Armi letali: due!

Delle tartarughe Ninja avevo sentito parlare da molto tempo, ma devo dire che (chissà perchè???) non avevo mai sentito il bisogno di approfondire l’ argomento.

Ma ci ha pensato Samu a colmare questa mia grave lacuna culturale e mi ha anche convinta a partecipare alla costruzione delle loro armi letali: le Ninja’s stars. Nella  prima fase abbiamo scelto  due fogli di colore diverso; poi ci siamo sistemati a terra sopra una coperta, con l’ iPad vicino , perchè era da lì che dovevano arrivare le istruzioni per eseguire il lavoro. Seguendo passo passo le immagini (io) e le istruzioni (Samu) abbiamo cominciato a tagliare e piegare, poi piegare di nuovo, poi incrociare i pezzi di carta e alla fine siamo riusciti a realizzare due fiammanti e potentissime ninja’s stars. Che soddisfazione  (e che ossa rotte!)

Siamo subito usciti in cortile per metterle alla prova, ma chissà perchè quando le tiravo io sembravano molto meno “letali” di quando le tirava Samu….qualcuno potrebbe pensare che sono un po’ imbranata come nonna- ninja, ma non ci credete…deve essere stata colpa del vento che soffiava in senso contrario…..La solita sfortuna!!!!

Musei: vita nuova?

Naturalmente le nomine dei nuovi direttori dei principali musei italiani stanno suscitando le solite polemiche, però leggendo l’ articolo di “Libero” (linkato qui sopra) si può capire che le modalità di reclutamento sono state corrette.

La critica punta  sul fatto che siano stati nominati troppi stranieri, ma se, come sembra , sono persone di alta professionalità, credo che possiamo solo ritenerci soddisfatti. Forse, visto come gli stranieri sanno valorizzare a casa loro i pochi beni artistici e culturali di cui dispongono e visto come riescono a farli diventare fonte di occupazione e di reddito, c’ è da ritenere che finalmente i nuovi nominati possano dare il giusto rilievo al nostro immenso patrimonio artistico, che noi troppo spesso trascuriamo e non sappiamo sfruttare a dovere.

Certo ora è presto per giudicare, ma il tempo dirà se la scelta del ministro Franceschini (che mi pare stia ben operando senza troppi clamori – a Milano e dintorni , forse anche in concomitanza con l’ EXPO, non si sono mai viste tante iniziative culturali) è stata quella giusta, quella “della svolta”, come lui stesso l’ ha definita. Nel frattempo non ci resta che incrociare le dita, augurare buon lavoro ai nuovi direttori e sperare che per mezzo loro i nostri beni culturali diventino un asse portante della ripresa di questo nostro arrancante paese.