Nessun uomo è un’ isola…

“Deve essere chiaro che per fare l’Italia non si può immaginare di isolarsi. Con le elezioni del 25 maggio ci siamo scoperti uno dei paesi più europeisti dell’Unione e questo deve essere il punto di partenza: più Europa, ma un’Europa nuova.”  (made-in-italy-la-nostra-forza-in-europa)

E’ un capoverso di un articolo comparso oggi su “Europa”  .  Un’ Europa nuova vuol dire che si deve realizzare un’ Europa degli Europei, non l’ Europa che va bene ai Tedeschi e agli Inglesi o ad altri, ma che soffoca gli stati del sud-Europa.

Un tempo si diceva ” nessun uomo è un’ isola…” ora possiamo ben dire che nessuno stato dell’ UE è un’ isola e che ciò che fa bene a un membro , fa bene a tutta la comunità; ma anche ciò che fa male a uno degli stati membri, fa male all’ intera comunità. O si progredisce tutti insieme o sarà un fallimento per tutti, soprattutto per i nostri giovani che sono forse la prima generazione che comincia a sentirsi europea , grazie alle tante opportunità di spostamento per studio e lavoro , che fino a poco tempo fa erano ben più rare…

Per concludere voglio riportare qui i versi del poeta John Donne  (17° secolo) che sono poi stati ripresi da autori più recenti come Thomas Merton e Ernst Hemingway (“Per chi suona la campana”)

 

Nessun uomo è un’Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perchè io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te.

Poesia: Temporale.

Ci sono stati molti temporali in questi giorni e chi meglio di un poeta può descriverli? Ecco  una poesia di G. Pascoli, breve, ma efficace:

TEMPORALE

. Un bubbolìo lontano…

Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.

 

Real Time : Matrimoni al buio!!!!

Quando la realtà supera la fantasia….

Ieri su “realtime”, un canale TV che si fa notare per i suoi programmi demenziali , è stato trasmesso uno spot che pubblicizza una serie tV di prossima programmazione; si intitola “MATRIMONI AL BUIO” !!!!

Un’ equipe , non so con quali criteri sia stata predisposta, analizza i profili degli aspiranti al matrimonio e li abbina in base alle loro caratteristiche. I due si conosceranno solo davanti al giudice che li sposerà e poi dopo un periodo di convivenza decideranno se continuare ad essere marito e moglie o se divorziare!!!!!

Che grandissima svalorizzazione di tutto quello che un matrimonio può e deve rappresentare!!!! Che messaggio si fa passare ai giovani che , per loro disgrazia, dovessero seguire questo programma? Il matrimonio è un gioco da cui si può uscire senza difficoltà e senza strascichi, come se fosse una partita a carte?

Le donne hanno tanto lottato nella storia per affermare il loro diritto a scegliere chi sposare, lottando contro le tradizioni che le costringevano ad assoggettarsi a matrimoni per interesse o per ragioni di prestigio e ora ci sono donne disposte a lasciare che la scelta sia demandata a un’ equipe di estranei?

D’ accordo è quanto succede in ogni agenzia o sito per cuori solitari, ma lì almeno non si prende in giro un’ istituzione fondamentale per la società come il matrimonio e non parlo del sacramento  (che è una scelta di chi vuol dare alla propria unione un significato religioso) , ma del matrimonio civile….

Spero tanto che l’ indignazione  mia diventi indignazione di tutti e si blocchi questo programma che si annuncia più deleterio del più pornografico dei programmi…

Condominio solidale…..

Esattamente 34 anni fa, nel giorno di S. Giovanni (24 giugno 1980) andavamo ad abitare in quella che è stata la casa della nostra famiglia. Era un periodo piovosissimo e abbiamo fatto quasi tutto il trasloco con una Peugeot familiare di cui non ricordo il modello….

Era una delle nove casette a schiera che sorgevano in una zona della città abbastanza vicina al centro, ma che non era mai stata abitata prima ed era circondata da prati e da un boschetto di robinie, che ora è scomparso per fare posto ad altre costruzioni.

Eravamo nove famiglie con bambini piccoli, che trovavano nell’  ampio cortile condominiale uno spazio sicuro per i loro giochi ed era bello vederli divertirsi insieme nei momenti di libertà dalla scuola e dagli studi.
L’amicizia tra i  bambini non favoriva   però l’ instaurarsi di rapporti altrettanto amichevoli tra gli adulti: tutti alle prese con la fatica di far fronte alle esigenze familiari e lavorative, nessuno aveva troppo tempo da dedicare ai vicini e , anzi, non era raro che sorgessero le solite questioni derivanti dalla difficoltà di convivere fianco a fianco.

Poi i figli diventarono grandi e a poco a poco lasciarono il cortile e si sparpagliarono per il mondo inseguendo le loro strade. Il cortile divenne silenzioso, troppo grande  e vuoto….finchè non arrivarono dei nipotini a ravvivarlo saltuariamente…
Ora siamo tutti in pensione e alcuni se ne sono  andati per sempre. Tra di noi, quelli che hanno la fortuna di vivere ancora in coppia, continuano  la loro esistenza di sempre, invece chi è rimasto solo ( o meglio sola, infatti siamo  oramai in quattro ad essere rimaste vedove)  scopre le proprie nuove fragilità e la necessità di riorganizzare le proprie esistenze e le proprie relazioni .

E’ così che si sta formando una specie di condominio solidale, in cui, dimenticati gli eventuali piccoli contrasti dei tempi passati, si cerca di darsi una mano quando è possibile.

C’ è chi non usa l’automobile e a volte ha bisogno di un passaggio o di essere accompagnata da qualche parte per fare le proprie commissioni; a volte ci si confronta per districarsi nelle pratiche burocratiche; chi utilizza il computer cerca informazioni utili sulla rete per risolvere i problemi più disparati; se si va  in vacanza si lasciano le chiavi alla vicina che si occuperà di innaffiare orti e giardini o di controllare che tutto sia in ordine. Se capita di avere qualche indisposizione ci si telefona e ci si offre reciprocamente la disponibilità ad accorrere in aiuto in caso di bisogno  e si cerca di trovare ogni tanto un momento per tenersi compagnia e scambiare quattro chiacchiere.

Ho sentito che in alcune città si stanno sperimentando condomini solidali in cui famiglie con difficoltà varie si trovano a offrire la loro disponibilità ad assistere nelle piccole incombenze di ogni giorno i coinquilini più anziani  .  Noi , nel nostro piccolo lo stiamo facendo spinte solo dalla constatazione della nuova realtà che ci sta di fronte, consapevoli che , come sempre, l’ unione fa la forza…

Buon onomastico a tutti i Giovanni…

Gesù si inchinò davanti a Giovanni per essere battezzato

Oggi è S. Giovanni Battista e nella mia famiglia ci sono molti auguri da fare : a mia sorella, suora in Thailandia , a mio cognato (detto Gianni), alla mia secondogenita e all’ ultimo arrivato, Giovannino  che tra poco compirà 5 mesi….A tutti faccio  i miei più affettuosi auguri e dedico loro  questo link nel quale è riepilogata in modo esaustivo la biografia del loro Santo protettore.

Tempo di furti…

Nel giro di pochi giorni ho avuto notizia da parenti e amici di furti avvenuti sia di giorno che di notte.

L’ idea che qualcuno penetri in casa mia mentre dormo e frughi ovunque buttando tutto all’ aria , non è piacevole.

In questom articolo di La Provincia si dice che sono state ritrovate auto piene di refurtiva. E’ una ben magra consolazione: il danno maggiore in questi casi non è tanto per le cose che vengono sottratte ( e  in alcuni casi il loro valore è anche notevole) , quanto per il senso di insicurezza che ti rimane addosso, la sensazione di essere in balia di chissà chi anche quando sei nel posto in cui dovresti stare più tranquillo: la tua casa…e spesso anche i sistemi di sicurezza più sofisticati non ti mettono al riparo da nuove incursioni…

 

Trapeiros.

Da un po’ di tempo ho deciso di riorganizzare gli spazi della casa, visto che sono cambiate le mie esigenze e per questo sto eliminando molte cose che non utilizzo più da anni, per fare posto a ciò che invece è di uso più frequente.

La domanda che mi ponevo prima di mettere mano a questa impresa era: dove posso portare le cose che potrebbero utilmente essere riutilizzate da qualcun altro? E la risposta è venuta spontanea: dai Trapeiros!

Ho portato sedie, un materasso in ottime condizioni, manufatti in ferro, una saldatrice elettrica, piccoli elettrodomestici, un tapis roulant , un lampadario e tante altre cose.

(cliccando sul link  indicato nel post, si possono avere notizie più dettagliate su questa associazione)

In via C. Porta a Erba, c’ è sempre gente che ti aiuta a scaricare il materiale e ti ringrazia. C’ è anche molta gente che lì va ad acquistare e le cose ricominciano a vivere a vantaggio di chi non potrebbe permettersi di acquistare “il nuovo”.  In questa attività sono impegnati parecchi volontari , ma trovano occupazione e un salario dignitoso anche molte persone che altrimenti si ritroverebbero espulse dal mondo del lavoro.

In questa occasione ho portato io il materiale alla sede dei Trapeiros, ma è anche previsto un servizio per il ritiro a domicilio dei materiali più ingombranti.

Credo che questa associazione svolga un lavoro utile sia alla società che all’ ambiente: riciclare, riutilizzare, regalare sono verbi che fanno del bene a tutti, sia a chi dona , sia a chi riceve….

Fare teatro …

Stasera sono andata a vedere uno spettacolo musicale interpretato da un gruppo di ragazzi e da qualche adulto nel teatro della parrocchia di Arcellasco. A parte qualche momento piuttosto lento, soprattutto all’ inizio, lo spettacolo è stato gradevole e i numerosi spettatori lo hanno dimostrato  con i lunghi applausi a scena aperta e alla fine  della rappresentazione.

E’ lodevolissimo l’ impegno di chi si fa carico di portare avanti queste iniziative che trovano il loro valore non tanto nella rappresentazione finale davanti a un pubblico, ma nell’ allestimento: nella lunga preparazione dei dialoghi, nell’ apprendimento dei testi , delle melodie, dei passi di danza, nello studio degli effetti di luce ….Credo che i ragazzi che hanno partecipato a questa impresa abbiano dovuto dedicare molte ore a trovare le soluzioni migliori e, nel frattempo, avranno consolidato la loro amicizia….

 

 

Mind the gap!

Sui treni che sto utilizzando di questi tempi compare . vicino alle porte, un’ immagine con la scritta  “Attenzione alla distanza tra il treno e la banchina” . Sotto compare anche la versione in inglese : “Mind the gap between the train and the platform”.

A Londra c’è solo il disegno e la scritta “MIND THE GAP” .  Nella diversità di questi avvisi c’è tutta la differenza tra lo spirito pratico, pragmatico degli Inglesi, che badano all’ essenziale, mentre i nostri avvisi prolissi e un po’ paternalistici dicono quanto noi ci perdiamo in cose del tutto inutili.

Andando alla stazione….

Avevo passato il pomeriggio con Giovannino e avevo ancora nella mente il suo sorriso, i suoi gorgoglii, le sue manine così piccole e perfette che cercano di toccare e afferrare ogni cosa per cominciare a conoscere il mondo…. Eravamo al tramonto e il cielo si stava facendo sempre più buio e minaccioso, mentre i tuoni si susseguivano sempre più vicini.

Arrivata vicino alla stazione , un crocchio di ragazzini sui 12 -13 anni occupava il marciapiede e parte della sede stradale. Alcuni erano seduti su un muricciolo di cinta , altri sulla canna della propria bicicletta, altri erano in piedi ; tutti sembravano pendere dalle labbra dell’ unica ragazzina che si trovava con loro. Piuttosto alta e robusta, parlava ad alta voce. A un certo punto ha intimato a uno del gruppo con tono scherzoso, ma non troppo : ” Tu fai quel che ti dico io!!” e chiudeva la frase con una bestemmia pesante, volgare , che provocava alcune risatine dei suoi interlocutori.

La cosa mi ha colto di sorpresa e mi ha strappato brutalmente dai pensieri soavi che stavo cullando. Che bisogno c’ era di quella bestemmia? Mi pareva così inutile, così fuori luogo sulle labbra di quella bambina ….Forse lei ha bisogno di attirare l’ attenzione, ha bisogno di sentirsi forte o meglio di sentire che gli altri la percepiscano come forte , come “dura” e una bestemmia dimostra che lei può  sfidare anche Dio e non solo le regole della buona educazione….

A volte si legge di bande di ragazzini che compiono furti, ricatti, intimidazioni…. forse sono fatte da ragazzi/ ragazze come questa che a quell’ ora già tarda poteva permettersi di stare per strada senza che nessun genitore la richiamasse e la facesse rientrare in casa…Mi ha fatto una gran pena, perchè dietro quell’aria spavalda e aggressiva si deve nascondere una gran solitudine…