Mentre si sta verificando la tragedia afghana, viene da porsi qualche domanda: Perchè non riusciamo a trovare vie diverse dalla guerra per risolvere i problemi? Non abbiamo capito che al giorno d’oggi non si può imporre ad altri popoli con la forza l’adozione di istituzioni e di sistemi organizzativi importati dall’esterno? Può reggere ancora la motivazione spesso ipocrita di imporre il rispetto dei diritti umani o di prevenire il terrorismo?
Tutte le tragiche avventure verificatesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi si sono rivelate clamorosi fallimenti: questo non significa nulla?
E’ venuto il momento di pensare nuovi modi per risolvere i contrasti (come sosteneva Gino Strada), dando più potere alle organizzazioni internazionali (ONU in primis) e smettendo di investire in armamenti per dirottare quelle risorse verso la promozione dello sviluppo dei vari paesi, per potenziare l’istruzione e il rispetto dei diritti umani …. ma tutto questo è talmente ovvio che resterà allo stato di utopia…
Aggiornamento:
Un amico mi ha inviato via email questo commento che riporto qui ringraziandolo di vero cuore.
Diana,ti ringrazio per le tue riflessioni scritte nel Diario.Sei un’anima poetica che sa trasmettere le proposte per cercare la comprensione e le possibili strade da intraprendere per la “soluzione” dei problemi del nostro mondo.“Utopia”? Può essere! Ma la costante ricerca di nuove vie può portare l’umanità, l’uomo, a soluzioni mai “pensate”. La strada della Storia è piena di “novità” che sanno di molto vecchio, perché il pensiero di oggi divenga realtà per il “presente” di altri uomini.La goccia impiega molto tempo a scavare il sasso, proprio come il pensiero di uno per divenire la coscienza di tanti.Sperare, confidare che l’amore possa veramente essere la medicina del futuro…..