UTE: Nanotecnologie e Nanomedicine (dr. Filippi)

Il dr. Filippi riesce spesso a farci entrare in un presente che sa di futuro e che spesso non conosciamo.

E’ stato così anche per la sua interessantissima lezione sulle nanomedicine (che purtroppo non ho potuto seguire negli ultimi minuti).Il prefisso NANO significa piccolissimo.

Prima di entrare nello specifico delle nanomedicine, è necessario parlare delle nanotecnologie da cui hanno origine. Già nel 1859 Richard Feynman aveva studiato l’interno degli atomi, scoprendovi spazi “infiniti”. Le nanotecnologie dunque si interessano di ciò che è infinitamente piccolo e nel 1985 un ricercatore riuscì a scrivere l’intera Enciclopedia Britannica in uno spazio simile a una capocchia di spillo. Le nanotecnologie  si occupano di manipolazioni di elementi nell’ordine di un miliardesimo di metro (un milione di volte più piccolo di un millimetro).

Esistono molti esempi di nanotecnologia applicata nel mondo della natura: il geco può arrampicarsi anche sui vetri grazie a fili sottilissimi di cui sono dotati i suoi polpastrelli; il bisso  (un tempo usato come fibra pregiatissima) consente alle cozze di attaccarsi agli scogli; la ragnatela è composta da fili sottilissimi che le conferiscono una resistenza elevatissima; le foglie di loto non si bagnano grazie alle minuscole increspature cosparse di cera sulla loro superficie: esse sono talmente piccole che le gocce d’acqua non possono penetrarvi e scivolano via.

Imitando la natura, già ora si producono bicchieri, tessuti e vetri autopulenti, lenti antigraffio.

Molto importante nel campo delle nanotecnologie è l’atomo di carbonio. Dalla grafite infatti si è ottenuto il grafene: è più leggero dell’aria, più resistente dell’acciaio e ha lo spessore di un atomo.

Sono le nanotecnologie a consentire di ridurre sempre più le dimensioni di tanti apparecchi di uso comune. Esse trovano applicazione in tutti i campi delle attività umane: informatica, scienza dei materiali, comunicazioni, chimica, medicina, alimentazione, cosmesi, biologia.

La nanomedicina si esplica soprattutto in campo diagnostico, ma non solo. Vengono prodotti farmaci che presentano enormi vantaggi per la loro multifunzionalità, per le loro proprietà elettromagnetiche, per la solubilità e perchè sono facilmente degradabili dal metabolismo. Si ottengono farmaci che grazie alla nanomedicina possono nascondersi (e quindi non essere attaccati dai succhi gastrici ad es.) fino al raggiungimento della parte del corpo da trattare. Con queste tecniche vengono prodotti anche i mezzi di contrasto utilizzati per particolari esami.

A questo punto ho dovuto abbandonare la videoconferenza e non ho potuto seguire  gli ultimi minuti, che saranno certamente stati estremamente interessanti.

Grazie, dr. Filippi, per questa immersione nel mondo meraviglioso dell’infinitamente piccolo che ci lascia sempre stupiti e attoniti come quando ci immergiamo nell’infinitamente grande.