Ute: La biodiversità nel mondo animale – Culture e tradizioni africane.

Dopo averci parlato di biodiversità nel campo delle coltivazioni agricole e nelle coltivazioni orticole, oggi il prof. Pierluigi Gatti ci ha parlato di un animale tipico delle nostre zone, che ha rischiato l’estinzione, ma che ora è in netta ripresa. Si tratta della “PECORA BRIANZOLA”.

Sembra molto simile alla pecora bergamasca, ma questa è transumante, è più piccola, meno prolifica e la sua lana è meno pregiata.

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UTE: La politica coloniale – Suono, silenzio, vita

Il prof. Emilio Galli ci sta proponendo un ciclo di lezioni che riguardano i rapporti politici dell’Italia con l’Africa, con una breve deviazione nella letteratura.

Oggi ci ha parlato delle guerre coloniali volute dal regime fascista per occupare la Libia, operazione militare che si concluse nel 1931 con la conseguente impiccagione del capo dei ribelli Omar Al Mukhtar. Iniziò in seguito una politica di occupazione basata sulla costruzione di villaggi abitati da coloni italiani.

Nel 1934, dopo aver instaurato buoni rapporti con Francia e Inghilterra, Mussolini si preparava ad attaccare l’Etiopia, che aveva un glorioso secolare passato di monarchia indipendente e poteva vantare una buona organizzazione amministrativa, e un esercito regolare di tutto rispetto e un abile sovrano (il Negus Hailé Selassié). Nel mese di dicembre ordinò di procedere all’attacco. Le forze militari italiane erano molto più numerose e meglio armate rispetto all’esercito etiope, ciononostante, dopo i primi successi, le conquiste si arenarono e, per sbloccare la situazione Mussolini sostituì il generale De Bono con Badoglio che fu autorizzato ad usare gas soffocanti, vescicanti, tossici anche sui villaggi abitati da civili e furono compiute atrocità e massacri a lungo taciuti. Il 5 maggio 1936 Badoglio entrò ad Addis Abeba, mentre il Negus fuggiva.

Allo scoppio della II Guerra Mondiale, le truppe italiane in Libia attaccarono l’Egitto, ma con scarso successo fino a quando arrivò Rommel; nel 1942 però le truppe italiane e quelle di Rommel furono sconfitte nella battaglia di El Alamein e nel 1943 la Libia non fu più colonia italiana.

Alla fine della guerra, la Repubblica Italiana ripudiò le guerre coloniali e diede il via a un’azione di propaganda che dipingeva un quadro edulcorato di quel periodo storico sotto lo slogan “italiani, brava gente” , idea che solo negli ultimi tempi gli storici hanno confutato portando alla luce le atrocità commesse dai soldati italiani in terra d’Africa.

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SUONO, SILENZIO, VITA – Oggi una variazione di programma ci ha consentito di assistere a una lezione tanto insolita quanto inaspettata. Il prof. Marco Colombo ci ha innanzitutto spiegato la differenza tra suono, che produce una sensazione piacevole, e rumore (che produce una sensazione sgradevole e fastidiosa). E’ seguita la descrizione delle caratteristiche dei due fenomeni e quindi si è parlato di silenzio, inteso non solo come assenza di suoni e rumori, ma come silenzio consapevole che può avere valenza terapeutica. La consapevolezza è lo stato mentale vigile che consente di “osservare” le nostre esperienze nel presente, momento per momento: vivere rievocando il passato o anticipando il futuro può portare solo angoscia.

E’ seguito un momento abbastanza prolungato di “pratica respiratoria”: ad occhi chiusi e nel silenzio più assoluto i presenti sono stati invitati a sperimentare un metodo di respirazione corretta, tramite il diaframma.

Davvero una lezione insolita, ma interessante.

LA CONTESA EGEMONICA NEL CONTINENTE ASIATICO.

PER MILLE ANNI LA CINA E’ SEMPRE STATA UNA SUPERPOTENZA EGEMONICA NEL CONTINENTE ASIATICO, GRAZIE ALLA SUA CULTURA FORTEMENTE INFLUENTE.

IL SUO IMPERO RAGGIUNSE LA SUA MASSIMA ESTENSIONE SOTTO I QING (SEBBENE QUESTI FOSSERO DI ETNIA NON HAN, E QUINDI DEGLI STRANIERI) E ALCUNI REGNI FURONO SOTTOMESSI AL VINCOLO DI VASSALLAGGIO, COME COREA, VIETNAM, SIAM, NEPAL, BIRMANIA E LE ISOLE RYUKU.

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Oggi …. 100 anni fa.

Il 3 gennaio 1925 Mussolini pronunciò un discorso che, leggendolo oggi, fa venire i brividi. Avrebbe dovuto sancire, a rigor di logica, la fine di Mussolini e invece segnò l’inizio della sua dittatura in un mondo che doveva essere molto confuso, se aveva potuto vedere in un’ammissione di responsabilità per un omicidio (quello di Matteotti) una garanzia di affidabilità.

Ecco una parte di quel discorso che potrete rileggere integralmente QUI

 ” … Ebbene, io dichiaro qui al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano che assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere, se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico, morale, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento fino ad oggi”

Ecco, io vorrei che oggi la nostra Presidente del Consiglio dei Ministri, ricordasse questo discorso, fatto esattamente cento anni fa, ed esprimesse con chiarezza una volta per tutte la sua valutazione politica e morale su quei fatti, che sono da addebitare a idee politiche di cui il suo partito è chiaramente erede.

27 GENNAIO 1945: I RUSSI ENTRANO AD AUSCHWITZ (Davide)

NEL 1933, ADOLF HITLER SALI’ AL POTERE E VENNE NOMINATO CANCELLIERE DELLA GERMANIA DAL PRESIDENTE PAUL VON HINDENBURG E, DOPO LA MORTE DI QUEST’ULTIMO, AVVENUTA NEL 1934, SI NOMINO’ FUHRER (CHE VUOL DIRE “GUIDA”).

HITLER PROMISE A SE STESSO E AL POPOLO TEDESCO CHE AVREBBE LIBERATO LA GERMANIA DA TUTTI I MALI CHE L’AVEVANO CIRCONDATA, A COMINCIARE DAGLI EBREI CHE FURONO ACCUSATI DI ESSERE IL NEMICO GIURATO DELLA “RAZZA ARIANA” E LA CAUSA DI TUTTE LE SOFFERENZE DEL PAESE.

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Il Fascismo secondo Davide.

L’11 NOVEMBRE DEL 1918, LA GRANDE GUERRA CHE PER 4 ANNI AVEVA IMPERVERSATO IN EUROPA, CAUSANDO LA MORTE DI MILIONI DI PERSONE, GIUNSE AL TERMINE.

L’ITALIA ERA UNA DELLE POTENZE VINCITRICI, DI FATTO AVEVA SCONFITTO L’IMPERO AUSTRO-UNGARICO NELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO, DETERMINANDONE IL CROLLO DEFINITIVO. INOLTRE AVEVA PORTATO UN CORPO D’ARMATA AD OCCUPARE TUTTO IL TIROLO (INCLUSA INNSBRUCK) E PARTI DELLA CARINZIA

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La letterina di eri e quella di oggi.

Una volta acquistavamo in cartoleria una letterina tutta luccicante che riportava scene e simboli natalizi e la portavamo a scuola nel giorno indicato dalla maestra, che ci aiutava a scriverla.

Non era un modo per chiedere regali, ma per ringraziare i genitori di tutto quello che avevano fatto per noi: per i sacrifici sostenuti per farci crescere, per il loro sostentamento, per l’amore di cui ci circondavano. Il giorno di Natale, la mettevamo sotto il piatto del papà, che regolarmente si fingeva molto sorpreso nel trovarla, poi dovevamo leggerla a voce alta quando tutti erano a tavola.

Tutti gli anni le parole si ripetevano un po’ e forse erano suggerite, poco spontanee, ma stavano a sancire un rapporto di gratitudine con gli adulti.

Ora i bambini scrivono la letterina a Babbo Natale solo per chiedere regali, meglio se costosi, e si abituano a pensare che tutto sia loro dovuto, che il mondo che li circonda debba ruotare intorno a loro e alle loro esigenze e, spesso, conservano questo atteggiamento anche quando non scrivono più la letterina da molti anni.