Grazie, Rita!

Oggi si è spenta a Roma Rita Levi Montalcini a 103 anni.
Nella sua lunga vita ha avuto come interesse principale la scienza e la ricerca scientifica. Un premio Nobel ha sancito il valore dei suoi studi, che ha proseguito fino agli ultimi giorni della sua vita. Ha istituito una fondazione per assegnare borse di studio a giovani ricercatrici africane, che dovevano diventare il “lievito” del progresso nei loro paesi.
Nominata senatrice a vita nel 2001, ha seguito sempre con impegno la vita parlamentare dimostrando un alto senso civico.

Credo che ricorderemo sempre il suo sguardo sereno e il suo viso , che a me pareva bellissimo,nonostante o, per meglio dire, grazie alle sue rughe e ai suoi capelli candidi: era un viso da cui traspariva un’ anima consapevole di aver ben speso il tempo che aveva avuto a disposizione.

Come donna, sento di dover dire grazie a Rita Levi Montalcini perché ha onorato il nostro paese ed è stata e sarà un esempio da seguire per tante giovani donne d’ oggi.

Martiri cristiani… 105 mila vittime ignorate.

Martiri di ieri e di oggi.

Oggi si ricorda S. Stefano, il primo martire cristiano ; dopo di lui molti altri subirono la stessa sorte fino all’ editto di Milano da parte dell’ imperatore Costantino (a Milano sono state programmate molte manifestazioni per celebrare i 1700 anni da quell’ evento).
Sappiamo però che nella storia anche i cristiani sono diventati a loro volta persecutori verso chi professava altre religioni, contraddicendo con ciò il comandamento del Cristianesimo stesso : ” Ama il tuo Dio…..Amerai il prossimo tuo come te stesso.”.. Per non parlare poi dello scandalo delle guerre tra Cristiani, che hanno insanguinato le terre d’ Europa per secoli e secoli fino ad arrivare alle guerre mondiali.

Ora però tornano le persecuzioni dei Cristiani in molti paesi e sono 105.000 quelli che sono stati uccisi in quest’ anno.
Come sempre nella storia, la religione fornisce solo il pretesto per individuare un “nemico” cui addossare la colpa di ingiustizie, sperequazioni, prepotenze , che hanno radici in ben altri campi…. questo però non giustifica l’ indifferenza con cui qui da noi vengono accolte le notizie di eccidi sempre più frequenti…

E’ arrivato Babbo Natale.

Questa mattina la prima a svegliarsi è stata Elisa (10 anni) , poi è arrivato Samuele e infine Davide.
Ognuno ha scartato febbrilmente i suoi regali , poi i nostri cuccioli si sono messi a giocare tra di loro coi nuovi giochi, mentre c’ era chi pensava a montare il calcetto .
I nipotini sono stati molto bravi e, data la giornata piovosa, hanno giocato insieme in casa senza fare troppo trambusto .
Elisa ha gradito molto il gioco del Monopoli, mentre Davide è rimasto conquistato dall’ orologio di Ben 10 (lo ha portato con sé anche a letto); anche a Samuele è piaciuto molto l’ orologio di Ben 10, ma è rimasto deluso perchè non ha ricevuto l’ iPhone e nemmeno un certo drago che doveva sputare fuoco, perciò stasera voleva scrivere a Babbo Natale per dirgli che per il prossimo anno sarebbe bene che si attenesse alle richieste e non si mettesse a inventare regali non richiesti, come magliette o pigiamini…
Babbo Natale, prendi nota! :-))

Buon Natale 2012!

A tutti quelli che continuano a gratificarmi della loro attenzione per queste pagine, auguro con tutto il cuore
Buon Natale e Buon Anno !!!

P.S. ho scelto questa immagine perchè mi ricorda molto le vecchie cartoline di auguri che si usava inviare ad amici e parenti tanti anni fa….

Quando si tira la cinghia?

Solo chi non ha mai fatto un mutuo o comprato a rate un’ auto può credere alle parole di Berlusconi sul confronto tra la situazione che ha lasciato lui un anno fa e quella attuale.

Tutti sappiamo che è quando si comincia a pagare il debito che si comincia a tirare la cinghia….o no?

Ahimè, anche a Erba esistono le scuole….

Sono arrivati anche Elisa e Davide, con grande gioia di Samuele che li aspettava con ansia.

Appena si sono incontrati i due cucciolotti si son messi a fare il loro gioco preferito: la lotta.
E’ molto bello vederli mimare mosse di aggressione senza farsi male: sembrano proprio due orsacchiotti in vena di scherzare.
Elisa, più grandicella, si adatta a giocare con loro o a volte si apparta.
Fortunatamente l’ appetito non manca a nessuno e io sono sempre impegnata in cucina, ma va benissimo così.
Davide deve aver riflettuto sul fatto che , quando è qui, nessuno parla di andare a scuola quindi deve aver pensato che questo, dove abito io, deve essere un gran bel paese, per questo mi ha fatto una proposta:
– Nonna, ci stai che io sto sempre qui con te e tu stai sempre con me? – Al che ho dovuto spegnere le sue illusioni, confermandogli che anche a Erba esistono le scuole e che tutti i bambini devono frequentarle…

ONU: al bando le mutilazioni genitali femminili!!!

Onu bandisce le mutilazioni genitali femminili

E’ di ieri la notizia (passata in sordina qui da noi, distratti come siamo dalla politica nostrana) che l’ ONU ha messo al bando le mutilazioni genitali femminili e contemporaneamente ha invitato i Paesi, che ancora non lo hanno fatto, a legiferare in modo da stroncare questa antichissima e ferocissima pratica cui ancora molte bambine vengono sottoposte, con gravi conseguenze per la loro salute e per la loro vita affettiva.

Ce n’ è voluto di tempo! Non so quante volte anch’ io ho firmato gli appelli che periodicamente comparivano sulla rete. In questa battaglia, che ha visto impegnate molte donne africane coraggiose, l’ Italia si è distinta , grazie anche all’ opera instancabile di Emma Bonino che se ne è fatta paladina.

Certo la condanna dell’ ONU non impedirà che ancora altre bambine vengano sottoposte a questa tortura, ma è certo un passo importante e nessuno potrà più false motivazioni religiose : 193 paesi, anche quelli africani in cui la pratica è più diffusa, hanno riconosciuto che essa è solo un’ assurda tortura per mortificare e sottomettere le donne.

I lager italiani.

Prigioni dimenticate

Qui sopra ho linkato un articolo di LiberaInformazione che segnala una realtà che si vuole occultare: è una realtà scomoda, che costringerebbe porsi domande altrettanto scomode: è la realtà dei CIE , Centri di Identificazione ed Espulsione (sigla ipocrita che nasconde la realtà di veri lager nel nostro paese), dove vengono rinchiusi molti uomini e molte donne che hanno la sola colpa di aver inseguito la speranza di una vita più sicura e più degna di essere vissuta.

Se sono comprensibili le ragioni di chi intende controllare chi arriva qui da noi , non è però accettabile che chi non si trova in linea con le regole che ci siamo dati, venga privato della libertà per periodi anche molto lunghi e sia costretto a vivere in condizioni sub – umane .

Pannella in questi giorni sta facendo lo sciopero della fame e della sete per attirare l’ attenzione sulle condizioni di vita nelle nostre carceri, ma sarebbe bene che accomunasse nella sua protesta anche questi centri , di cui nessuno parla mai.

P.S. L’ articolo interessantissimo, che riporta le storie di alcuni internati, è pubblcato da “Libera” l’ associazione fondata da Don Ciotti, che sostiene le cooperative che coltivano i terreni sottratti alla mafia. I prodotti di queste cooperative sono in vendita nei negozi del Commercio Equo e Solidale come SHONGOTI, che qui a Erba si trova in Via Mazzini. Chi intendesse regalare qualche cestino con prodotti alimentari troverà in questo negozio prodotti portatori di solidarietà….

Non è un mondo per bambini…

In America 20 bambini uccisi da un folle….in Afghanistan 10 bambine uccise dallo scoppio di una bomba mentre cercavano legna…..in Siria pochi giorni or sono molti bambini sono rimasti uccisi nei disordini che dilaniano da tempo quel paese….

chi paga l’ insensatezza degli adulti sono sempre i bambini : in Aerica chi costruisce e vende armi resta insensibile anche davanti a stragi che si ripetono con frequenza impressionante e preme sull’ opinione pubblica per stornare da sè e dalla propria avidità qualunque responsabilità. In Afghnistan a colpire sono i residui bellici seminati ovunque sul territorio da una guerra infinita, che non lascia intravedere una soluzione accettabile dei conflitti…e così in Siria , dove la guerra ha origini più recenti ma non è per questo meno crudele.
Se poi pensiamo ai paesi colpiti da carestie e siccità a pagare il prezzo più alto alla denutrizione sono proprio i bambini, che vedono compromesso forse per sempre il loro sviluppo fisico e intellettivo….

Verrebbe da dire che almeno qui da noi certe cose non succedono, ma, se ci pensiamo , chi paga per i tagli alla scuola , per la disoccupazione crescente e per l’ abbandono di politiche di sostegno alle fasce più deboli?

Più di tutto pagan sempre i bambini a cui si tolgono opportunità di crescita e di sviluppo sereno.

Che futuro può avere un mondo che non ha cura dei suoi figli ?

Arrivano i nostri!

Sono cominciati ad arrivare i “pezzi” di famiglia sparsi per il mondo; se tutto va bene a Natale saremo tutti qui e sarà bello ritrovarsi di nuovo insieme.
Nonostante il maltempo, ieri Samuele e la sua mamma sono arrivati senza troppi disagi: appena un’ ora di ritardo!
Fortunatamente è andato a prenderli all’ aeroporto lo zio, perchè la mia macchina era sepolta dalla neve in questo cortile dove nessuno si mette a spalare nell’ area comune: ormai siamo tutti vecchi ….
La vista della neve ha rinfrancato subito Samuele che ha voluto andare a giocare fuori , nonostante fosse in piedi dalle 5 del mattino. Lui e lo zio si sono tirati le palle di neve e poi hanno anche costruito due pupazzi: si sono divertiti tutti e due.

Mia figlia era stupita del fatto che con tutta la neve che è caduta si potesse comunque camminare normalmente, o quasi, su tutte le strade: a Londra basta un velo di neve a mandare in tilt la città, che non è attrezzata per quest’ evenienza abbastanza rara in verità .

Ogni città ha i suoi punti di forza e le sue criticità: Londra sa far funzionare bene i trasporti in condizioni climatiche normali, ma è un disatro con la neve (i disagi sono quindi limitati a qualche giorno all’ anno, quando va male); Milano sa affrontare bene la neve, ma normalmente il traffico e i mezzi di trasporto sono ben lontani dall’ essere efficienti.