Le mie lamentazioni.

In una recente trasmissione di “Report” abbiamo potuto capire come le banche stiano lucrando miliardi su miliardi giocando sui tassi: fanno pagare interessi salati a chi chiede un prestito, ma non riconoscono nessun interesse a chi deposita i propri risparmi nelle loro casse. Il governo Meloni aveva fatto fuoco e fiamme nei primi mesi al governo assicurando di tassare gli extraprofitti delle banche, ma poi non se ne è fatto più nulla…. chissà perché….

Avete avuto modo di informarvi sul prezzo delle auto usate? Le quotazioni ultimamente sono salite alle stelle, tanto che se pensate di acquistarne una non spenderete meno di 9/10mila euro anche per una macchina di dieci anni; però se fate un incidente quanto vi rimborserà l’Assicurazione per la vostra auto fuori uso? Nemmeno la metà di quanto la trovereste sul mercato dell’usato…. chi ci guadagna in tutto questo? …lascio a chi legge le conclusioni…

E visto che sono in vena di lagnanze metto in guardia da certa pubblicità ingannevole che continua a dilagare sui social: ditte fantasma offrono merce scontata con pagamento alla consegna. Questa ultima clausola può rassicurare l’acquirente: pago quando ho la merce in mano…. Ma c’è il trucco: la merce non è affatto quella che avete ordinato, ma non potete restituire quello che avete acquistato perchè non esiste una ditta a cui rispedirlo e non potete richiedere il rimborso di quanto speso perchè il pagamento non è stato tracciato da nessuna parte…

Allegri, ragazzi! Si sa da sempre che sui muri bassi è facile appoggiarsi…

Teatro: Paquita (balletto)

Martedì sera, sono andata alla Scala di Milano dove si rappresentava il balletto “Paquita”.

La trama è piuttosto semplice e scarna: Paquita, giovane zingara, scopre che il governatore (siamo in Spagna nel periodo napoleonico) vuole far uccidere un giovane ufficiale francese e gli salva la vita. I due si innamorano, ma lei è solo una zingara …. ecco però che si viene a scoprire che è stata rapita in tenera età e che le sue origini sono in realtà di alto lignaggio: i due giovani possono così coronare il loro sogno d’amore senza sovvertire le convenzioni sociali dell’epoca.

Attorno a questa fragile trama, è stato costruito un balletto molto complesso, che ha messo in mostra tutta la bravura e la maestria del corpo di ballo della Scala. Una menzione particolare va certamente ai primi ballerini: sembrava che si muovessero in assenza di gravità, tanto le loro movenze erano morbide, fluide, leggere. A creare la magia dell’atmosfera, hanno contribuito in buona parte anche i costumi, la musica che accompagnava le diverse scene, ma cosa dire del fascino del teatro stesso? Essere alla Scala è sempre un privilegio.

Poesia: La ninna nanna della guerra – Trilussa

La citazione di Ceccobeppe e Gujermone pone chiaramente questa poesia di Trilussa in un tempo ormai lontano, ma, fatti i dovuti aggiornamenti, essa dice ancora bene perchè si fanno le guerre, chi ci guadagna e chi ci perde sempre, anche quando sta dalla parte dei vincitori.

E’ poi molto efficace l’ironia con cui vengono citati i popoli “civili” , le cause delle guerre e i responsabili dei massacri che poi tornano ad essere amici e fanno bei discorsi sulla pace e sul lavoro, senza sentire rimorsi per i tanti giovani che hanno mandato al macello. Come è doloroso, infine, l’invito di questa mamma che allatta il suo piccolo e lo invita a dormire fino a quando l’orrore della guerra non sarà finito.

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

Vacanze in oratorio.

Con l’arrivo delle vacanze, le famiglie si ritrovano davanti ad un annoso problema: a chi affidare i propri figli?

Qui nella nostra città la soluzione più gettonata è l’oratorio estivo gestito dalle parrocchie. Vi partecipano i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori; questi ultimi hanno frequentato un corso di preparazione e svolgeranno il ruolo di educatori e animatori. Proprio questa mattina, alla radio, ho sentito l’intervento di un pedagogista che consigliava ai genitori di adolescenti di inserirli in attività in cui debbano occuparsi dei più piccoli, per imparare il senso di responsabilità, di accudimento ed esercitare empatia e solidarietà. Questo, diceva l’esperto, è l’antidoto più efficace contro la “dipendenza” da telefonino e aggeggi simili ed è un modo concreto per immergersi nella realtà, quella vera e non virtuale

Ad Arcellasco, l’oratorio estivo è cominciato ieri e domenica scorsa, durante la messa , gli animatori e gli educatori si sono assunti, davanti alla comunità, l’impegno che li attende per le prossime sei settimane.

Per una piccola parrocchia, l’organizzazione di queste vacanze in oratorio non è cosa da poco e tutti siamo chiamati a collaborare per dare un aiuto; anche io, alla mia tenera età, farò la mia parte.

Ai bambini, agli educatori/animatori, agli organizzatori un augurio di buona vacanza in oratorio e a don Claudio la raccomandazione di non stancarsi troppo…

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Istituzioni senza anima.

Ho incautamente affidato la mia auto a persona che non aveva i titoli per stare al volante della mia auto e per questo ho pagato una salatissima multa, ho subito un fermo auto di tre mesi e ho dovuto pagare un conto salato al meccanico e al carrozziere. E fin qui non ho nulla da recriminare: ho sbagliato e ne pago le conseguenze, a malincuore, ma è giusto così.

Ora arriva, dopo 5 mesi (!!!), una richiesta di danni da parte del Comune per il danneggiamento di un cordolo (!!!!!) che dovrebbe essere stato causato dalla mia auto, ma in zona non ci sono telecamere che possano testimoniare che il danno non fosse già presente in precedenza, per di più non sono bastati 5 mesi per determinare l’entità del danno, perchè si sta aspettando l’intervento della Comunità Montana che è competente in materia (!!!!!!!).

Ora, cosa dire? L’eventuale danno a mio carico non mi è stato contestato al momento, non compare nulla in proposito sul verbale in mio possesso, ma se me lo avessero contestato avrei certamente provveduto a pagare quanto mi fosse stato richiesto … ciò che mi pare inconcepibile è che per un danno di pochi euro si tirino in ballo assicurazioni ed Enti territoriali per far lievitare i costi a dismisura!!!

Questo è un tipico esempio di come le istituzioni siano lontane dai cittadini e quanto siano mostruosamente senza anima.

Donne in Arabia … donne in Cina

I paesi che odiano le donne dovrebbero essere destinati all’estinzione. Da quel che si evince da questo articolo del POST, l’Arabia Saudita, con cui tutti gareggiano a fare affari, è uno di questi.

Lì, esistono centri che, ufficialmente, si dedicano alla difesa delle donne vittime di violenza, ma che, in effetti, non sono altro che case di detenzione per donne che non si sottomettono alle regole del clan familiare e per questo subiscono ogni sorta di pene fisiche e psichiche.

Essere donna in molti paesi vuol dire essere cittadini di serie B (si pensi solo al gender pay gap), ma almeno le viene riconosciuto il diritto di esistere e di pensare. Altrove nascere donna è una vera disgrazia.

Ma può esistere un paese senza donne? Non credo, anche se può darsi che si arrivi a “fabbricarle ” in laboratorio e forse a questa soluzione penseranno i cinesi che non riescono a trovare moglie: dopo decenni di politica del figlio unico, in cui le famiglie sceglievano di far nascere solo il figlio maschio, oggi i giovani cinesi non trovano donne da sposare e la Cina, come dicono certe proiezioni, nel giro di pochi decenni, si troverà ad avere una popolazione dimezzata: allora anche la sua potenza politica ed economica ne subirà gli effetti.

Poesia: Maggiolata (G. Carducci)

Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.

Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel gli augelli;
le donne han nei capelli
rose, ne gli occhi il sol.

Fra colli, prati e monti,
di fior tutto è una trama:
canta, germoglia ed ama
l’acqua, la terra, il ciel.

Ha il ritmo cantante di una filastrocca questa poesia di Carducci che ci parla della bellezza del mese di maggio, che è da sempre sinonimo di trionfo della natura e stagione degli amori per ogni essere vivente.

Povera Martina!

Da due giorni i notiziari ci informano su tutto quanto ruota attorno all’omicidio di una “ragazzina” di 14 anni : Martina Carbonaro di Afragola.

Il colpevole, reo confesso, sarebbe un ragazzo di 19 anni che tutti definiscono “il suo fidanzato”.

Ma di cosa stiamo parlando? Conosciamo ancora il significato della parola “fidanzamento”? Stando alla nostra cultura, il fidanzamento è l’assunzione di un impegno in vista di un futuro matrimonio: ciò implica una maturità e una consapevolezza che non si può avere a 14 anni!!! Come si può consentire a una bambina di quell’età di intrattenere rapporti con un ragazzo di poco più grande?

Perchè le famiglie di oggi non hanno più nemmeno la voglia di fornire esempi di vita vissuta secondo regole etiche?

Due ragazzini si guardano, vogliono sentirsi grandi e scimmiottano i comportamenti che hanno appreso nei video-giochi o nel “mare magnum” di internet e nessuno pone loro dei paletti, delle regole precise di comportamento, dei limiti, proprio per evitare degenerazioni pericolose, … poi la situazione sfugge di mano e tutti a piangere.

Credo che il responsabile debba pagare duramente il proprio delitto, ma credo che tutta la società non possa sentirsi innocente: sono gli adulti i veri responsabili indiretti di quanto accaduto alla povera Martina.