UTE: pensiero positivo (L. Todaro)

La psicologia positiva si occupa delle strategie da mettere in atto per acquisire la capacità di pensare positivamente, che aiuta a vivere meglio le situazioni in cui ci si viene a trovare.

C’ è differenza tra ottimismo e pensiero positivo: il primo è un atteggiamento verso la realtà esterna volto a coglierne il lato migliore, indotto dalle esperienze vissute; il secondo è una conquista della nostra volontà, tramite opportuni “esercizi”.

Il pessimista è colui che solitamente al primo impatto con le situazioni e con le persone, sente spuntare, spontaneamente e senza sua colpa, dentro di sé un pensiero negativo: di autocommiserazione, di vittimismo, di catastrofismo. E questo non possiamo impedirlo, ma possiamo invece tentare di rimediare, ma sono necessarie tre cose: la consapevolezza del proprio atteggiamento negativo, la motivazione (voglio migliorare il mio atteggiamento per stare meglio io e far stare meglio chi mi sta accanto) e l‘esercizio.

E’ necessario, per non ripetere reazioni negative di fronte ai contrattempi, prepararsi mentalmente delle ipotesi  di reazioni costruttive.

Se non siamo soddisfatti di come ci siamo comportati in una certa occasione  possiamo chiederci cosa abbiamo provato in quel momento (ci siamo arrabbiati, ci siamo sentiti offesi…) e il perchè della nostra reazione. Dovremmo poi scrivere ogmi cosa, proprio come su un diario, aggiungendo una spiegazione diversa e più positiva. Ripetendo questo “esercizio” per un po’ di tempo, al ripetersi della situazione difficile, troverò subito una reazione che mi farà sentire meglio, più serena e soddisfatta.

Pensare positivo fa vivere meglio, allunga la nostra vita e fa stare meglio anche chi vive accanto a noi.