Un altro blog?

Segnalo a chi passa di qua questo link :Social o non social.

E’ un articolo che ho scritto su “PER LUNGA VITA” , un sito che si occupa di problematiche connesse con la vita di chi non è più giovanissimo, ma vuole mantenersi efficiente e vitale il più a lungo possibile. E’ un sito su cui scrivono persone autorevoli ,titolate, con esperienze culturali e professionali di alto livello.

E io cosa ci faccio lì? Non lo so. So solo che l’ amica Lidia (conosciuta solo grazie alla rete, anche se siamo nate a pochissimi chilometri l’ una dall’ altra), ha insistito perché aprissi una rubrica (o forse è meglio dire un blog?) sul suo sito e alla fine ho accettato, ma non so con quali risultati. Consiglio a tutti di fare un clic sul link in alto, non solo per leggere il mio post, ma soprattutto per conoscere un sito che può essere fonte di preziose informazioni.

UTE: l’ immagine di sé e il senso di adeguatezza. (dr.ssa Lucia Todaro)

L’ essere umano è perfetto nella sua imperfezione e se va in tilt è dotato di risorse tali da consentirgli di superare la crisi; a tal fine bisogna premunirsi dotandosi di  “riserve”alle quali attingere nei momenti difficili,bisogna cioè costruire la propria autostima.

Autostima è il giudizio che ognuno dà del proprio valore; possiamo parlare di “autostima globale” cioè di sensazione di meritare attenzione, stima e considerazione (deriva dall’ infanzia) e di “autostime specifiche” relative ai vari settori: fisico, intellettuale, morale e sociale.

Punti fondamentali dell’ autostima: Amore di sé che deriva dall’ affetto avuto in famiglia; visione di sé che consiste nella forza interiore per raggiungere gli obiettivi a cui aspiriamo; fiducia in sé che deriva da azioni ed eventi di successo con i quali si sviluppa e si mantiene.

COMPORTAMENTI PER RAFFORZARE L’ AUTOSTIMA:

1) Vivere con consapevolezza , senza farsi ingannare dalle illusioni, ma utilizzando una giusta dose di ottimismo realistico.

2) Accettare se stessi senza comportamenti ostili o autolesionistici.

3) Assumersi la responsabilità delle proprie scelte.

4) Imparare a farsi valere e battersi per le proprie convinzioni, seguendo i propri valori.

5) Avere uno scopo nella vita e cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti con risolutezza.

6) Rimanere fedeli ai principi di comportamento scelti con coerenza.

Un esempio evidente di eccessiva autostima!!

Se ci si sforzerà di attuare questi punti si potrà raggiungere l’ EQUILIBRIO, che è quello che ci consente di essere aderenti alla realtà, di assumerci anche qualche rischio senza mai eccedere.

Una bassa autostima produce ansie, preoccupazioni, pessimismo e porta infine alla depressione.

Un’ autostima troppo alta porta ad essere eccessivamente sicuri, troppo ottimisti e sconfina nel narcisismo.

E’ fondamentale circondarsi di persone positive, imparare a rilassarsi, imparare a dire di no all’ eccesso di richieste, non essere troppo severi con se stessi e in caso di bisogno chiedere AIUTO !!!

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La sala era affollatissima e le due ore di lezione sono volate via in un lampo, grazie alla capacità espositiva della nostra docente.

 

 

 

Mentre Novembre sta per finire….

E’ la prima mattina che vedo la brina quest’ anno. Qualche tempo fa, le prime brinate arrivavano all’ inizio di novembre; ora l’ effetto serra ha spostato di quasi un mese questo fenomeno che inargenta la terra e la fa brillare sotto il sole . Quest’ aria fredda e limpida mi richiama alla memoria una poesia del Pascoli, studiata in gioventù.

 

NOVEMBRE (di G. Pascoli)

Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore…

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
È l’estate, fredda, dei morti.

 

 

Come sono nati i grandi magazzini, croce e delizia del periodo natalizio?

Stiamo entrando nel periodo dei grandi acquisti e  grandi magazzini , supermercati, ipermercati et similia diventano la meta preferita delle donne e l’ incubo dei mariti. A Londra esistono grandi magazzini dalle dimensioni esagerate e uno di questi è senz’ altro Selfridges, del quale mi è arrivata la storia tramite un’ amicizia di Facebook.

Ma qual è stato il primo vero grande magazzino ? E’ stato il “Bon Marche’ ” a Parigi. L’ idea di un nuovo sistema di vendite venne a un certo Aristide Boucicaut, che veva fatto il semplice commesso , poi si era messo in proprio a vendere scialli, ma quando la moda decretò la fine di questo accessorio, pensò di rinnovare il suo negozio: non più il vecchio bancone dietro cui sta il venditore cui solo spetta il diritto di prendere la merce e offrirla in visione ai clienti, ma sono i clienti che possono accedere liberamente alla merce, toccarla ed esaminarla.

Siamo alla metà del 1800 e la novità ha un grande successo, così il negozio viene ampliato e arricchito con vetrine dove la merce viene esposta ai passanti. Boucicaut inventa anche il prezzo fisso, i saldi periodici e la fiera del bianco.

E’ il momento in cui l’ abito non viene più confezionato solo su misura da artigiani più o meno abili, ma da industrie che inventano la standardizzazione delle taglie; allora il nostro eroe (Boucicaut, intendo) allestisce presso i suoi grandi magazzini delle sale d’ attesa o addirittura degli alberghi, in cui le clienti che richiedono degli adattamenti o delle riparazioni , possono tranquillamente aspettare che il vestito sia pronto . Ma non è finita: il nostro, ben coadiuvato dalla moglie, si inventa anche la vendita a domicilio e la vendita per corrispondenza tramite catalogo; inoltre consegna gli acquisti in buste che recano il nome dei magazzini per farsi pubblicità  e sapendo quale grande potere abbiano i bambini sulle madri, li attira con i suoi gadget appositamente studiati.

Un vero genio questo Boucicaut: più di 150 anni fa ha inventato un nuovo rapporto venditore/cliente e da allora tutto funziona ancora come lui l’ ha pensato. (Notizie tratte da una lezione della dr.ssa Cinzia Granata all’ UTE)

 

Videoforum: CASA HOWARD.

Due sorelle della buona borghesia londinese diventano l’ anello di congiunzione tra classi sociali prima d’ allora (inizio ‘900) sempre nettamente separate, come vere e proprie caste. E’ una vera rivoluzione sociale che trova il proprio simbolo nella spada, per mezzo della quale è stato fondato l’ impero inglese, il più grande della storia contemporanea (intesa come periodo successivo alla Rivoluzione Francese). Essa apparteneva al padre delle due ragazze, che era stato un militare, e ora è solo un oggetto ornamentale che , dalla stanza dell’ appartamento nel centro di Londra , arriverà ad adornare le stanze nobiliari di casa Howard seguendo le vicende di Margareth, la maggiore delle due sorelle. La minore invece, più sensibile alle nuove idee e alle esigenze dei meno fortunati, avrà una relazione con un povero disoccupato e si troverà in grave  difficoltà quando dovrà tenere nascosta la sua maternità fuori dalle regole comunemente accettate.

I nobili , mentre il mondo cambia, appaiono arroccati a difendere i loro beni e i loro privilegi, anche a costo di meschini sotterfugi, ma  nulla può fermare le idee di uguaglianza che si stanno affermando.

E’ un film molto bello, sia per le ambientazioni accurate , sia per le immagini stupende, sia soprattutto per la recitazione di attori bravissimi come Vanessa Redgrave, Emma Thompson (premio Oscar per questa sua interpretazione) ed Antony Hopkins , compassatissimo e inappuntabile Lord inglese.

La trama particolareggiata del film può essere letta e gustata cliccando QUI.

Da Singapore con stupore…

Oggi ho ricevuto una telefonata da Singapore: una persona di famiglia è andata là per lavoro. Mi ha raccontato  quanto sia incredibilmente avveniristica ed efficiente, lontana anni luce dalla nostra atmosfera di rassegnato declino.

Là le tasse non superano il 20 %, ma le pagano tutti anche perchè chi cerca di fare il furbo va in galera ….tra l’ altro la  legislazione  locale prevede anche le pene corporali!!!

Vuoi vedere che il sistema giusto per far quadrare i bilanci dello stato sarebbe quello in vigore a Singapore???? Bisogna dirlo a Letta…….

Una lettera dalla Sardegna….

Tramite Facebook ho ricevuto QUESTA LETTERA scritta da un giovane sardo, dopo la tragedia che ha colpito l’ isola. E’ una lettera toccante che vi invito a leggere; in essa è contenuta la denuncia delle responsabilità diffuse per quanto è capitato.

A volte penso che, per certi versi, erano preferibili le monarchie di una volta , che  intraprendevano grandi opere  pensando che i vantaggi sarebbero stati goduti  dai propri successori , dalla propria dinastia (penso alle grandi cattedrali o a quanto fece qui in Brianza Maria Teresa d’ Austria per la canalizzazione delle acque del Lambro ad esempio).

Ora, chi comanda pare sempre e solo interessato a farsi rieleggere e avendo un orizzonte temporale di 5 anni (quando va bene), concentra  la propria azione su ciò che può consentirgli il massimo di consenso indipendentemente da una gerarchia di priorità oggettive.

Se non recupereremo un po’ di senso etico nella gestione della cosa pubblica, se non terremo sempre presenti le nostre responsabilità verso quelli che verranno dopo di noi , saremo condannati ad un declino sempre più marcato e inesorabile.

Grande Anna!

Non avevo saputo della sua malattia e quando mi capitava di vedere Solenghi o Lopez , i suoi vecchi compagni di lavoro, mi domandavo come mai di lei non si sentisse più parlare.

Poi ieri sera a “Che tempo che fa” sento annunciare il suo nome( sto parlando di Anna Marchesini) come primo ospite della serata e subito mi dico : ” Ah, rieccola finalmente!!!” Poi viene inquadrata, prima appena per un attimo, e quasi mi vien da pensare che si tratti di un’ altra persona,  invece quando la telecamera indugia più a lungo su di lei riconosco gli occhi grandi e lo sguardo intelligente che si è arricchito di una nuova dolcezza.  Il viso  ha perso un po’ della sua straordinaria mobilità che le consentiva di accentuare in modo così divertente la caratterizzazione dei personaggi del suo repertorio e le mani portano i segni più evidenti dell’ artrite  che l’ ha colpita.

Mi si stringe il cuore , ma poi lei comincia a parlare e allora la compassione scompare per lasciare il posto all’ ammirazione: non una sola parola di autocommiserazione, ma solo una grande voglia di vivere, di sperimentare e la solita straordinaria autoironia. Parla del suo libro, che si intitola “Moscerine” e dice che scrivere è per lei un enorme piacere, che riempie la sua vita.

Credo che molti spettatori si siano commossi come me a vedere il suo coraggio nel reagire alle avversità e nel vedere anche la sua umiltà e anche la sua fierezza : non ha temto il giudizio del pubblico nè il confronto con il ricordo che ognuno di noi conserva di lei.

Non vedremo più la “signorina Carlo” o la sessuologa , nè i personaggi femminili che lei interpretava nei rifacimenti di soap opera  o romanzi famosi, ma credo che farà molto bene a tutti noi continuare a seguirla attraverso i suoi libri. Intanto credo che tutti dobbiamo ringraziarla per il divertimento sempre intelligente e mai volgare che ci ha regalato per tanto tempo.

Chi volesse rivedere la sua intervista di ieri sera può cliccare QUI

 

Calamità INNATURALI.

Dopo il disastro.

In questo articolo si espongono i motivi per cui la tragedia che vivono oggi i Sardi non sia da imputare solo alla  straordinarietà dell’ evento atmosferico che si è verificato nei giorni scorsi, ma anche alla stoltezza e stupidità degli uomini, soprattutto di quelli che hanno il dovere di prendere decisioni e di salvaguardare gli interessi delle comunità.

Purtroppo però ai nostri giorni si privilegia ciò che dà immediato ritorno economico e di immagine   ….e quale ritorno di immagine può avere nell’ immediato una frana o un’ alluvione che non si verificano?

Il ritorno economico ci sarebbe tutto, visto che con molto meno di quello che si spende per rimediare ai disastri ricorrenti si potrebbero fare interventi di difesa del territorio e di canalizzazione delle acque. Ma chi se ne accorgerebbe?

Meglio allora abbondare con le concessioni edilizie, che portano soldi ai comuni sempre al verde ( magari chiudendo tutti e due gli occhi se vengono “intombati” o deviati dei

Allagamenti in Calabria e Campania.

torrenti), meglio costruire delle belle rotonde che tutti vedono o finanziare i festeggiamenti delle ricorrenze locali allietando la cittadinanza con giochi pirotecnici e spettacoli in piazza, meglio pagare consulenze agli amici che ti aiuteranno a farti rieleggere…. tanto non è detto che il peggio debba accadere….

E se poi accade…. si proclamerà il lutto cittadino, anzi di più, si proclamerà il lutto nazionale, si farà una bella raccolta fondi per le popolazioni colpite e tutto continuerà come prima fino alla prossima calamità  INNATURALE!!

P.S. Nessuno ne sta parlando, perchè l’ attenzione di tutti è rivolta alla Sardegna, ma anche in Campania e in Calabria si stanno verificando allagamenti e frane devastanti.

Moda tra 800 e 900.

'800: abiti molto impegnativi; da notare il color mauve, il primo colore sintetico nato per errore durante un esperimento finito male.

Gli abiti ottocenteschi  evidenziavano il vitino di vespa  per mezzo di tremendi bustini con stecche di balena e  avevano gonne amplissime sostenute dalla crinolina. Durante la Belle Époque si passò a poco a poco ad abiti  meno ampi, che tuttavia mettevano in grande evidenza i drappeggi posteriori per mezzo di un ‘ imbottitura detta “cul de Paris”.

Il perfezionamento delle macchine da cucire da parte di Singer, la scoperta dei colori sintetici in Inghilterra, la standardizzazione delle taglie e la diffusione dei grandi magazzini , diedero inizio alla moda prêt-à-porter , gli abiti fatti in serie. Essi presentavano forme  più semplici e linee morbide . Continuavano però a furoreggiare i cappelli: erano vistosi, importanti , quasi uno status-symbol cui solo le più povere rinunciavano.

Ai primi del secolo nascono il tailleur per il mattino, gli abiti per lo sport e i costumi da bagno.

Certo la grande nobiltà e i reali non potevano accontentarsi degli abiti dei grandi magazzini e nacque così l’ alta moda parigina con i grandi sarti  Worth, Poiret, Fortuny.

BOLDINI: La signora in rosa.