Buon Anno!

Metto nella gerla del Vecchio Anno  tanti momenti da dimenticare:  i giorni passati nell’ angoscia e nella tristezza, quelli segnati dai malanni e dalle incomprensioni, quelli in cui la solitudine o il dolore si sono fatti più pesanti, ma mi tengo stretti gli attimi in cui un sorriso, dato o ricevuto, ha accompagnato un gesto di solidarietà, di amicizia, di affetto…..

Addio , 2015!  Ti saluto senza rimpianti e accoglierò il 2016 con le solite speranze, anche se so già che molte andranno deluse…

Auguri a tutti quelli che passano di qui.

buon anno gif

Passeggiando per Milano.

piazza Duomo MilanoIeri il centro di Milano era affollatissimo e ovunque si vedevano poliziotti che vigilavano su turisti italiani e stranieri e sui visitatori in genere, che facevano lunghe file per entrare in Duomo o per accedere alle varie mostre allestite nei palazzi circostanti.

Si faceva fatica a procedere per conquistarsi un arancino o un panzerotto ad una delle innumerevoli bancarelle situate attorno al Duomo, sempre bellissimo; ieri, come da tanto (forse troppo )tempo ormai c’ era il sole e la Bèla San Simpliciano una delle basiliche più antiche di Milano.Madunina” sulla guglia più alta scintillava più che mai; ma c’ era un’ evidente foschia dovuta allo smog che staziona immobile sulla città e sui dintorni.

A sera la città si è illuminata e ha sfoggiato tutto  il suo fascino : ci sono angoli di grande bellezza in Castello Sforzesco di notte.questa città ricca di arte e di storia.

Pomeriggio a teatro con le marionette.

il-gatto-con-gli-stivali-la-caccia-reale-620x310Costumi secenteschi riprodotti fin nei minimi particolari in tessuti di pregio, tanti personaggi e scene suggestive: questi gli aspetti che più colpiscono nello spettacolo di marionette “Il gatto con gli stivali” che è andato in scena oggi al teatro intitolato a Mariangela Melato.

Un’ora e un quarto per tornare ad assaporare la meraviglia di una forma di spettacolo sempre attuale: i bambini restano colpiti dalle scene , dai colori e dalle musiche; gli adulti apprezzano il lavoro difficilmente quantificabile per allestire tanti personaggi e per muoverli assecondando l’ azione scenica e la colonna sonora.

 

 

 

Il supermercato delle mamme in affitto.

il supermercato delle mamme surrogate

In questo articolo, preso dal sito di 27^ORA, si legge ciò che può accadere se una coppia di italiani va in California per trovare una donna disposta a partorire un figlio che non sarà mai suo.

La clinica e le prassi descritte, fanno pensare a un businness , a un supermercato, nel quale si vendono ovuli e madri in affitto descritte in ogni particolare perchè gli acquirenti possano avere la possibilità di scegliere ciò che meglio si addice alla loro situazione e ai loro gusti: proprio come si sceglierebbe un vestito o un paio di scarpe.

Il tutto mi pare abbastanza squallido: perchè avere un figlio a tutti i costi? Se hai cinquant’anni e non puoi più procreare, vuol dire che non ti sei mai posta il problema prima e allora perchè ora ricorrere a soluzioni tanto innaturali? E se vuoi un figlio, ma non puoi averlo pur essendo in età fertile, perchè non ne adotti uno? E se invece la tua situazione esistenziale (vedi omosessuali) ti impedisce di diventare padre o madre ti informo che ci sono tanti modi per farsi padri e madri di bambini che hanno bisogno di aiuto ….. senza dover sfruttare il corpo di un’altra donna.

Poesia: Ma che colpa ho?

Un amico virtuale ha pubblicato un post provocatorio sul fenomeno della migrazione, nel quale afferma che i genitori che partono o lasciano partire i propri figli sui barconi sono da condannare perchè li espongono alla probabilità non remota di morire in mare  . E’ a lui che ho pensato quando ho letto questa poesia.

Ma che colpa ho?

Che colpa ho se il giorno della nostra partenza dal
cielo siamo stati mandati in posti diversi sulla terra,
Che colpa ho se il mio si chiama Africa.

Che colpa ho se il giorno del mio arrivo sono stato
ricevuto da un allevatore di bestiame anziché
da un ginecologo,
Che colpa ho se la mia sala parto si chiama
campo profugo.

Che colpa ho se i primi suoni che ho sentito nella vita erano quelli di bombe, mitra e fucili,
Che colpa ho se la prima parola che ho imparato
è stato ‘nemico’.

Che colpa ho se per dissetarmi devo fare dei buchi
nella terra per cercare qualche goccia d’acqua,
Che colpa ho se per sfamarmi devo aspettare il giorno
fortunato in cui qualche pannocchia e fagioli vengono lanciati da un aereo amico.

Che colpa ho se i miei giocattoli sono proiettili, bombe a mano e mine inesplose,
Che colpa ho se l’unica giostra che conosco si
chiama ‘bunker’
Che colpa ho se i miei amici inseparabili si chiamano dissenteria, malaria e colera. Gli amici che fanno di tutto per non lasciarmi solo neanche per un giorno.
Che colpa ho se la parola vaccino per me esiste solo
nelle favole.

Che colpa ho se mi hanno convinto che per vivere
qualcuno (il nemico) deve morire da qualche altra parte.
Che colpa ho se nonostante la mancanza di cibo
e d’acqua sono ‘cresciuto’ molto in fretta ugualmente, diventando un adulto solo a quattro anni.
Che colpa ho se io sono un bambino africano!!!

blessing sunday osuchukwu – tratto da “Le lacrime degli angeli”.

Ecco , Luigi, se la prospettiva per i propri figli è solo questa, io posso capire chi li trascina in un viaggio pieno di pericoli sì, ma in fondo al quale potrebbe esserci una possibilità di  vita non indegna di un essere umano.

Magia di una notte di Natale.

La notte scorsa alla messa di mezzanotte la chiesa di Arcellasco era affollatissima , ma l’ atmosfera era raccolta . Ad animare e commentare i momenti della celebrazione c’era il coro “Convivia Musica” :  ieri sera c’ erano solo voci femminili che si fondevano mirabilmente nell’ esecuzione di vari canti adatti alla solennità liturgica. In particolare un soprano e un contralto si sono prodotte nell’ interpretazione di un canto in latino poco conosciuto, di cui non ricordo il titolo. Ebbene hanno saputo creare un’ armonia tale che mi hanno fatto ricordare ”  barcarolle” di Offenbach, così come l’ ho sentita nel film “La vita è bella di Benigni”. Un momento  veramente suggestivo , che ben sottolineava la magia del Natale….il trionfo e il mistero della vita e  l’incontro tra umano e divino.

  Incollo qui il video di “Barcarolle” che ho citato nel post.

 

Miss Iraq.

Miss Iraq 2015

I giornali ci tengono a precisare che , dopo 43 anni, è stata eletta Miss Iraq.

Le ragazze partecipanti al concorso hanno dovuto sfidare le minacce degli estremisti , sebbene sfilassero in abito lungo, e alcune sono state indotte a ritirarsi dalla manifestazione.

Fa un po’ di tristezza pensare che si pretendeva di esportare con la guerra la democrazia in quel paese e invece abbiamo esportato solo il caos e qualche tentativo di imitare i lati meno nobili della nostra “libertà”.

Se, tuttavia,  queste manifestazioni potessero mettere in crisi l’ estremismo dei fanatici e aprire uno spiraglio all’ idea che si devono rispettare le scelte altrui, ben vengano anche i concorsi di bellezza.

Problemi di stagione….

Smog in Cina.

La mia vecchia Peugeot, da cui tra pochi giorni mi separerò per raggiunti limiti di età (limiti suoi , s’ intende!!!), da molti anni staziona all’ aperto giorno e notte.  Nello scorso anno la pioggia, che è caduta così abbondante ,  l’ aveva mantenuta sempre pulita , come nuova, senza bisogno di andare all’ autolavaggio.

A vederla in questi giorni, invece,  fa un po’ pena : lo smog di questi ultimi due mesi senza pioggia si è depositato giorno dopo giorno soprattutto sul lunotto posteriore. Dovrò prendere gli opportuni provvedimenti….

E pensare che quello stesso smog lo stiamo respirando tutti e forse anche sui nostri polmoni si è depositato quel velo scuro….magari è proprio per questo che il mio raffreddore , come quello di tante persone che conosco, non guarisce mai del tutto… Sarà il caso di uscire con le mascherine antismog come in Cina?

UTE: Arte e Poesia.

ARTE: IL PAESAGGIO “SENTITO”

Vassily_Kandinsky,_1908,_Murnau,_DorfstrasseKandinsky  fu il primo pittore a teorizzare la componente spirituale della pittura : così come la musica è astratta e non ha bisogno di immagini, così anche la pittura deve essere astratta. I colori sono “le note” della pittura e bastano da soli a creare  “il concerto”, a far vibrare l’ anima e non c’ è bisogno di figure. Dopo questa premessa la prof. Beretta ci ha fatto inoltrare nel PAESAGGIO SENTITO , attraverso un excursus che, partendo da Tiziano coi suoi paesaggi realistici ci ha condotto attraverso i paesaggi dei pittori romantici alla ricerca del sublime (Turner e Friederich) per giungere ai paesaggi che esprimono le emozioni del pittore (Van Gogh e Munch) e arrivare ai paesaggi dell’ inconscio dei surrealisti (D’Alì) e a quelli astratti di Pollock e Rothko .

Devo dire che non avevo mai capito nulla dell’ arte moderna e questa lezione mi ha aperto uno spiraglio verso questo mondo che forse non è così assurdo come pensavo.

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LETTERATURA: LA NATURA IN PASCOLI .

Pascoli con la sua formazione materialistica percepisce la natura con la sensibilità del  “fanciullo”. A lui non interessa l’ analisi storico-sociale della realtà, ma attraverso un’immagine di primo piano vuole suscitare sensazioni (come gli impressionisti suoi contemporanei). Ha una visione spiritualistica, non religiosa , della natura.

LAVANDARE

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.

E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:

Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l’aratro in mezzo alla maggese.

 

 

Diventare nonna.

La gravidanza era stata difficile, ma ormai volgeva al termine.Le preoccupazioni dei mesi precedenti per i vari disturbi, avevano lasciato il posto ai timori per il momento che si stava avvicinando: mia figlia era lontana da me e ci tenevamo in contatto con frequentissime telefonate.

Una sera, verso le 11 l’ annuncio:- Stiamo andando in ospedale!- . Non so quante cose mi sono passate per la testa in quel momento!  Seguivo col pensiero le fasi di ciò che stava accadendo, ma quando ci si sente così lontani e impotenti a recare aiuto, viene spontaneo pregare. Il tempo passava lentissimo, era inutile telefonare: gli apparecchi vanno spenti all’interno degli ospedali.

A un certo punto mi sono messa a fare dei solitari con le carte, per tenere le mani impegnate …I timori che qualcosa di imprevisto potesse capitare si affacciavano in modo molesto, ma cercavo di allontanarli subito… Finalmente squillò il telefono… era Michele che con voce commossa comunicava che tutto era andato bene, che la piccola Elisa era bellissima e che lei e la sua mamma stavano bene. E continuava a ripetere:-E’ bella, è molto bella…-

Tutta la tensione si sciolse e potei andare a riposare. Quando la vidi per la prima volta, Elisa era  veramente perfetta e e sebbene fosse molto tempo che non prendevo in braccio un neonato, fu così naturale occuparsi di lei, coccolarla e appoggiare le mie guance alle sue così lisce e morbide …. Sentivo in quel momento una strana sensazione: tutta la mia vita assumeva ora un significato  nuovo: non era più solo la somma di vicende più o meno positive, di sacrifici, di lavoro, di preoccupazioni…… era il presupposto perchè lei potesse nascere così come mi appariva: un miracolo!