Dopo molti giorni di pioggia incessante, il sole ci ha fatto dono di alcune ore di quasi estate. Sulle rive del lago molta gente approfitta della bella giornata per passeggiare o per impigrirsi ai tavolini del bar all’ aperto.
Samuele , dopo aver dato il pane raffermo alle ochette e alle folaghe, si è divertito sui giochi dell’angolo attrezzato per il divertimento dei bambini, poi, ormai sulla via del ritorno, ci siamo imbattuti in un gruppo di oche intente a beccare sulle rive del lago e in mezzo ad esse c’ era un’ anatra con cinque paperelli piccolissimi, nati da pochi giorni,
Erano
bellissimi e tenerissimi: si attardavano a beccare tra l’ erba tenera senza mai perdere di vista la loro mamma, che era indaffaratissima a custodire i suoi piccoli e a far fronte agli attacchi di una grossa oca .
Tutti i passanti si fermavano ad ammirare la nidiata e una signora osservava giustamente che spettacoli come quello erano comunissimi quando lei era bambina… E’ vero: in ogni cortile a primavera c’ erano una chioccia o un’ oca coi pulcini al seguito e i bambini spesso potevano prenderli tra le mani e affezionarsi all’ uno o all’ altro in particolare… Ora invece i nostri bambini per vivere questi momenti , devono contare su un colpo di fortuna come quello capitato oggi a Samuele, che ha cercato in ogni modo di toccare un anatroccolo, senza riuscirci…..

radioattivo.
Nei giorni scorsi, ho avuto modo di rivedere la rappresentazione della vita della Terra su una immaginaria “linea del tempo”. Mi ha sempre riempito di stupore, anche quando la spiegavo ai miei scolari, vedere come la permanenza dell’ uomo sul nostro pianeta occupi solo un’ infinitesima parte di quella linea e che la storia vera e propria , quella documentata, non sia che un “battito di ciglia” .
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Avevo una compagna di scuola, ai tempi delle medie, che era anche la mia migliore amica. Abitava in una casa di campagna . Mi bastava una corsa in bicicletta per andarla a trovare e scambiare quattro chiacchiere.