Ricorda, Israele …

SE QUESTO E’ UN UOMO.

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Dedico questa poesia di Primo Levi ai Palestinesi di Gaza … Forse l’autore non avrebbe mai potuto immaginare che, in un futuro non molto lontano dai giorni in cui ha scritto la sua poesia, i governanti del suo popolo avrebbero assunto il ruolo di persecutori senza pietà.

Ora a Gaza ci sono uomini e donne che non hanno più dove stare e ormai da due anni sono costretti a percorrere e ripercorrere, da nord a sud e viceversa, le strade ingombre di macerie della loro terra, in cui non trovano più né cibo né acqua né riparo dalle intemperie mentre vedono i loro figli morire di fame o sotto i bombardamenti.

Perché gli Israeliani non ricordano quando erano loro le vittime della barbarie? Ricorda Israele…. e ti siano di monito gli ultimi versi della poesia….

I due Donald.

Tutti noi della mia età siamo cresciuti insieme ai fumetti della Disney , vuoi in forma cartacea con gli albi di Topolino, vuoi con i cartoni animati in TV . L’eroe più simpatico e più amato era certamente Paperino, cioè Donald Duck: gliene capitavano di tutti i colori e ogni sua iniziativa finiva per fallire. Forse ci piaceva perché assomigliava un po’ a noi che spesso sperimentiamo la discrepanza tra i nostri sogni, i nostri progetti e la dura realtà.

Oggi c’è un altro Donald sulla scena mondiale e ad Anchorage mi ha ricordato molto l’altro Donald: aveva dichiarato che il punto irrinunciabile per cominciare a trattare era il “cessate il fuoco” in Ucraina altrimenti Donald si sarebbe molto arrabbiato. Invece veniamo a sapere che i bombardamenti sono continuati anche durante le ore del colloquio in Alaska e che forse di Ucraina non s’è neppure parlato….

Donald doveva far finire la guerra in 24 ore, ieri addirittura hanno detto che la guerra in quel paese non sarebbe nemmeno scoppiata se Trump fosse stato alla Casa Bianca … certamente avrebbe consentito a Putin di prendersi l’Ucraina, in barba ai trattati internazionali. E dopo la cessione dell’Ucraina? Mi è parsa molto eloquente l’ostentazione della felpa di Lavrov con la scritta CCCP (cioè URSS): Putin vuole ricostruire l’impero della Russia sovietica estendendo la sua ombra “protettrice” ai paesi che facevano parte della sua sfera di influenza.

Cosa ha ottenuto Donald? Nulla di nulla.

Cosa ha ottenuto Putin? Ha fatto capire al mondo che il coltello dalla parte del manico lo ha lui e che è inutile che noi lo etichettiamo come “assassino”, come traditore di tutti i trattati internazionali, è addirittura inutile il mandato di cattura che la Corte Penale Internazionale ha emesso nei suoi confronti: lui se infischia altamente di tutto e di tutti. E stando così le cose Donald gli stende i tappeti rossi…

Tra i due Donald, quello che oggi guida l’America non è per niente simpatico…

Pensando ad Anchorage.

Su RaiPlay stanno riproponendo una serie di reportage giornalistici di Monica Maggioni , che avevo segnalato poco più di un anno fa.

“Avventura nel Grande Nord” , questo è il titolo della serie, dimostrava senza possibilità di fraintendimenti che la vera sfida in atto a livello mondiale era, ed è, il controllo del Mar Glaciale Artico e delle terre circostanti e se ne deduceva che la guerra in Ucraina poteva essere solo una “valvola di sfogo” per queste tensioni, solo un effetto collaterale.

La conferma di tutto ciò è sotto i nostri occhi: stasera ad Anchorage si incontrano Putin e Trump che dovranno mettere le carte in tavola e già si parla della possibilità di consentire alla Russia di sfruttare terre rare dell’Alaska.
La fine della guerra in Ucraina dipenderà da intese che superano di gran lunga il possesso di qualche chilometro in più o in meno nel Donbass ed è per questo che l’Ucraina non sarà presente col suo Presidente.

Si parla, in stime approssimative, di 400.000 soldati ucraini e più di un milione di soldati russi morti in questi tre anni e mezzo, senza contare le vittime civili, le città distrutte, le infrastrutture demolite e fa molto male pensare che tutto questo non sarà l’argomento principale dei colloqui di questa sera.

Gli Ucraini potranno far sentire la loro voce? Si spera che l’UE possa una buona volta farsi valere e fare in modo che il destino dell’Ucraina non venga deciso a tavolino (come abbiamo visto tante volte nella storia per altri paesi) in sottordine a interessi che nulla hanno a che vedere con i diritti fondamentali di ogni popolo libero.

80 anni fa… 6 agosto

80 anni fa, il 6 agosto 1945, alle ore 8,15, la prima bomba atomica scoppiava su Hiroshima. Un minuto dopo 140.000 persone erano state cancellate dalla faccia della terra insieme a un’intera città.

Si disse che era stato deciso così dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra, ma davvero non si potevano tentare altre vie? Ed è stato sempre così inevitabile l’ulteriore bombardamento di Nagasaki tre giorni dopo?

Oggi il Giappone ricorda in silenzio perché non ci sono parole per esprimere il dolore di un popolo intero e l’orrore che è seguito a quegli eventi infausti e, come si legge nell’articolo di RAINews (linkato qui sopra) gli ormai pochi superstiti deplorano la nuova corsa agli armamenti e il dispiegamento di mezzi portatori di bombe atomiche: ora sappiamo cosa possono fare e sappiamo anche che ricorrendo a quelle armi si decide la fine dell’umanità. A questo punto serve solo un po’ di buon senso e basterebbe un attimo per chiedersi “Cui prodest?” (a chi giova?) come dicevano i nostri antenati. E l’inevitabile risposta, da sola, dovrebbe far giudicare ridicolmente tragiche certe dimostrazioni di forza.

Che furbata!

Credo che tutti noi siamo assediati da pubblicità di ogni genere: navighi su internet per cercare un’informazione e subito ti arrivano consigli di acquisto in linea con quanto stavi cercando. In genere non mi faccio tentare, ma qualche voltami è capitato di essere catturata da un articolo che rispondeva particolarmente alle mie esigenze.

E’ così che qualche tempo fa ho acquistato un abitino estivo piuttosto grazioso e dal prezzo conveniente, poi all’arrivo del pacco ho constatato che proveniva nientemeno che da Hong Kong: mi sono detta che per comprare merce cinese non è il caso di riempire gli aerei di pacchetti e pacchettini, basta andare in uno dei tanti magazzini gestiti dai cinesi qui in zona e non ho più acquistato nulla che venisse proposto da siti riconducibili ad aziende dell’estremo oriente, come Temo e Shein.

Qualche giorno fa ecco che un sito dal nome italianissimo mi propone un abito carino a un prezzo ben diverso da quelli dei siti cinesi e ho deciso di acquistarlo; lo sto aspettando da molti giorni e ho sollecitato a più riprese l’invio della merce ed è così che, monitorando la spedizione , ho scoperto che il pacco deve arrivare dalla Cina!!!!

Avete capito? Questa azienda dal nome italianissimo acquista in Cina ai prezzi di Temu e rivende a me con prezzo decuplicato!!! Niente da dire: è un bel modo per fare soldi senza troppa fatica…

Soldati o assassini…

Ho letto che questa notte 13 palestinesi sono stati uccisi dai colpi di un carrarmato mentre dormivano nelle loro tende (visto che nessuno ha più una casa a Gaza)!!!!!!

Questo episodio è solo l’ultimo di una serie di orrori che si verificano ogni giorno: bambini allo stremo vengono uccisi mentre vanno a prendere un po’ di cibo o di acqua nei punti di distribuzione, mentre la gente muore di fame per le strade…

Vorrei poter guardare negli occhi quei soldati che si rendono colpevoli di tali “assassinii” perseguiti con fredda determinazione contro persone inermi e senza alcuna possibilità di difesa. Vorrei guardarli negli occhi e chiedere loro: Credi davvero di essere solo un soldato? Anche in guerra esistono delle regole, le Convenzioni di Ginevra, che stabiliscono che i civili debbano essere protetti da attacchi diretti e che abbiano diritto a cure mediche, riparo e assistenza. 

Israele non rispetta più nessuna regola, nessun trattato internazionale e il suo esercito non ha più il senso dell’onore: i suoi soldati sono diventati degli assassini con licenza di uccidere ogni essere che respiri….

Dovremmo tutti andare a Gaza, invece lasciamo che tutto accada senza reagire ….

Non so voi…

Non so se capita anche a voi, ma da un po’ di tempo , quando faccio le cose che fanno parte della quotidianità, mi sento assalire da un pensiero…

Ieri, ad esempio ero a tavola coi miei nipoti, Davide e Samuele, e mi è venuto da dire: – Pensate com’è bello, ragazzi, essere qui insieme a mangiare, a bere, al sicuro, senza aver paura …. mentre a Gaza vai a chiedere un po’ d’acqua o un po’ di farina e corri il rischio di morire… tanti non hanno più una casa, un posto dove cucinare, dove riposare e sono sempre a rischio di essere bombardati, sempre in fuga …

Quello che sta accadendo a Gaza è vergognoso e non può essere giustificato in nessun modo ( i fatti del 7 ottobre sono stati ampiamente “vendicati” da molto tempo); la storia (se sarà raccontata e non occultata) ricorderà quello che sta accadendo oggi così come si ricorda l’olocausto e i nostri posteri ci chiederanno come abbiamo lasciato che accadesse una tale barbarie.

Vacanze in oratorio.

Con l’arrivo delle vacanze, le famiglie si ritrovano davanti ad un annoso problema: a chi affidare i propri figli?

Qui nella nostra città la soluzione più gettonata è l’oratorio estivo gestito dalle parrocchie. Vi partecipano i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori; questi ultimi hanno frequentato un corso di preparazione e svolgeranno il ruolo di educatori e animatori. Proprio questa mattina, alla radio, ho sentito l’intervento di un pedagogista che consigliava ai genitori di adolescenti di inserirli in attività in cui debbano occuparsi dei più piccoli, per imparare il senso di responsabilità, di accudimento ed esercitare empatia e solidarietà. Questo, diceva l’esperto, è l’antidoto più efficace contro la “dipendenza” da telefonino e aggeggi simili ed è un modo concreto per immergersi nella realtà, quella vera e non virtuale

Ad Arcellasco, l’oratorio estivo è cominciato ieri e domenica scorsa, durante la messa , gli animatori e gli educatori si sono assunti, davanti alla comunità, l’impegno che li attende per le prossime sei settimane.

Per una piccola parrocchia, l’organizzazione di queste vacanze in oratorio non è cosa da poco e tutti siamo chiamati a collaborare per dare un aiuto; anche io, alla mia tenera età, farò la mia parte.

Ai bambini, agli educatori/animatori, agli organizzatori un augurio di buona vacanza in oratorio e a don Claudio la raccomandazione di non stancarsi troppo…

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