What a wonderful world!!!

In questa stagione che porta con sè il risveglio della natura , credo che tutti sentiamo la meraviglia per la bellezza che ci circonda
La canzone di Lewis Armstrong è forse quella che meglio interpreta questa emozione.

Ecco il testo.
I see trees of green, red roses too
I see then bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself, what a wonderful world

The colours of the rainbow, so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shakin’ hands, sayin’ How do you do?
They’re really saying I love you

I hear babies cryin’, I watch them grow
They’ll learn much more than I’ll ever know
And I think to myself, what a wonderful world
Yes, I think to myself, what a wonderful world!

Traduzione: Io vedo alberi verdi e anche rose rosse/ le vedo sbocciare per me e per te/ e penso tra me : Che mondo meraviglioso!/   Io vedo cieli blu e nuvole bianche / il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura/ e penso tra me : Che mondo  meraviglioso! / I colori dell’ arcobaleno così belli nel cielo/ sono anche sui visi della gente che passa/ E dico tra me: Che mondo meraviglioso! / Vedo amici stringersi le mani chiedendo :”Come va?” / in realtà stanno dicendo ” Ti amo”/ E dico….

 

 

L’ upupa

Mi era capitato solo un’ altra volta quando ero piccola. Avevo visto un’ upupa planare sull’ aia di una fattoria , dove abitava una mia amichetta e mi aveva colpito molto  la sua “criniera”  colorata . Questa mattina è successo di nuovo: vicino al cancello del nostro cortile, sul prato pieno di margherite e di viole, camminava lentamente un’ upupa bellissima che sfoderava la sua corona di piume e becchettava qua e là  tranquillamente. All’ avvicinarsi della mia auto, però, ha spiegato le sue bellissime  ali e se ne è volata via….. Visto che pare sia abbastanza comune nelle nostre zone, spero di rivederne un’ altra a breve: non credo di poter aspettare altri sessant’ anni…..

UTE: Pomilio e musica.

IL V EVANGELIO ( di M. Pomilio) Oggi don Ivano ha proseguito nella lettura e commento di alcuni brani del romanzo di Pomilio . E’ un romanzo del tutto anomalo e piuttosto complesso , che si presta a molte riflessioni .

Copio qui di seguito la parte iniziale di una pagina dedicata a Pomilio e a questa sua opera:

IL QUINTO EVANGELIO: Romanzo


Il quinto evangelio presenta una struttura complessa e comprende vari generi letterari, tant’è vero che l’autore ne parlò come di «un’opera che sfugge a ogni definizione». È diviso in diciassette capitoli non numerati, tutti contrassegnati da un titolo, alcuni dei quali suddivisi in paragrafi numerati. Si apre con «Una lettera» composta dall’autore quando era circa a metà della stesura del romanzo, dove il narratore – l’ufficiale americano Peter Bergin – racconta la propria storia al segretario della Pontificia Commissione Biblica.

Inviato a Colonia, in Germania, nel 1945, trascorre gli ultimi mesi di guerra alloggiando in una canonica abbandonata, dove, tra i libri del sacerdote che prima vi abitava, scopre alcuni documenti dell’esistenza di un quinto vangelo. Sedotto dal fascino della lettura, si mette sulle tracce di questo testo, ritrovando, così, il mestiere di storico che esercitava prima dello scoppio della guerra, e diventando gradualmente un «instancabile ricercatore di quinti evangeli inediti». Coinvolgerà nella ricerca un gruppo sempre più nutrito di persone, fino a formare una sorta di scuola, in grado di proseguire le indagini anche dopo la sua morte, come testimonia il capitolo «Risposta a una risposta», scritto dalla sua segretaria.

Attraverso l’esame degli scritti lasciati dal prete,  il soldato ricercatore mette in luce i tormenti di chi tra i tedeschi ha rifiutato l’ ideologia nazista …si legge infatti:

…..se questa Storia è male, se essa assomiglia a un regresso di Dio, se questo Stato è male, se esso si configura come il contrario di Dio, non vuol dire affatto che Dio non c’è, vuol dire soltanto che Egli è dall’ altra parte……lo Stato che si fa Dio e ci impone l’ Ordine ingiusto non ci esime oggettivamente dal peccare: solo ci esime dal sentircene responsabili, trasformando la colpa in  obbedienza….

Questo è solo uno dei temi che emergono dalla lettura del romanzo.  Chi volesse saperne di più può cliccare  QUI , o, ancor meglio, venire all’ UTE per ascoltare le dottissime lezioni del nostro docente.

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MUSICA : La nostra docente , prof. A. Zapparoli oggi ci ha fatto prima un breve excursus su quanto fatto fino ad ora, poi ci ha fatto ascoltare diversi brani di Pizzetti, Malipiero, Puccini, Debussy, Prokofiev, De Falla. Ascoltare la musica classica col commento e le sottolineature di una professionista della musica è un’ esperienza da raccomandare a tutti: la musica diventa davvero comunicazione, direi addirittura che diventa  PAROLA….

la danza del fuoco – De Falla

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Non solo verbi….

Scuola di italiano per stranieri.

Si parla dell’ uso dell’ imperfetto per raccontare esperienze passate e chiedo ad ognuno di parlare di un proprio riccordo.
 M. , donna marocchina sui quarant’ anni , con quattro figli, che viene a scuola col treno da un paese non tanto vicino (porta l’ hijab, il velo che copre solo il capo) prende la parola : – Quando ero piccola non portavo il velo….
Io : – Benissimo l’ uso del verbo, ma a che età si comincia a portare il velo?
M. :- Intorno ai diciassette anni…..
Una ragazza albanese interviene: – Io ho visto anche bambine piccolissime portare il velo, come mai?-
M. – Sì, a volte cominciano a far portare il velo anche alle bambine di 6  o 7 anni per abituarle, altrimenti quando sono più grandi non lo accettano più…-
Io :- Questo mi rattrista un po’ , perchè bisognerebbe lasciare che le donne facciano scelte libere….-
Avverto  un certo imbarazzo nelle giovani donne che vorrebbero intervenire per  deplorare certe tradizioni, ma non osano mettere in difficoltà la “collega”. Per fortuna  prende  la parola una ragazza kossovara dai grandi dolcissimi occhi neri:
– Quando ero piccola, io dovevo scappare via dalla mia casa insieme a tanta altra gente e quando ci penso mi viene ancora una gran paura….-
Tutti conveniamo che la guerra sia la cosa più assurda e tragica che l’ uomo abbia inventato……

UTE : NUTRIRSI Consapevolmente …NUTRIRE TUTTI

NUTRIRSI CONSAPEVOLMENTE – NUTRIRE TUTTI (docente : prof. Damiani).

Fino ad ora si è sempre ignorata la limitatezza delle risorse del pianeta Terra e questo ha prodotto danni gravissimi. Nonostante ciò c’ è chi continua a perseguire la crescita senza limiti e a sostenere che si deve continuare come si è fatto fin qui, utilizzando fonti di energia fossili. C’ è però un’ altra opzione : ricorrere a energia pulita , stabilizzare il clima, stabilizzare la popolazione mondiale, eliminare la povertà e questi obiettivi si rafforzano tra loro una volta innescato un processo virtuoso.

Occorre una rivoluzione copernicana della visione economica del mondo, dobbiamo saper cambiare il nostro modo di pensare e i nostri comportamenti. L’ umanità ha i mezzi e le conoscenze tecnologiche necessarie e sufficienti per invertire il degrado ambientale che rischia di portarci alla distruzione della vita terrestre.

Con il 5% delle spese militari attuali si potrebbe realizzare un progetto a livello mondiale incentrato sulla educazione, sulla cura della salute, sulla pianificazione familiare, sulla riduzione delle emissioni , sulla ristrutturazione dei mezzi di trasporto e sulla difesa delle foreste e del suolo.

Le moderne tecnologie, già sperimentate in diverse parti del mondo, consentirebbero di soddisfare abbondantemente il bisogno energetico mondiale solo ricorrendo a energia pulita : energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica (sfruttamento delle maree e del moto ondoso).

I pericoli più temibili per l’ umanità non sono le guerre o il terrorismo,  sono i cambiamenti climatici , che stanno già portando fame, sete e impoverimento di interi stati. Si deve  puntare su un’ agricoltura più rispettosa della biodiversità e del suolo e si deve puntare sul riciclo. Proprio per eliminare il più possibile gli scarti è nata vent’anni fa Z.E.R.I (Zero Emissions Research and Initiative) una rete di economisti e tecnologi che intendono mettere al servizio dell’ ecosistema le innovazioni tecnologiche più avanzate.

Ecco cosa diceva Robert Kennedy cinquanta anni fa a conclusione di un suo discorso sul PIL (che è diventato lo spauracchio di molti paesi ):

“Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l’intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”

Lazzati, un laico al servizio della Chiesa e della società.

Segnalo agli amici di Erba e dintorni  questo evento che avrà luogo giovedì 26 marzo 2015 nella parrocchia di Arcellasco  ( cliccare 1 Lazzati con eremo – Copia)

Il postulatore della causa di beatificazione di Lazzati, il professor Piergiorgio Confalonieri, terrà una conferenza per illustrarne la figura e l’ operato. L’ incontro è stato organizzato dal “gruppo cultura” della Parrocchia  che si ispira proprio al Lazzati, che in questa terra di Brianza , e precisamente nell’ eremo di S. Salvatore, veniva a trascorrere momenti di riposo e di raccoglimento.

23 marzo 1944 ….

71 anni fa, a quest’ ora , erano in pieno, frenetico allestimento le liste di coloro che dovevano essere fucilati per ritorsione contro l’ attentato di Via Rasella, che nel primo pomeriggio ( 23 marzo 1944) aveva  ucciso 33 soldati tedeschi.

Gli ufficiali nazisti, coadiuvati dalla polizia italiana fascista ,  il mattino seguente predisposero il trasporto dei condannati verso la località Fosse Ardeatine e lì uccisero 335 cittadini di Roma , cinque di più di quanto previsto dalle leggi di occupazione……in tempo di guerra non si va per il sottile….

Cliccando QUI è possibile seguire un servizio della RAI su questa tragedia , che tutti dobbiamo sempre ricordare per bandire definitivamente dal nostro vocabolario e dalle nostre menti la parola “guerra”.

Una sera a teatro : Il mio nome è Pietro.

Ieri sera al teatro “Fumagalli” di Cantù è andato in scena un monologo dell’ attore Pietro Sarubbi dal titolo “Il mio nome è Pietro”

Tutto inizia con una voce fuori campo che pronuncia parole misteriose in una lingua incomprensibile (forse aramaico?) e subito dopo si ode il cigolio di un cancello che si apre, seguito dallo stridere di catene strascicate da passi pesanti. La scena si apre e si vedono solo una sedia e alcune lampade rosse; arriva Pietro incatenato : è davanti a un giudice (di cui si ode solo la voce)  e lui per difendersi  racconta la storia del suo incontro con Gesù, delle vicende straordinarie che ha vissuto accanto a Lui, della difficoltà di capire i Suoi discorsi, difficoltà del tutto particolare per lui, Pietro, povero pescatore ignorante e ormai non più giovanissimo…..Eppure è proprio lui, Pietro, il prescelto come capo degli Apostoli e  questo gli crea non pochi turbamenti . Alla fine della sua autodifesa, il giudice sentenzia che l’ Apostolo può andarsene libero, a patto che non parli più di Gesù, ma questa è per Pietro una condizione inaccettabile……

L’ interprete del monologo , oltre ad avere un aspetto fisico che ben si attaglia alla figura del pescatore un po’ rozzo e sanguigno, ha saputo calarsi perfettamente nel personaggio ed è stato quanto mai convincente sia nelle fasi più serie e drammatiche, sia nei momenti più divertenti (le risate spesso avevano come pretesto i rapporti di Pietro con la suocera!!!)

Cercando su internet , ho saputo che Pietro Sarubbi, con questo monologo, racconta un po’  anche la storia della sua conversione, avvenuta dopo aver interpretato Barabba nel film “La Passione” di Mel Gibson e questo rende anche più interessante questo spettacolo.