Partenze.

E’ ormai finito un bellissimo mese di Agosto, vissuto in compagnia dei miei nipoti Davide e Samuele, che hanno potuto anche incontrare i cuginetti più piccoli.

E’ stato un mese movimentato, che ha visto questa casa ritrovare le risate,  le grida scherzose di altri tempi.

DSC05957E’ incredibile come questi quattro bambini/ragazzi che si vedono un paio di volte l’anno siano capaci di mettersi in sintonia in pochi minuti e organizzare giochi che li vedono tutti coinvolti allo stesso modo, piccoli e meno piccoli. Il capro espiatorio di questi giochi sono sempre i cuscini del divano che vengono ammonticchiati in vari modi, mentre i cuccioli d’uomo vi  si aggrovigliano l’uno sull’altro: Gioele il più piccolo è sempre quello che occupa il posto più in alto, riuscendo ad arrampicarsi fino alla sommità della piramide. Tutto questo naturalmente avviene tra grida e risate a non finire.

Un altro gioco che ha riscosso molto successo è stato quello delle pistole ad acqua: grazie al gran caldo di certi giorni ho consentito loro di inzupparsi reciprocamente e vi si sono dedicati con entusiastico zelo  fino alla doccia finale.

La cosa più bella è vederli insieme e trarre reciproco vantaggio dalla loro vicinanza. Peccato che possano incontrarsi solo così di rado, ma io spero che il ricordo dei momenti passati insieme resti sempre nei loro cuori e sentano sempre di poter  contare l’uno sull’altro.

a Linate Foto da Diana Catellani (1)Qui la foto del momento dei saluti all’aeroporto.

In attesa del vaccino….

E’ difficile di questi tempi trovare buone notizie, perciò è bene dare risalto alle pochissime che troviamo sulle pagine dei giornali.

Questa , che “Avvenire” mette in evidenza, viene dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): in Africa è stata debellata la poliomielite, la terribile malattia che ha reso invalidi tanti bambini anche nel nostro paese, prima che fosse introdotto il vaccino.

Mi ricordo quando tutti noi ragazzi del paese fummo convocati nei locali della scuola e ci somministrarono un zolletta di zucchero intrisa di alcune gocce dl vaccino Sabin.  Non ce ne rendevamo conto, ma quel vaccino ci avrebbe preservato dalla minaccia di una vita di sofferenze. Credo che anche i NO-VAX più accaniti debbano riconoscere l’effetto benefico di questa scoperta.

Oggi è in atto un’affannosa corsa a un altro vaccino, quello contro COVID-19. I ricercatori e le case farmaceutiche tengano presente l’esempio di Albert Bruce Sabin che non volle brevettare la sua scoperta, affermando :«Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo».

Speriamo che il vaccino anti-COVID arrivi presto e che nessuno voglia farne una speculazione a scapito dei più poveri e bisognosi, ma che anzi sia il regalo della scienza al mondo intero.

 

FEDERICO GARCIA LORCA – Notte d’Estate

notte d'estateL’acqua della fonte
suona il suo tamburo
d’argento.
Gli alberi
tèssono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.

Suggestive le immagini evocate dal poeta: la fonte che suona un tamburo, i fiori che tingono di profumo il vento che s’infiltra tra i rami degli alberi e la ragnatela che regala alla luna tanti raggi luminosi fino a farla sembrare una stella.

Ci vuole davvero un grande poeta per creare queste immagini….

I ragazzi sono più saggi di quanto si pensa?

Noi anziani siamo sempre così pronti a parlare male dei ragazzi di oggi  e li definiamo solo in base alla loro “mania” per cellulari, computer, play-station ecc.

E’ vero, è innegabile che stanno troppo tempo con la testa sul cellulare, ma io noto dai miei nipoti che hanno atteggiamenti molto positivi per ciò che riguarda la sana alimentazione o l’ecologia….

I miei nipoti ad esempio rifiutano le bevande zuccherate e anche se offro loro il gelato loro non cedono alla tentazione, come invece faccio ancora io qualche volta; si interessano di come vanno smaltiti i rifiuti che produciamo in casa e seguono le notizie che riguardano l’ambiente.

Pongono domande non banali, che rivelano preoccupazione su come sarà la loro vita in futuro su questo pianeta e io cerco di rassicurarli  dicendo che alla fine l’umanità saprà trovare la via giusta da seguire ….. ma la serenità che ostento davanti a loro, dentro di me vacilla un po’…

Basta inchini!

Pochi giorni fa, in un film alla TV,  il solito mafioso italo-americano proclamava la sua religiosità e intanto  comandava rappresaglie contro gli avversari; alla compagna che gli rinfacciava i tanti omicidi rispondeva:          – Non sono omicidi, è solo lavoro!-

Per molti mafiosi è proprio così: gli omicidi, perpetrati per non farsi soppiantare dai rivali nel controllo del territorio, non sono omicidi come quelli che commette la gente comune e riescono a conciliare così nella loro coscienza distorta il delitto con la devozione al patrono o alla Madonna.

Questa aberrazione arriva addirittura alla consuetudine dell’ “inchino”: durante una processione, la statua del santo festeggiato  si inchina davanti alla casa del boss locale, che, naturalmente, ha fatto una generosa offerta per contribuire alla riuscita dei festeggiamenti.

Ora Papa Francesco, così come aveva fatto Papa Giovanni Paolo secondo, vuole smantellare questo radicato malcostume, ma c’è da chiedersi come esso  si sia potuto radicare: non c’è stato forse  un atteggiamento di certo clero, che faceva finta di non sapere la provenienza di certe offerte? Si sa che il non accettarle poteva essere inteso come uno sgarbo punibile con la morte e forse far finta di nulla, in fondo, consentiva di aggiustare il campetto dell’oratorio o il tetto della chiesa …. e allora per quieto vivere si faceva buon viso a cattivo gioco.

Ora però nessuno deve più tollerare questo stato di cose e i preti come don Ciotti o come don Puglisi devono essere il modello da seguire per tutti i credenti.

 

E’ tempo di saggezza.

Chissà se Draghi, prima di andare a Rimini, ha letto la lettera dell’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, pubblicata circa un mese fa….

Io penso di sì. Anche Draghi infatti esorta a essere saggi nel programmare la ripartenza del paese, così come Delpini ha invitato i credenti a riscoprire la “sapienza”, intesa come esaltazione dei valori fondanti del nostro essere creature che solo nella solidarietà e nell’ascolto dei bisogni di tutti possono trovare la via della rinascita. E per riuscire in questo intento il nostro Arcivescovo, invita tutti a riflettere sulle parole del Siracide, un libro scritto circa 2200 anni fa, che raccoglie massime, proverbi e norme di convivenza civile, frutto della saggezza dei popoli.

In un momento come questo, in cui nulla è più come prima e tutto va ripensato e adattato a una situazione estremamente fluida e incerta, vale la pena, per non lasciarsi sopraffare dall’angoscia, prendere un bel respiro e riscoprire  le radici della nostra civiltà: dal passato può venire la luce che illumina il futuro….

Trovare un senso.

E’ un’epidemia parallela a quella del COVID-19 quella di cui si parla in questo articolo, un’epidemia che ruba tante vite, spesso giovani, nel silenzio e nell’indifferenza.

L’articolista la definisce “epidemia per mancanza di senso”, intendendo senso della  vita.  Colpisce quelli che non riescono a trovare  un motivo per cui valga la pena impegnarsi, soffrire, lottare e non sanno rispondere alla domanda che l’uomo si pone da quando ha preso coscienza di sé: perché vivo? E non riuscendo a darsi una risposta e non sopportando l’assurdità di vivere senza scopo si uccidono lentamente con droga o alcol, o decidono di farla finita in modo più rapido.

Se  si è tra i fortunati che hanno avuto il dono della fede si  sa sempre trovare risposte alle proprie angosce o almeno si può sempre trovare motivi di speranza, ma  tanti,  che non sono tra questi,  trovano il senso della vita ponendosi come scopo quello di contribuire al bene comune e ci sono molti modi per farlo: dedicandosi all’aiuto di chi è in difficoltà, dedicandosi allo studio, all’arte, al lavoro, alla cura dell’ambiente…

Resta da chiedersi come mai così tante persone nei paesi “più avanzati”  non riescano a trovare un modo per sentirsi utili: è mancato qualche cosa nel loro processo educativo? Non hanno saputo superare delusioni e ostacoli?  Non hanno trovato chi li aiutasse a inserirsi nell’ingranaggio complesso della società odierna?

Domande che interpellano tutti: educatori, famiglie, politici e operatori sociali.

 

 

Il Parco Gabbia.

Eupilio_Parco-Gabbia_2020-5-768x432Era quasi un anno che non andavo a passeggio sulla riva del lago del Segrino, e sono rimasta sorpresa di vedere i lavori che vi sono stati realizzati.

Una volta c’era solo un brutto campo sterrato pieno di buche (e di fango quando pioveva) a costeggiare la strada di accesso, ora al suo posto, c’è un bel giardinetto con piante, panchine, un ponticello che scavalca un ruscelletto e porta verso unaltro piccolo parco pieno di verde, con una ripida  riva erbosa: è il Parco Gabbia, inaugurato questa primavera alla fine del lockdown.

Lì, su quella discesa, i miei cucciolotti (Davide e Samuele) si sono divertiti un sacco a lasciarsi ruzzolare giù sull’erba . Quando si rialzavano in piedi avevano il capogiro, quindi spesso perdevano l’equilibrio e cadevano di nuovo.

Non credo che la sistemazione di quell’angolo sia costata tanto, ma è stata certamente una bella idea quella di valorizzare così anche tutta la passeggiata, che ora offre anche la possibilità di una sosta piacevole nel verde.