Alla caduta dell’impero Romano, in quasi tutta l’Europa il latino era la lingua ufficiale, ma presto nel linguaggio parlato prendono il sopravvento nuove forme linguistiche diverse da zona a zona, mentre il latino scritto resiste ancora per molti secoli in tutti gli atti ufficiali.
Con l’evoluzione del modo di vivere e con l’introduzione di nuove invenzioni, il linguaggio si adegua arricchendosi di nuovi vocaboli, che a volte derivano anche da lingue di popoli che vengono da lontano (es. gli Arabi).
La maggior parte delle persone non sapeva leggere, ma a poco a poco anche le lingue volgari (lingue parlate dal volgo) vennero utilizzate anche a livello scritto, per rispondere alla necessità di essere compresi da più persone. Nascono così le lingue romanze, mentre il latino rimane relegato alle cerimonie religiose e agli atti notarili.
Bisogna comunque far notare che già all’epoca dell’impero il popolo parlava un latino diverso dal latino colto e in “dialetti” diversi da provincia a provincia, dove il latino si mischiava con le lingue preesistenti alla conquista romana. Con la fine dell’impero le radici delle antiche lingue riaffiorano facendo propri alcuni vocaboli e certe regole della lingua latina e si arricchiscono anche con quelle dei popoli che arrivano a varie ondate da oriente. Le principale lingue romanze sono attualmente: italiano, sardo, francese, portoghese, ladino, romeno, catalano, castigliano,.
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PAPATO E IMPERO IN LOTTA TRA LORO – Si sono verificate ondate di emigrazioni (invasioni) di popoli sia dal nord (Normanni, Ungari) che dal sud (saraceni -musulmani).
Dal Mille comincia la Rinascita, che è in parte dovuta allo svanire della paura che dovesse arrivare la fine del mondo: l’aumento della popolazione traina uno sviluppo dell’economia e il periodo che ne segue dovrebbe essere considerato la “res publica cristiana”: l’imperatore era il punto di riferimento unificante dei vari signori locali. Quando Leone III incorona Carlo Magno, per ottenere la sua protezione contro i rivali delle famiglie potenti romane, nasce poi il problema: quale carica (imperatore e Papa, prevale sull’altra? Il Papa afferma la sua superiorità poichè il suo potere viene da Dio. Gregorio VII fa valere la storia del Papato, ma l’imperatore avrà la meglio su di lui, che morirà a Salerno
