Riandare al passato per riprendere il cammino…

Sto a poco a poco riprendendo i contatti con le ex-colleghe conosciute durante gli anni lavorativi o con altre donne che hanno diviso con me momenti lontani nel tempo, ma vicini emotivamente. Mi fa piacere constatare che appaiono tutte contente di riprendere i fili di un discorso interrotto da anni  senza che la lontananza ci abbia cambiate “dentro” (è inutile dire che “fuori” i segni del tempo sono ben evidenti in tutte noi).

C’ è una vicina di casa che ha fatto da baby sitter a mio figlio e che mi ha dato una mano in alcuni momenti veramente critici: anche lei è sola come me, ma ha i suoi figli vicini e questo le dà un gran vantaggio nei miei confronti…

C’ è Lucia, la prima insegnante di mia figlia G. : è ormai ottantenne e quasi cieca, ma ha una gran forza d’ animo e uno spirito indomito. Siamo andate sul lago e poi al supermercato, quello che lei conosce meglio e nel quale si muove come se avesse una vista perfetta : è veramente ammirevole per la sua grinta e per il suo costante buonumore.

C’ è poi G.C. con la quale non avevo mai intrattenuto rapporti di amicizia, ma ora anche lei sta vivendo un momento difficile e le ha fatto molto piacere il mio invito a uscire : abbiamo parlato a lungo dei nostri figli e delle nostre dolorose  esperienze più recenti e credo che ci rivedremo spesso.

Oggi invece ho incontrato M.E. e F. : la prima è una collega con cui ho collaborato a lungo in piena sintonia, la seconda è la mamma di una compagna di scuola di mia figlia; la conoscevo solo di vista, ma oggi abbiamo rotto il ghiaccio.

Altre ancora mi hanno contattato e mi riservo di richiamarle quanto prima . Mi sto rendendo conto che siamo tante e che potremmo fare tante belle cose insieme; bisogna farsi venire qualche bella idea e organizzarsi per mettere a frutto tante intelligenze sottoutilizzate e tante energie preziose.

Mi sta venendo in mente  un circolo , ma per fare che? Qualcuno ha qualche idea da suggerire?

Per Elisa…

Elisa Toffoli, nome d’arte, Elisa, in occasione dell’Anno internazionale delle foreste, pianta il suo albero in Kenya. Anzi, a dire il vero, pianta centinaia di alberi in Kenya. La cantautrice, compositrice, polistrumentista, arrangiatrice e produttrice discografica italiana sposa la campagna di Unimondo “1 fan 1 albero” invitando i suoi quasi 300mila fan su Facebook a fare altrettanto.

Ad ogni fan che arriva al portale Unimondo viene, infatti, piantato un albero all’equatore, in Kenya, per fermare il deserto.  http://www.unimondo.org/Notizie/Elisa-Toffoli-riforesta-il-Kenya

E’ con una certa sorpresa che ho letto sul sito di Unimondo questa notizia. Siamo abituati a pensare ai protagonisti di successo del mondo della musica come a persone molto egocentriche e narcisiste dalla vita spesso sregolata e invece ecco che si viene a sapere di questa ragazza giovane, bravissima interprete delle canzoni che lei stessa compone, dai versi alla musica,  sensibile alle campagne ambientaliste, ai temi della solidarietà verso i meno fortunati.

Questa è una bellissima notizia che dovrebbe rimbalzare sulle prime pagine dei giornali e della rete internet: sarebbe di ottimo esempio per i ragazzi, bombardati ad ogni piè sospinto da tanti esempi negativi

Prima di tutto…

http://www.laprovinciadicomo.it/videos/Video/9364/

E’ bello sapere che in queste sere di primavera ci sono persone che a turno vanno sulle rive del lago di Montorfano, uno dei tanti laghetti della nostra zona,  per aiutare i rospi che scendono dai boschi ad attraversare la strada e a raggiungere così il luogo della riproduzione. Senza l’ aiuto dei volontari sarebbe un’ impresa impari evitare le auto dell’ ora di punta e molti rospi farebbero una brutta fine.

Nel video che ho linkato si vedono pensionati e ragazze giovanissime che si armano di secchielli e palette e nel buio della sera si dedicano alla salvaguardia di questo abitatore dei nostri orti, che rischia di scomparire, mi chiedo però se costoro siano altrettanto ben disposti verso coloro che in questi giorni stanno bussando alle nostre porte, per fuggire a una vita di stenti e di paura. E’ bene amare i rospi, ma , come dice il poeta….

Prima di tutto l’uomo

Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca
dell’astro che si spegne
dell’animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra
l’ombra e la luce ti diano gioia
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani
ti dia gioia l’uomo!

 

(Nazim Hikmet)

Domenica pomeriggio a Londra.

Nel primo pomeriggio siamo andati a prendere il battello per andare alla Torre di Londra. Samuele era incantato dalla velocita’ del mezzo e dalle acque un po’ agitate e torbide del Tamigi. Io invece ammiravo i palazzi che sorgono sulle rive e che ricordano il passato di grande potenza commerciale di questo paese. Attraversando il  ponte sul Tamigi mi ha colpito una particolarita’: guardando allaView Image mia destra potevo vedere la parte medioevale di Londra, mentre sulla sponda opposta del fiume ci si ritrova di fronte a palazzi ultramoderni, avveniristici : un balzo di mille anni riassunto in una frazione di secondo. Samuele , dopo aver degustato un grosso gelato fino all’ ultimo pezzo di cono, cosa mai successa , ha trovato molto comodo farsi portare sulle spalle dal papa’ e si  gongolava tutto nel vedersi tanto in alto. Al rientro sono venuti a trovarci i nostri amici indiani che ci hanno mostrato su internet la casetta(dieci camere da letto!!!) che hanno acquistato , poi hanno giocato a nascondino con Samuele, che dettava le regole. Nel culmine del divertimento , la mamma ha chiesto se poteva giocare anche lei e Samuele si e’ affrettato a rispondere: I love you, mummy, but stay there!!!- (ti voglio bene, mamma, ma stai li’)

Il gioco era gia’ perfetto cosi’…..

Celiachia o quasi….

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=141914&sez=HOME_SCIENZA

La celiachia è una di quelle malattie che un tempo non venivano diagnosticate: la gente stava male, ma non poteva dare un nome al suo disagio, che a volte sfociava anche in stati di gravissimo  deperimento.  Ora un ricercatore italiano (che naturalmente lavora in America) ha scoperto che esiste anche una falsa celiachia, cioè un’ intolleranza al glutine che, pur provocando disturbi simili a quelli della celiachia vera e propria, non porta però alla distruzione dei villi intestinali. La cura comunque è la stessa: eliminare il glutine dalla propria dieta.

Giocando nel parco.

Dopo le nostre mattinate passate a medicare orsetti infortunati , a spegnere incendi e a ritagliare forme strane, passiamo un po’ di tempo nel parco qui vicino; li’ Samuele si produce in corse folli sul suo piccolo monopattino …Ieri ha scoperto che sul tratto ghiaioso le sue frenate  producono un’ impronta e lui si diverte moltissimo a farle sempre piu’ lunghe….

Di solito ritorniamo con le tasche piene di sassi che poi lui utilizza in casa facendoli caricare e scaricare dai vari automezzi da lavoro di cui e’ provvista la sua scorta di giocattoli.  Ieri pero’ la pista e’ rimasta occupata per parecchio tempo da due scolaresche venute a godersi il sole durante la pausa pranzo: provenivano da un vicino college statale e in mezzo a tanti vispi visetti color cioccolato c’ erano solo pochissimi visi “pallidi”.

Mi son chiesta se cio’ sia dovuto alla politica di definanziamento delle scuole pubbliche operate da tempo in questo paese o se invece cio’ sia il risultato di una pacifica invasione qui in fase assai avanzata , invasione che ora preme alle nostre porte e che portera’ il mondo a essere forse in futuro popolato da un’ unica razza, come alle origini… un’ unica razza dalla pelle piu’ scura della nostra

Nell’ orto.

Oggi ho deciso di cimentarmi per la prima volta nell’ arte dell’ orticoltura. Mi son messa a zappare  la terra friabile e scura, togliendo erbacce e radici che la infestano. Ho messo a dimora qualche bulbo di gladiolo e ho seminato il prezzemolo. Un passante mi ha chiesto se è questo il momento buono per zappare e seminare, scambiandomi per una esperta del ramo, ma ho dovuto confessargli che stavo zappando solo perchè è una bella giornata e non fa freddo…. credo di averlo deluso parecchio.

L’ orto è piccolissimo, ciononostante non l’ ho zappato tutto : meglio non esagerare; tantopiù che sulle bustine che ho comprato c’ è scritto che è meglio aspettare la luna calante per la semina dell’ insalata.  Appena mi sono allontanata dall’ orticello , puntuale vi si è fiondato “merlino”, il merlo che lo frequenta abitualmente da anni, e si è messo a beccare felice tra le zolle smosse: speriamo che non faccia piazza pulita dei miei semi di prezzemolo.

Dato che è previsto un vorticoso rincaro degli alimenti, è meglio cominciare a riscoprire le antiche strategie di sopravvivenza.

Festa di Carnevale a Rolo.

Domenica c’ era finalmente il sole ed è stata annunciata anche in chiesa (dopo numerosi rinvii per il maltempo) la tradizioale sfilata dei carri, dedicata ai bambini che frequentano gli asili del paese e le scuole elementari.

Davide doveva indossare il costume da diavoletto, ma la parola diavoletto non gli andava molto a genio e allora lo ha ribattezzato “costume da pipistrello” per via di una stoffa nera sui fianchi che richiamava vagamente la forma delle ali di quel mammifero volante. Così vestito faceva le prove di volo tuffandosi sul divano di casa, con grande spasso di tutti.

“C’ è il sole, ma l’ aria è molto fredda” ha detto mamma Giovanna . ” il tuo vestito , Elisa , è molto leggero e quindi ti devi coprire bene sotto”.

Per ripararsi dal freddo, ha pensato il papà di Elisa, non c’ è niente di meglio del suo giubbotto imbottito…. e così dopo poco ecco arrivare in soggiorno la mia deliziosa nipotina che pareva impersonare la figlia bulimica dell’ uomo michelin : l’ abito da principessa era troppo stretto per coprire il giubbotto e la sua bella testolina pareva enormemente sproporzionata rispetto al busto esageratamente gonfio e lei desolata si lamentava:”Ma così sono troppo cicciona!!!” Per completare il disastro anche la cerniera  sulla schiena si è spaccata al primo tentativo di chiudere il vestitino. Mancavano pochi minuti all’ inizio della festa e così , dopo aver sostituito il giubbotto con una maglietta pesante, ho ricucito in fretta l’ apertura del vestitino con alcuni punti, mentre Elisa pazientemente attendeva di essere resa presentabile. Alla fine è riuscita a salire sul carro della scuola proprio mentre si stava mettendo in moto.

Quest’ anno in quel piccolo paese (4mila anime), i papà si sono dati da fare e hanno realizzato quattro bellissimi carri: il villaggio degli indiani, la nave pirata, il castello di cenerentola e il carro di Sponge Bob che sparava bolle di sapone e coriandoli.  Tutti i carri erano curatissimi nei particolari e testimoniavano l’ amore di quei giovani papà per i loro bambini e per la loro comunità. Tra le testoline che si affacciavano a lanciare schiuma e stelle filanti dai carri, spiccavano parecchie faccette dalla pelle olivastra: erano i bambini pakistani che partecipavano con gran divertimento alla festa, salutati dai parenti accorsi a fare ala al corteo.