UTE: Automedicazione – Aiuti internazionali allo sviluppo.

Oggi all’ Ute il dr. Rigamonti, influenzatissimo, ci ha parlato di auto medicazione: quando , come e fino a che punto è giusto fare da sè per curare i piccoli malanni, cui tutti prima o poi siamo soggetti.

Il buon senso deve sempre guidarci in questi casi e se dopo qualche giorno i nostri rimedi non risultano efficaci, è bene ricorrere al medico. Un suggerimento che mi è parso molto utile è quello di tenere sempre in casa un antibiotico che sappiamo di poter ben tollerare nel caso classico di un malanno nel giorno di Natale, o Pasqua o Ferragosto, quando cioè è difficile reperire sia un medico che una farmacia aperta.

Nella seconda ora la prof.sa Mariella Russo ci ha spiegato quali sono i lati oscuri degli interventi umanitari nei paesi in via di sviluppo. Spesso essi si rivelano non solo poco efficaci, ma addirittura controproducenti perchè rischiano di snaturare e sovvertire le deboli economie che dovrebbero sostenere.

Questo accade spesso perchè tali interventi vengono decisi a tavolino da chi non conosce affatto la realtà in cui si vuole intervenire.  In un caso invece, quello messo in atto dalla Caritas olandese, si è voluti partire dalle esigenze dei potenziali destinatari degli aiuti e questi non hanno chiesto aiuti in denaro o in alimenti, non hanno voluto elemosine,, ma una diversa commercializzazione dei loro prodotti ed è così che poi è nato il Commercio Equo e Solidale, che sottrae i produttori al ricatto delle multinazionali e della grande distribuzione.

E’ stato un pomeriggio molto interessante e il linguaggio dei due docenti sempre semplice ed efficace ha permesso a tutti di seguire con soddisfazione le loro relazioni.

 

 

Quando Elisa aspettava il fratellino…..

Quando Elisa era ancora una figlia unica (cioè fino ai quattro anni), aveva una gran voglia di un fratellino e lo diceva spesso ….
Poi ha saputo che il suo desiderio si sarebbe avverato ed è cominciata la sua lunga attesa …..
Un giorno era al parco con la mamma e si sono avvicinate due sorelline.
Elisa a un certo punto , mentre giocava con la più grandicella,  ha esclamato :
– Lo sai che anch’ io ho un fratellino? Solo che sta sempre nel pancione della mamma … io non so perchè ..!!

Un’ altra volta lei e la mamma stavano passeggiando con un’ amica di famiglia e le sue figliolette, che si davano la mano; Elisa allora ha appoggiato la mano sul pancione della mamma e ha camminato a lungo così, dando idealmente la mano al suo fratellino non ancora nato…

Ora Elisa ha sperimentato sulla sua pelle le gioie e i dolori dell’ essere sorella maggiore e, pur volendo un gran bene al fratellino Davide, che asseconda sempre fin troppo, se le chiedete :
– Non vorresti una sorellina o un altro fratellino? –
Vi sentirete rispondere :- No, grazie! Stiamo  bene così…-

(scritto nel 2009)

Pane sacro.

Se mi cadeva un pezzo di pane, venivo subito invitata a raccoglierlo e, se non poteva essere mangiato perché sporco, dovevo metterlo tra le cose da dare al maiale o alle galline.

– Il pane non va mai sprecato – diceva mia madre e aggiungeva: -Si dice che Gesù sia sceso dall’ asino che cavalcava per raccoglierne una briciola.-

Questo era l’ atteggiamento che si insegnava, quando ero piccola io,  nei riguardi del cibo e del pane in particolare, sia per rispetto al cibo stesso, sia per rispetto ai tanti che avevano lavorato per produrlo.

Forse è lo stesso insegnamento che questo calciatore  turco  ha ricevuto in casa sua e gli ha fatto raccogliere quel pane che , per disprezzo gli hanno lanciato dagli spalti.

Ora molti bimbi non mangiano la crosta del pane , che quindi va buttata in pattumiera e , non avendo mai conosciuto la fame, sprecano il cibo senza pensarci e senza che i genitori pensino a correggerli.

E’ così che siamo arrivati alla cultura dello spreco, cultura che non possiamo più consentirci di incentivare: troppe persone nel mondo muoiono ancora di fame e buttare il cibo è come disprezzare le loro sofferenze.