UTE: Storia del cristianesimo.

Nelle sue ultime sempre interessanti lezioni, don Ivano ci ha introdotto nella storia del cristianesimo attraverso le letture dei primi scritti attribuiti ad autori cristiani, Spesso certi documenti di questo periodo appaiono sovrabbondanti di particolari poco credibili, ma bisogna distinguerli in tre diverse categorie:

ACTA: sono i verbali dei processi che vedono sotto accusa i cristiani e che si caratterizzano per uno stile notarile, scarno, ma da essi si possono dedurre notizie storiche affidabili; PASSIONES: sono i racconti che descrivono il martirio cui sono stati sottoposti i condannati e spesso risentono dell’emotività degli autori; LEGENDAE: (traduzione: testi da leggere) sono testi che venivano letti durante le celebrazioni delle ricorrenze festive per ricordare i martiri e spesso sono perciò arricchiti di particolari per attirare l’attenzione e l’interesse degli ascoltatori-

Tra i documenti risalenti al III secolo d.C. merita di essere ricordata la “Passione di Felicita e Perpetua”. Perpetua è una donna nobile e colta (forse una diaconessa) di Cartagine; ha 22 anni ed è madre di due figli. Felicita è la sua domestica . Le due donne vengono incarcerate e Perpetua scrive con grande maestria un diario dei suoi giorni di prigionia prima del martirio. In quel periodo, l’Africa del Nord domina culturalmente e anche politicamente (dinastia dei Severi) il mondo romano. E’ bene ricordare che le persecuzioni dei cristiani avevano spesso come motivazione principale la volontà di impossessarsi dei loro beni.

Il primo libro liturgico si intitola “TRADITIO APOSTOLICA” ed è stato scritto da Ippolito Romano nel III secolo d. C.

Il Cristianesimo era più diffuso nelle città (Roma e città del Nord Africa) che nei villaggi di campagna (pagi da cui deriva il termine “pagano”). I primi scrittori cristiani furono Perpetua, di cui abbiamo parlato più sopra, Cipriano e Tertulliano. Si andava formando un lessico adatto ai riti cristiani, ma si sentiva la necessità di avere dei testi di riferimento per la celebrazione dei riti religiosi ed è proprio dalla “Traditio Apostolica” che sono state tratte le parole che vengono pronunciate ancora oggi durante la Consacrazione del pane e del vino. Ippolito era animato da spirito polemico nei confronti della gerarchia ecclesiastica del tempo, tanto che si autoproclamò “antipapa” nel momento in cui fu eletto papa Callisto, che era stato diacono di Zefirino (papa). Durante le persecuzioni del 250 d.C. Ippolito e Callisto si trovano accomunati nello stesso martirio.

Scrivendo la “Traditio Apostolica” Ippolito voleva riportare alle originarie radici della predicazione apostolica i riti della Chiesa del suo tempo.

Salvini e le multe… a Erba però…

Salvini è quasi di casa a Erba, dove ha molti seguaci fedelissimi, ma forse non sa quello che vi accade….

E’ appena stato emanato, da parte del ministero di Salvini, un decreto per limitare i casi in cui possono essere comminate delle multe, intanto però a Erba il Comune fa cassa proprio con le multe e la Lega è nella maggioranza che governa la città…

Salvini ha fatto certamente una mossa elettorale che potrebbe essere efficace, se non fosse contraddetto sul campo proprio da quelli della sua parte…

UTE il paesaggio nella pittura.

In queste ultime lezioni la prof. Emanuela Beretta ci ha proposto la storia del paesaggio nella pittura, partendo dal Medio Evo fino al paesaggio “silenzioso” di Morandi.

La parola paesaggio viene usata per la prima volta da Tiziano Vecellio nel 1552 in una lettera inviata a Filippo d’Asburgo; prima si parlava solo di sfondo o di paese.

La natura, nel Medio Evo è vista con timore, perché piena di pericoli; solo la natura ordinata dall’uomo è benigna, infatti nel Decamerone è il giardino il luogo in cui si cerca la salvezza. Nella pittura medioevale la natura resta sullo sfondo.

E’ nel 1400 che l’arte comincia a interessarsi al paesaggio e studia la natura che avvolge le figure ritratte nel dipinto, ma non c’è ancora un’ambientazione nello spazio intesa come prospettiva.

Nella pittura fiamminga il paesaggio diventa realistico viene arricchito dalla prospettiva e da particolari minuziosi: diventa uno spazio in cui gli uomini vivono, ma manca l’atmosfera.

In Mantegna , “Orazione nell’orto” i personaggi si inseriscono perfettamente nel paesaggio; in Tiziano poi esso tende a prevalere sulle figure ritratte: i personaggi infatti sono inseriti in paesaggi selvaggi e realistici. Nella sua opera “Ascensione”, Tiziano rappresenta paesaggi sfumati molto moderni.

Quando nell’800 furono inventati i tubetti di colore, facilmente trasportabili, dilagò la pittura “en plein air” con la riproduzione di paesaggi dal vero che spesso vogliono rappresentare anche gli stati d’animo e le atmosfere che pervadono la scena dipinta.

Nell’ultima sua lezione di questo Anno Accademico, la prof. Beretta ci ha portato in pieno ‘900 per parlarci di un pittore solitario e anomalo nel panorama artistico del suo tempo: Giorgio Morandi. Egli ricerca linguaggi nuovi, poiché si trova a disagio sia con l’arte ottocentesca sia con quella futurista o metafisica, dalle quali si discosta ben presto.

Si dedica allo studio della tradizione artistica italiana e toscana in particolare ( Giotto, Piero della Francesca… ), ma si rifà anche a Fattori, Corot e Cezanne. Della pittura medioevale analizza colori, forme e disposizione dei volumi; non ama invece le figure troppo vistose, troppo vigorose, titaniche e retoriche. Ama piuttosto le linee semplici e i colori non aggressivi. I suoi paesaggi sono pervasi da un’atmosfera silenziosa, intima, delicata, raffinata. Ricerca la semplicità e l’essenzialità delle linee e delle forme e dipinge sempre dal vero. La sua pittura ha grandi affinità con la poesia di Montale, che , nella sua poesia “meriggiare pallido e assorto” riproduce la stessa atmosfera di intimità e silenzio di un pomeriggio assolato.

Ha vissuto quasi tutta la vita a Bologna con le sorelle, ma quando il cortile su cui si affacciava la finestra da cui vedeva il paesaggio che amava dipingere fu occupato da nuove costruzioni, si trasferì a Ghizzana sull’Appennino Tosco-Emiliano. Quel piccolo, povero, sconosciuto angolo di mondo è diventato, grazie ai dipinti in cui lo ha riprodotto, un luogo da visitare per chi intende comprendere la pittura di Morandi.

UTE: Una perla nascosta ad Alzate.

L’Italia è un paese davvero unico: in qualunque parte del paese vi troviate, statene certi, potete scoprire veri gioielli d’arte, magari sconosciuti, ma degni di attenzione e ammirazione.

Ne abbiamo avuto conferma ieri, andando a visitare la chiesetta di S. Giorgio ad Alzate, dove si può ammirare una pregevolissima “Ultima Cena” in cui è evidente il riferimento all’opera omonima di Leonardo, ma non manca di una propria originalità nella disposizione dei personaggi e nei loro atteggiamenti: certamente all’anonimo autore era stato chiesta un’opera come quella che Leonardo aveva completato pochi anni prima a Milano, ma lui ha voluto e saputo dare un’interpretazione personale di quel momento della vita di Gesù, ottenendo un risultato di grande bellezza e notevole suggestione.

Ultima Cena nella chiesa di S. Giorgio ad Alzate

Come sempre in queste occasioni erano venuti con noi alcuni ospiti di Casa Prina, ai quali si offre così l’opportunità di un momento diverso nelle proprie giornate.

Un grande ringraziamento va alle docenti del Romagnosi che preparano i ragazzi affinché in queste circostanze vestano i panni delle guide turistiche e bisogna riconoscere che sono sempre bravissimi nonostante la comprensibile emozione della prima volta in quel loro ruolo.

Premiazione del concorso letterario “MARIUCCIA GUARISCO PELLEGRINI”

Ieri pomeriggio, 21 maggio, in Sala Isacchi, c’è stata grande festa: sono stati consegnati i premi del concorso letterario, intitolato alla co-fondatrice dell’UTE “Maria Guarisco Pellegrini”, rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori di Erba. Il premio consiste in un buono da 250 euro da utilizzare per l’acquisto di libri o sussidi didattici. Sponsor dell’iniziativa è “Pontiggia- promotori finanziari – banca Sella di Erba.

La lettura degli elaborati da parte dei vincitori, è stata intervallata da musiche interpretate dal violino “magico” di Matteo Fedeli accompagnato al pianoforte dal M.° Scaioli.

La sala era strapiena di soci UTE e familiari dei ragazzi premiati e ogni tema letto è stato salutato da calorosi applausi, così come i bei brani musicali eseguiti con autentica maestria.

Scegliere i vincitori tra tanti temi ben strutturati e ben scritti non è certo cosa facile: non si conoscono i ragazzi, né le condizioni in cui hanno operato, perciò la giuria ha seguito due criteri guida: valorizzare le esperienze vissute dai ragazzi e il loro significato educativo. Purtroppo però sono stati per forza di cose esclusi degli elaborati molto significativi, che speriamo di poter valorizzare in altre occasioni, col consenso degli autori e dei loro genitori.

Questo concorso rientra nell’ambito delle iniziative che l’UTE mette in atto per stabilire un ponte di solidarietà con i giovani del nostro territorio.

Alla fine della premiazione, dopo che le ultime note si sono perse nell’aria, tutti i presenti , uscendo da sala Isacchi, avevano la gioia dipinta sui loro volti e ringraziavano per il bel pomeriggio passato insieme.

UTE: Lezione concerto 2

Venerdì, dopo la lezione del dr. Lissoni, alla quale non ho potuto assistere, i nostri docenti, Vincenzo Petrucci (baritono) e Maria Rosaria Cannatà (soprano, accompagnati dal m° Scaioli , ci hanno intrattenuto con brani di musica da camera di Debussy, Fauré e Hahn.

Debussy è vissuto a cavallo tra 1800 e 1900; si è cimentato in tutti i generi musicali e spesso viene definito un “impressionista”, ma in realtà la sua è una musica nuova che potrebbe essere definita “simbolista” e che risente di sonorità orientali..

Fauré, di cui ricorre il centenario della morte, è un musicista un po’ dimenticato. Ravel fu uno dei suoi insegnanti. Fu intellettuale e critico musicale; amava i classici, ma anche la musica impressionista. I testi dei suoi pezzi sono di alto livello poetico, raffinati come la sua musica: tra gli autori troviamo anche Victor Hugo e Paul Verlaine.

Hahn (forse il meno conosciuto) nato a Caracas da mamma venezuelana e papà tedesco, la famiglia si trasferì in Francia dove si fece conoscere ben presto per le sue straordinariamente precoci doti musicali, tant’è vero che compose il suo pezzo più conosciuto, su versi di V. Hugo, “Si mes vers avaient les ailes” a soli 14 anni.

Le notizie sui vari autori sono state intervallate da esibizioni dei nostri docenti, che hanno deliziato i soci presenti. Alla fine una meritatissima standing ovation è stata compensata con l’esecuzione , fuori programma , del duetto “Là ci darem la mano”. Che bello ascoltare voci e musica così: ti accarezzano l’anima!!!

Attendiamo tutti con ansia la lezione concerto numero tre di venerdì 24 maggio.

Tarquinio e le guerre.

C’era Tarquinio , l’ex direttore di Avvenire, su Radio 1 che parlava della sua candidatura alle europee con il PD e diceva che a farlo decidere per entrare nelle liste di questo partito è stato lo spirito solidaristico che lo caratterizza e la sua vocazione europea. Secondo Tarquinio, noto pacifista, solo un’Europa forte, coesa e convinta delle sue potenzialità può influire sui destini del mondo e può contribuire a risolvere i problemi che stanno scatenando guerre note e sconosciute.

Ha affermato anche di conoscere bene la realtà israeliana e le tante persone che in quel paese si battono per una pacifica convivenza tra Israeliani e Palestinesi, ma sa anche che la politica di Netanyahu è sostenuta al momento dalla maggioranza della popolazione, che vive in un’atmosfera di assedio perenne. Ha anche denunciato come la politica dei nuovi insediamenti sia portata avanti con metodi di grande violenza: i coloni arrivano anche ad uccidere per cacciare i palestinesi dalle loro case e dalle loro terre e certo questo non può che alimentare e perpetuare il clima di odio.

Tarquinio auspica che l’Europa riconosca lo Stato di Palestina e che Israele sia costretto a ritirarsi dai territori occupati illegalmente. Questo però sarà solo il presupposto imprescindibile per poter iniziare delle trattative, che non potranno non tenere conto anche dell’accesso alle risorse idriche