Spregiudicato o indecente?

Il denaro giustifica proprio tutto?

Renzi che si prostra davanti a bin Salman ed elogia l’Arabia Saudita, in cambio di un lauto compenso, non mi piace. Credo che la spregiudicatezza dovrebbe avere almeno un limite: quello della decenza.

Storie della Bibbia: Abramo, Sarai e il faraone.

Sarah_Abraham Il Signore disse ad Abram: esci dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione…..
4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore,….
5 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e ….Arrivarono al paese di Canaan….

7 Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questo paese». Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso….

9 Poi Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.
10 Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese.
11 Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: «Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente.
12 Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita.
13 Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te».
14 Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente.
15 La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone.
16 Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli.
17 Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.
18 Allora il faraone convocò Abram e gli disse: «Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie?
19 Perché hai detto: E’ mia sorella, così che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!».
20 Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi. (Genesi, 12 )

Abramo fu prima un migrante per fede, poi un migrante “economico”, come si direbbe oggi. In ogni tempo quelli che migrano per fame non sono ben visti. Abramo ricorre a un espediente che oggi noi condanneremmo, visto che cede sua moglie in cambio della benevolenza del faraone, ma forse bisogna trovarsi in certe situazioni per capire certi comportamenti.

Anche oggi molti migranti rischiano la vita lungo il loro viaggio in cerca di un’opportunità di vita dignitosa e sappiamo quanti vengono fermati alle frontiere e sono costretti a vivere all’addiaccio in questi mesi invernali: quali compromessi accetteremmo nelle loro condizioni?

Poesia: Giaccio da solo nella casa silenziosa. (G. Lorca)

Giaccio da solo nella casa silenziosa,
la lampada è spenta,
e stendo pian piano le mie mani
per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca
verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
– e all’improvviso son sveglio,
ed intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella –
o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
dov’è la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
essere solo
essere solo e senza di te!

Quanto può pesare la solitudine nelle lunghe notti insonni!

 

Storie della Bibbia: Babele, o la sfida.

Turris_Babel_by_Athanasius_Kircher1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
2 Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
3 Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.
4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.
7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. (Genesi cap. XII)

La sfida alle leggi della natura, la tentazione di sentirsi onnipotente: questo è il tema di questo brano, che dovrebbe indurci a riflettere. Anche oggi l’uomo, avvalendosi anche delle conquiste tecnologiche, è spesso tentato di credere che tutto ciò che la tecnica consente si possa realizzare senza tenere conto dell’eticità di quanto si sta compiendo. Il mito della torre ci ammonisce: tutto questo potrebbe portare al caos, alla babele appunto.

UTE: Nanotecnologie e Nanomedicine (dr. Filippi)

Il dr. Filippi riesce spesso a farci entrare in un presente che sa di futuro e che spesso non conosciamo.

E’ stato così anche per la sua interessantissima lezione sulle nanomedicine (che purtroppo non ho potuto seguire negli ultimi minuti).Il prefisso NANO significa piccolissimo.

Prima di entrare nello specifico delle nanomedicine, è necessario parlare delle nanotecnologie da cui hanno origine. Già nel 1859 Richard Feynman aveva studiato l’interno degli atomi, scoprendovi spazi “infiniti”. Le nanotecnologie dunque si interessano di ciò che è infinitamente piccolo e nel 1985 un ricercatore riuscì a scrivere l’intera Enciclopedia Britannica in uno spazio simile a una capocchia di spillo. Le nanotecnologie  si occupano di manipolazioni di elementi nell’ordine di un miliardesimo di metro (un milione di volte più piccolo di un millimetro).

Esistono molti esempi di nanotecnologia applicata nel mondo della natura: il geco può arrampicarsi anche sui vetri grazie a fili sottilissimi di cui sono dotati i suoi polpastrelli; il bisso  (un tempo usato come fibra pregiatissima) consente alle cozze di attaccarsi agli scogli; la ragnatela è composta da fili sottilissimi che le conferiscono una resistenza elevatissima; le foglie di loto non si bagnano grazie alle minuscole increspature cosparse di cera sulla loro superficie: esse sono talmente piccole che le gocce d’acqua non possono penetrarvi e scivolano via.

Imitando la natura, già ora si producono bicchieri, tessuti e vetri autopulenti, lenti antigraffio.

Molto importante nel campo delle nanotecnologie è l’atomo di carbonio. Dalla grafite infatti si è ottenuto il grafene: è più leggero dell’aria, più resistente dell’acciaio e ha lo spessore di un atomo.

Sono le nanotecnologie a consentire di ridurre sempre più le dimensioni di tanti apparecchi di uso comune. Esse trovano applicazione in tutti i campi delle attività umane: informatica, scienza dei materiali, comunicazioni, chimica, medicina, alimentazione, cosmesi, biologia.

La nanomedicina si esplica soprattutto in campo diagnostico, ma non solo. Vengono prodotti farmaci che presentano enormi vantaggi per la loro multifunzionalità, per le loro proprietà elettromagnetiche, per la solubilità e perchè sono facilmente degradabili dal metabolismo. Si ottengono farmaci che grazie alla nanomedicina possono nascondersi (e quindi non essere attaccati dai succhi gastrici ad es.) fino al raggiungimento della parte del corpo da trattare. Con queste tecniche vengono prodotti anche i mezzi di contrasto utilizzati per particolari esami.

A questo punto ho dovuto abbandonare la videoconferenza e non ho potuto seguire  gli ultimi minuti, che saranno certamente stati estremamente interessanti.

Grazie, dr. Filippi, per questa immersione nel mondo meraviglioso dell’infinitamente piccolo che ci lascia sempre stupiti e attoniti come quando ci immergiamo nell’infinitamente grande.

Storie della Bibbia: e la colomba tornò a lui.

24 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.

1 Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell’arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono.
2 Le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo;
3 le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni.
4 Nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat.
5 Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei monti.
6 Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta nell’arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate.
7 Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra.
8 Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo;
9 ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca.
10 Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca
11 e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.
12 Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
13 L’anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell’arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta. (Genesi,8)

Noè e la colombaPer questo racconto che ha le caratteristiche del mito, la colomba è per noi simbolo di pace e di riconciliazione: il ramo d’olivo che portava nel becco significava la fine del castigo di Dio.

La Bibbia non è un libro di storia, ma un libro che racconta il disegno di Dio per l’umanità.

Ute: Obama: un presidente dimezzato?

Oggi pomeriggio è ritornato tra noi il prof. Cossi che ci ha parlato di Obama e dei suoi otto anni da Presidente USA, con la premessa che è sempre molto difficile parlare di personaggi e di avvenimenti ancora così vicini nel tempo.

Dopo aver ripercorso le tappe principali della vita di Obama (le umili origini, gli studi, le lauree prestigiose pagate sottoscrivendo un prestito poliennale, il lavoro in campo sociale e negli studi legali dove incontrò Michelle, sua futura moglie), ci siamo inoltrati nella sua vita come politico.

Si impegnò nella campagna elettorale di Bill Clinton, poi diventò prima senatore dell’Illinois e in seguito entrò al Congresso Federale. Nel 2007 si candidò come aspirante alla carica di Presidente USA;  lui, uomo di pelle nera, non puntò mai sul problema razziale, ma si rivolse sempre a tutti gli americani, indipendentemente dal loro gruppo etnico e fu così che battè la sua avversaria Hillary Clinton ottenendo la “nomination”.

Le sue grandi capacità relazionali e il suo massiccio, ma intelligente, uso dei social gli consentì di raccogliere ingentissimi capitali per finanziare la campagna elettorale. Le sue proposte puntavano al “cambiamento” soprattutto in campo sociale e ambientale: alleggerimento delle tasse, assistenza sanitaria gratuita, energie rinnovabili. Fu votato da elettori provenienti da ogni ambiente sociale, ma proprio poco dopo la sua elezione scoppiò la terribile crisi del 2008 che ebbe ripercussioni in tutto il mondo. Ciononostante riuscì a tamponare la crisi dell’industria automobilistica americana.

Michelle e Barack Obama arrivano alla Casa Bianca per la cena di stato, 18 ottobre 2016 (AP Photo/Manuel Balce Ceneta)
Michelle e Barack Obama arrivano alla Casa Bianca per la cena di stato, 18 ottobre 2016
(AP Photo/Manuel Balce Ceneta)

Nel secondo mandato, si trovò ad avere contro il Congresso, in maggioranza repubblicano, ma riuscì ad ottenere buoni risultati nel campo delle energie rinnovabili e dell’ambiente in generale; concesse molte grazie, soprattutto ai condannati  più poveri e ordinò la chiusura di Guantanamo. La politica estera e la  finanza rappresentano le ombre più marcate della sua presidenza: aveva alle spalle poca esperienza politica, data la sua giovane età.

Certamente Barack Obama deve molto anche all’aiuto di una moglie colta, preparata e intelligente come Michelle.

Il prof. Cossi ha come suo solito esposto la sua relazione in  modo piacevole e appassionato, mantenendo tuttavia  un atteggiamento saggiamente critico.

I molti che si sono collegati, soci e simpatizzanti, hanno seguito con interesse e attenzione e conforta il vedere che molti, prima incerti e timorosi, ora si collegano con estrema facilità e usano con disinvoltura la tecnologia. Questo deve essere di incoraggiamento per coloro che ancora non osano cimentarsi con le videochiamate. Coraggio!