UTE: fior di pelle – il sole e la sua corte.

La pelle è il nostro contenitore e caratterizza il nostro aspetto. E’ un organo, perchè è un insieme di tessuti diversi che concorrono alla stessa funzione. La pelle di una persona mediamente pesa 4Kg., ha un’estensione di due metri quadrati e in essa sono presenti 17 km. di capillari. Inoltre contiene 4 milioni di ghiandole sudorifere che possono produrre fino a 10 litri di sudore nelle 24 ore.

La cute è una barriera contro l’aggressione dei germi; anche il sebo ha questa funzione oltre a quella di ammorbidire la pelle (lavaggi troppo frequenti possono essere nocivi); la melatonina invece ci protegge dai raggi del sole. Questo organo continua a rinnovarsi (ogni 4/5 settimane) e nonostante ciò è la parte più “abitata” del nostro corpo: batteri e virus, che costituiscono il nostro microbioma,  rappresentano  un efficace sistema di difesa.

La pelle è anche un organo sensoriale denso di terminazioni nervose sensibili agli stimoli esterni; la loro percezione viene trasmessa al cervello che reagisce  in modo adeguato. La pelle, con la sua rete di capillari, ci difende anche dal caldo e dal freddo. Essa si è evoluta nel tempo, per l’adattamento alle condizioni ambientali (colore della pelle), ma conserva una caratteristica primordiale utile ai nostri antenati pescatori: dopo un po’ di tempo che le nostre mani sono immerse nell’acqua,  la pelle si raggrinzisce per favorire la presa; la stessa funzione è svolta dalle linee presenti nel palmo della mano.

Il sole è nemico della pelle; per la produzione di vitamina D basta esporre al sole le braccia. L’uso eccessivo di deodoranti e cosmetici può essere dannoso. E’ utile invece reidratarla bevendo molto, seguire una dieta prevalentemente a base di vegetali e dormire regolarmente.

La pelle è formata da 3 strati: epidermide, derma e sottocute.

La pelle va soggetta anche a piccoli e grandi guai: Voglie nei generalmente benigni, foruncoli fastidiosi, acne di natura ormonale, verruche causate da virus e contagiose, dermatiti allergiche o irritative, eczema, cheratosi, herpes zoster, psoriasi e tumori cutanei di varia natura.

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IL SOLE E LA SUA CORTE – Il sole è un’enorme palla di gas incandescenti, tra cui prevale l’idrogeno.

La massa solare è pari 333 mila volte quella della nostra Terra; la temperatura della sua superficie è di circa seimila gradi centigradi, mentre il suo nucleo arriva 15 milioni di gradi ed è costituito da fotoni gamma, che tendono a raggiungere la superficie, trasformandosi prima in fotoni x e poi in fotoni ultravioletti (per fare questo percorso impiegano 100mila anni.

La superficie del sole (fotosfera) non è solida e non emette solo luce, infatti parte della sua materia “evapora”. La nostra atmosfera terrestre ci protegge dalle radiazioni più nocive. Le macchie solari sono zone più fredde e meno luminose; le facole invece sono zone più calde e più luminose.

Sulla superficie solari a volte si notano dei brillamenti, cioè esplosioni; altre volte si vedono delle protuberanze o filamenti di materia più fredda. Il ciclo del sole è calcolato in 11,1 anni

I pianeti possono essere terrestri (Mercurio, Venere e Marte) che hanno molte caratteristiche comuni al nostro pianeta: sono piccoli, rocciosi, hanno un nucleo interno metallico, hanno pochi satelliti e si muovono rapidamente intorno al sole. I pianeti gioviani (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) sono molto grandi, sono gassosi, si muovono lentamente attorno al sole e hanno molti satelliti. Le distanze nel sistema solare si misurano con l’unità astronomica, che corrisponde alla distanza tra la Terra e il Sole.

Anche oggi i nostri docenti, Lissoni e Sassi, ci hanno intrattenuto molto piacevolmente con due belle e interessanti lezioni.

 

La voce di Shlomo

Non so quanti venerdì notte, giorno della memoria, siano rimasti svegli fino a tardi e  siano rimasti sintonizzati su Rai1 dopo la bella trasmissione dal “Binario 21” e il film in tema che ne è seguito.

Chi fosse rimasto davanti alla Tv avrebbe potuto seguire un film-documentario veramente traumatizzante: “Il respiro di Shlomo”.

Shlomo Venezia era un ragazzo di origine italiana; catturato a Salonicco venne deportato in Germania e lì, essendo piuttosto robusto, venne messo a lavorare ai forni crematori…. credo la più orribile delle condanne: lui, schiavo, doveva assistere all’esecuzione di altri schiavi solo più deboli di lui.

Shlomo, con lucida freddezza, sul luogo in cui sorgevano i forni crematori, spiegava come avveniva l’avviamento alle camere a gas dei prigionieri, che dopo giorni e giorni di un viaggio allucinante, credevano davvero di poter fare una doccia. Si affrettavano a procurarsene una e cominciavano a pregustarne il sollievo, ma  da quelle docce veniva invece la morte. Shlomo li vedeva urlare di dolore e di paura, tendere le braccia al cielo e poi cadere tra lamenti strazianti. A quel punto interveniva il Sonderkommando, il gruppo cui apparteneva Shlomo. C’erano tanti cadaveri da rimuovere e da portare ai forni, ma prima Shlomo doveva tagliare i capelli delle donne, metterli in un sacco e periodicamente un camion veniva a portare via quei sacchi. Shlomo ha raccontato anche che al suo arrivo, uno dei prigionieri assegnato al Sonderkommando si è rifiutato di entrare nella camera a gas per cominciare il suo lavoro; un soldato tedesco gli ha ripetuto più volte il comando, ma quel ragazzo ha continuato a rimanere impietrito davanti all’orrore che si era spalancato davanti ai suoi occhi. Il soldato gli puntò la pistola alla tempia senza ottenere risposta e sparò. “E’ stato il più fortunato” ha commentato Shlomo, che ha dovuto anche accompagnare in quella camera della morte anche dei parenti … E’ stato a questo punto che gli è mancato il respiro per un attimo.

Quella freddezza nel raccontare, cui ho accennato prima, mi dava ancora più angoscia che se la  voce fosse stata rotta dall’emozione.  Qual è il livello di sofferenza che scava talmente a fondo nell’anima di un uomo fino  a costringerlo a costruirsi una corazza tanto impenetrabile? Shlomo non aveva mai parlato di quel periodo nei lager  con i suoi figli: non voleva che la sua sofferenza rompesse gli argini che aveva faticosamente costruito e  traboccasse ferendo i suoi cari.

Dicono che tornato a casa stesse molto a lungo in silenzio e immagino che nella sua mente rivedesse quel periodo della sua vita e fosse oppresso dai sensi di colpa per essere sopravvissuto all’inferno.

 

 

 

UTE: Olga di Kiev, una donna sola al potere – Il conflitto russo-ucraino.

In alcuni scritti dell’XI secolo e nella “Cronaca di Nestor” sono riportate notizie riguardanti una singolare figura femminile forse poco conosciuta, ma meritevole di attenzione: Olga di Kiev.

Nasce a Wibuti, nell’anno 890, da padre scandinavo (delle tribù dei Variaghi) di professione commerciante. Sposa giovanissima Igor, il principe della Rus’ di Kiev e riesce a dargli un figlio solo molti anni dopo.  Quando il principe Igor è lontano per le guerre, Olga assume le funzioni di reggente e quando il marito muore combattendo contro i Drevlijani, Olga si vendica massacrando a più riprese tutti gli appartenenti a quella tribù, mettendo in atto perfide imboscate. Il trono passa al figlio, ancora piccolissimo, perciò esercita  il potere come reggente e riorganizza l’esercito.

Abile diplomatica, rafforza le relazioni con Bisanzio e con la Germania. Nel corso di un suo viaggio a Bisanzio, conosce il Cristianesimo e si fa battezzare: da feroce sanguinaria si trasforma in sovrana caritatevole e illuminata. Porta a termine una riforma tributaria che garantisce più equità e tenta di evangelizzare il suo popolo, ma non riesce nel suo intento per l’opposizione del figlio. Fortifica le città più importanti e ne fonda una nuova: Pskov sul fiume omonimo. Fa costruire molte chiese in legno, che nel corso dei secoli furono ricostruite in muratura, ma esistono tuttora. Muore a Kiev nel 969 e subito viene venerata come santa. Continue reading “UTE: Olga di Kiev, una donna sola al potere – Il conflitto russo-ucraino.”

Giovanni ha nove anni!!!

Colorful festive illustration for celebratory party and decoration nine birthday
Colorful festive illustration for celebratory party and decoration nine birthday

Nove anni fa nasceva Giovanni: era stao a lungo atteso e quindi poi molto amato.

Oggi Giovanni  è un piccolo uomo che sta scoprendo le sue passioni: il canto, la corsa  e i pokemon.

Grazie, Giovanni!  La tua presenza porta sempre allegria e gioia di vivere! Tanti auguri di una vita serena e piena di cose buone!

 

Soledar.

Leggendo questo articolo di Avvenire

Non restano che le bocche scure dei palazzi bombardati.  Esse urlano…. sono grida di dolore e di sdegno che chiedono: perchè? Ma solo il rombo dei missili e dei carri armati dà, giorno e notte,  una sola insensata risposta

Ute: Nonno avvisato … – Il tumore del rene.

Il comandante della caserma dei Carabinieri di Erba e il relatore Ermanno Spano, alla presenza del vice-sindaco Sofia Grippo, ci hanno illustrato i vari tipi di truffe e i vari reati che vengono perpetrati a danno degli anziani o comunque delle persone più fragili.

La cosa più importante è sempre la prevenzione, pertanto è necessario imparare ad essere diffidenti verso gli estranei che cercano di entrare in contatto con noi. Si deve avere ogni cautela:aprire la porta di casa solo a persone conosciute e tenere ben custodite finestre, balconi, ecc.

Ma oggigiorno i malintenzionati cercano di intrufolarsi nella nostra vita anche attraverso tutte le apparecchiature tecnologiche di cui ci serviamo nella vita quotidiana: occorre cambiare spesso le PW, non accedere a siti non sicuri e non fornire informazioni sensibili. Rispondendo al telefono abituarsi a dare delle “non-risposte” perchè i truffatori sono in grado di carpire informazioni che a noi paiono neutre e che invece servono a loro per farsi un quadro delle nostre abitudini e delle nostre relazioni.

E’  buona norma, in caso di acquisto di tecnologia domotica, servirsi di fornitori affidabili.

Bisogna dunque imparare ad essere diffidenti, ma è altrettanto importante imparare a confidare nei vicini, che sono i nostri primi e migliori “custodi”. Se si cammina per strada, è importante tenere sempre la borsa dalla parte del muro; al supermercato va invece tenuta a tracolla e davanti a noi, non sul fianco o dietro la schiena … e tantomeno sul carrello. In caso di avvistamento di persone o auto con fare sospetto, memorizzare il maggior numero di particolari e avvisare le forze dell’ordine.

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NEOPLASIA RENALE: Solo nel  19° secolo si è cominciato a parlare di tumore del rene e sono stati pubblicati i primi trattati. Nel 1877 è stato effettuato il primo intervento chirurgico a questo organo. Nella prima metà del secolo scorso si è capito che le metastasi regrediscono asportando il tumore primitivo. I fattori di rischio sono: fumo, obesità, diabete, ipertensione, radiazioni ionizzanti.

Il tumore del rene non è molto frequente, ma ne sono colpiti di più gli uomini. L’Italia può vantare la migliore sopravvivenza  in Europa per quanto riguarda questa patologia. E’ importante poterne accertare la presenza quanto più precocemente possibile, ma purtroppo le fasi iniziali possono essere asintomatiche e spesso la malattia viene scoperta solo per caso, in occasione di accertamenti per altri disturbi.

Non esistono esami del sangue in grado di rivelare la presenza del tumore renale, l’unico mezzo a disposizione è la diagnostica strumentale: ecografia (anche con mezzo di contrasto), TAC, biopsia.

Le terapie si diversificano a seconda delle situazioni: il tumore benigno può essere  tenuto sotto controllo periodico; il tumore maligno va generalmente trattato chirurgicamente cercando di preservare al massimo l’integrità dell’organo su cui si sta operando. Si può intervenire con chirurgia tradizionale, ma anche in laparoscopia, con la termoablazione percutanea e negli ultimi tempi anche con la radioterapia stereotassica che riduce nel tempo le dimensioni della neoplasia.

Il dr. Galdini ci ha intrattenuto in modo piacevole, con  linguaggio semplice e chiaro anche se la materia era piuttosto complessa.

Due lezioni interessanti, quindi un bel pomeriggio per tutti noi dell’UTE!!!

La fettina di carota.

Ieri sera in seconda serata su Rai1, tra le varie testimonianze sui campi di sterminio, ho risentito un0 straziante racconto di Liliana Segre.

Le era venuto un ascesso sotto un’ascella e, nell’infermeria del campo, una donna glielo aveva asportato  con le forbici, dicendole di non svenire perchè non l’avrebbe aiutata. Tornò nella baracca in preda a una sofferenza fisica atroce  e a una terribile angoscia: aveva tredici anni, si sentiva piccola, sola e abbandonata a una sorte disumana. Una donna, prigioniera come lei, vedendola così prostrata, prese un fazzoletto lercio e ne trasse una fettina di carota, una preziosa fettina che poteva fare la differenza tra la vita e la morte e gliela offrì. La piccola Liliana si sentì confortata dal sapore dolce di quel dono e disse “Grazie”.

Il commento della Segre: da tanto tempo non avevo detto “grazie!”

L’orrore del lager aveva tolto tutto a quella prigioniera: i suoi affetti, i suoi averi, i suoi progetti di vita, ma non era riuscito a cancellare il suo  senso di umanità.

L’eredità dei giusti.

È “L’eredità dei giusti” (titolo della serata di ieri sera, partecipata nonostante il vento freddissimo) che essi hanno lasciato a tutti noi : battersi e operare x la giustizia, perdonare il nemico, anche il più feroce, donare le proprie energie e pronunciare parole buone, per costruire un mondo migliore, tutto ciò con Amore, l’ultima parola che David Sassoli ha ripetutamente pronunciato morendo.

Questo è il commento della mia amica C.F. che ha assistito, come me, alla seconda serata del “mese della Pace”.  Si è trattato di un recital dell’attore Simone Severgnini e del Giardino delle Ore, imperniato sul “ricordo” di alcuni  giusti dei nostri giorni: Gino Strada, Desmond Tutu,  Thich Nath Hahn, Luca Attanasio, David Sassoli.

Sono uomini che hanno dedicato la propria vita a rendere migliore il mondo in cui viviamo, ognuno ha operato in campi diversi: Strada come medico là dove le guerre seminano dolore e morte; Desmond Tutu, in Sudafrica, contro l’apartheid; Thich Nath Hahn, monaco buddista noto per il suo impegno per la pace; Luca Attanasio, il giovane ambasciatore gentile ucciso durante una missione di solidarietà; David Sassoli, l’uomo che ha nobilitato il mestiere della politica con il suo impegno nella costruzione di un’Europa più forte, con la sua onestà, con la forza delle sue idee e dei suoi affetti.

Sono persone che ci  hanno lasciato come preziosa  eredità il loro esempio; se ognuno di noi si impegnerà a seguire le orme dei loro passi, certamente il mondo diventerà un luogo migliore per noi e per i nostri figli.