Month: March 2013
Donne Naturalmente adatte o inadatte?

A Como: bar “slot free”.
Leggendo l’ articolo de “La Provincia di Como” vien da pensare che non sempre si deve aspettare che siano le istituzioni A prendere provvedimenti per migliorare la qualita’ del nostro stare insieme.
Lo stato da una parte incentiva il gioco d’ azzardo in vari modi (slot machine, gratta e Vinci, lotto, superenalotto, ecc….) , dall’ altra istituisce poi centri per il recupero di coloro che rovinano se stessi e le proprie famiglie proprio accanendosi a tentare la fortuna.
Il giornale che ho citato sopra si e’ fatto promotore di una iniziativa degna di attenzione: invita i cittadini a segnalare i bar “Slot free” (senza macchinette per giocare)’ I cui proprietari o gestori non vogliono piu’ sentirsi corresponsabili di quella che e’ ormai una piaga sociale.
Credo che questo sia un bel modo per incoraggiare anche altri locali a seguire questa strada: gli antichi diceva no che il denaro non puzza, ma sarebbe ora di cominciare a dire invece che e’ bene rinunciare al denaro che trasuda dolore e a volte Anche sangue.
Francesco I.
Cardinal Bergoglio: cosa si diceva di lui otto anni fa….
Ho trovato su Twitter la segnalazione di questo articolo scritto otto anni fa da Cazzullo sul Corriere. Mi pare che ne venga fuori il retratto di un grande uomo sotto ogni aspetto: figlio di un ferroviere piemontese emigrato in Argentina, laureato in chimica entra in seminario a 22 anni. Ordinato sacerdote, fa una rapida carriera all’ interno dell’ ordine dei Gesuiti. Durante il periodo della dittatura si prodigo’ per salvare molti preti e laici dalla crudele repressione da parte del regime Militare
Spartano nello stile di vita, e’ stato sempre vicino ai poveri.
Gia’ molti cercano di trovare nella sua vita Angoli oscuri su cui indagare, ma forse Papa Francesco I Sara’ proprio quello che aspettavamo: il nome che si e’ dato indica l’ intenzione di segnare una svolta , la stessa forse messa in atto da un povero frate di Assisi molti secoli fa e dimenticata da troppI e da troppo tempo.
Fare rete sulla rete
W&W = With and Within
E’ una community di sole donne, quasi cinquantamila al momento.
Una community di donne creative ed in movimento, che non si danno per vinte: cosi’ si legge sulle pagine di W&W. Ogni mamma puo’ trovarvi un consiglio di altre mamme, ogni Donna in cerca di lavoro puo’ trovare modo di pubblicizzare le proprie competenze e Anche qualche Buona occasione; se poi sei una creativa puoi propagandare il frutto del tuo ingegno e magari trovare acquirenti o chi puo’ metterti in contatto con chi potrebbe essere interessata al tuo lavoro.
Ci sono poi molti gruppdi che si occupano di interessi specifici, ma c’ e’ anche modo di scambiare qualche chiacchiera in liberta’.
Io ho appena scoperto questo sito, ma mi pare molto interessante e puo’ realizzare un nuovo modo per le donne di “fare rete” sfruttando le innumerevoli potenzialita’ della rete di internet.
La città felice.
Una notte ho sognato che parlavi – libro di G. Nicoletti
Da molti anni seguo alla radio la rubrica “Melog” di G. Nicoletti, ma solo da poco ho scoperto quale dramma sia riuscito a tenere nascosto per tanto tempo dietro la fine ironia e il disincanto con cui mette sotto la lente di ingrandimento fatti e problemi del mondo d’ oggi.
Il giornalista in questione è padre di un ragazzo autistico, di quelli per cui si può sognare che parlino solo in una notte felice. Ora ha scritto un libro sulla sua esperienza di genitore e intende portare avanti un’ idea: creare a Roma una città per ragazzi autistici, dove essi possano trovare occasioni di incontro e stimoli per riempire il tempo delle loro giornate spesso troppo lunghe e vuote.
Stamattina Radio 24 ha dedicato a questa iniziativa un servizio all’ interno del notiziario e ha assicurato l’ appoggio della radio e del giornale cui è legata alla sua realizzazione.
Credo che comprerò il libro di Nicoletti e spero che lo facciano in tanti perchè la “Città felice dei ragazzi autistici” possa diventare realtà.
Siamo radioattivi anche noi?
Giocare col buio.
Il buio fa un po’ paura a tutti i bambini, ma si può trovare il modo di non farlo sentire nemico. In un negozio di giocattoli di Greenwich avevo trovato , o meglio Samuele aveva adocchiato, delle paperelle minuscole fosforescenti. Ne avevo comprato una manciata da dividere tra i miei tre cuccioli e così anche Davide (6 anni) ha avuto le sue.
Eccolo subito impegnato a cercare un angolo veramente buio per osservare meglio le ochette che diventavano via via più luminose e per potere creare mille effetti diversi. Ruotandole velocemente si creavano effetti di luce inaspettati: cerchi e onde di luce, occhi di mostri invisibili , montagne luminose ed effimere. Davide ci ha giocato a lungo, divertendosi e ora metterà le ochette sul suo comodino: se si sveglierà durante la notte, potrà trovare accanto a sè due paperelle luminose che gli ricorderanno che col buio si può anche giocare.
Donne di casa mia.
Oggi si sono alzate di buon’ ora, hanno preparato il caffè, scaldato il latte, messo in tavola biscotti o pane ;hanno preparato le cartelle provvedendo a fornirle di merenda o di spuntino; hanno svuotato la lavatrice e steso i panni; hanno svegliato i bimbi con dolcezza prima e poi con fermezza. Li hanno convinti che bisogna mangiare prima di uscire e hanno scoraggiato i loro capricci.
Hanno preparato i vestiti dei bimbi e li hanno aiutati ad indossarli; hanno fatto i letti, lavato le tazze e dato un colpo di spugna ai lavandini recanti tracce di dentifricio. Hanno messo in borsa le bollette da pagare nella pausa pranzo e controllato il diario dei figli . Si sono rivestite, lavate, truccate, hanno preso la macchina o i mezzi per accompagnare i bimbi a scuola e sono ripartite…… Finalmente comincia la loro giornata di lavoro!!!!
Chi ha vissuto tutto questo prima di voi può dirvi solo: – Coraggio, donne! L’ importante è sopravvivere ….
8 Marzo: Non restiamo in silenzio!!!!
Pensando a come ricordare su questa pagina la festa di domani , 8 marzo – festa delle donne – ho vagato un po’ sulla rete e mi sono imbattuta in inviti a feste tenute in locali pubblici , feste che prevedevano cene, musiche, balli e anche qualche nota osé.
Mi son detta che non mi pare il modo giusto di festeggiare, anche perchè ci sono ancora tante donne qui da noi e altrove nel mondo che non hanno accesso ai diritti generalmente riconosciuti agli esseri umani.
Mi pare perciò più giusto celebrare questa ricorrenza firmando questo appello di Amnesty International rivolto al presidente dell’ Egitto, paese in cui restano impuniti atti di violenza compiuti da branchi di uomini sulla piazza Tahrir (teatro delle proteste contro il regime di Moubarak e ultimamente contro Morsi) ai danni delle donne che si uniscono alle manifestazioni.
Firmando questo appello forse non riuscirò a contribuire al miglioramento della condizone delle donne egiziane, ma almeno sentirò di aver fatto quello che è nelle mie possibilità , e non mi sarò chiusa nell’ indifferenza verso la sofferenza di tante “sorelle”.
Non restiamo in silenzio; meglio gridare, anche se solo attraverso la rete, la nostra solidarietà .