano e che, irrisolti, ci procurerebbero stress;
  1. Creatività: Capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi, dando vita a nuove idee;
  1. Spirito critico: chiedersi cosa si pensa di un argomento e poi domandarsi la ragione per cui si pensa in quel modo; non lasciarsi influenzare dai mass media;
  1. Comunicazione efficace: trasmettere le proprie idee, coinvolgere le altre persone e farsi ascoltare;
  1. Capacità di relazionarsi: saper creare e mantenere relazioni profonde e significative con le persone giuste; accettare che alcune relazioni finiscano, mantenere quelle che rimangono e crearne delle nuove;
  1. Autocoscienza: conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri punti forti e deboli, le proprie abilità;
  1. Empatia: capacità di capire cosa penso, cosa provo e cosa sento e capire cosa l’altro pensa, prova e sente; 
  1. Gestione delle emozioni: saper riconoscere le emozioni e riuscire a gestirle in modo appropriato;
  1. Gestione dello stress:  elevati livelli di stress incidono sulla nostra salute;

Nella seconda parte della lezione,  la docente sfata alcuni falsi miti sull’invecchiamento e ci incita ad avere uno stile di vita che ci eviti i suoi effetti negativi e ci parla del concetto di saggezza.

La saggezza non è solo accumulo di esperienze, ma nasce dall’aver avuto delle esperienze che sono state poi rielaborate; la persona saggia, tuttavia, non solo rielabora le sue esperienze, ma le vive anche “emotivamente”.

Rielaborare un’esperienza vuol dire ripensare a quello che è accaduto e chiedersi cosa essa ci lascia.

La docente spiega ancora che secondo alcuni studi queste competenze possono essere raggruppate secondo 3 aree:

  • EMOTIVE– consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
  • SOCIALI – empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci
  • COGNITIVE – risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo.

Competenze Cognitive: anche nella terza età è importante allenare il cervello. Tuttavia, la docente sottolinea  che per allenare il cervello bisogna mettere in campo tutte le dimensioni dell’uomo. Quindi un corretto stile di vita necessita di una buona alimentazione e di una regolare attività fisica (Mens sana in corpore sano).

L’uomo, infatti, è fatto di corpo, mente e cuore. Tutto è collegato, quindi se si esercita il fisico, si allena il cervello e migliora anche il cuore.

  • Competenze Emotive: alcuni la chiamano “intelligenza intuitiva” del cuore, cioè la capacità di osservare e provare emozioni;
  • Competenze relazionali:     Anche nella terza età c’è la capacità di empatia e di relazioni. Quando ci sono delle mancanze di relazioni a causa di cambiamenti dovuti al corso della vita (malattie o morte), queste competenze ci aiutano a mantenere quelle esistenti e anche a crearne altre con persone nuove.

In conclusione, per non invecchiare bisognerebbe avere tutti i giorni “qualcuno da amare e qualcosa da fare”.