UTE: lettura di film.

Chi può dire di assistere al fenomeno delle migrazioni bibliche di questi ultimi anni, senza sentirsi turbato, senza porsi domande cui spesso non sa rispondere e senza presagire con timore stravolgimenti della realtà in cui abbiamo vissuto fino ad ora?

Se questo qualcuno esistesse sarebbe certo o un alieno o uno che non si rende conto di quel che sta accadendo.

Forse però se riuscissimo a conoscere meglio il mondo da cui provengono questi uomini, queste donne e questi bambini in cerca di futuro , potremmo porre le basi per un maggior rispetto reciproco e per una convivenza più serena. E’ certo a questo fine che ha puntato il coordinatore dell’ UTE, don Ivano Colombo, quando ha scelto di proporre una serie di film sul tema: UMANESIMO DALL’ALTRA SPONDA: IL MONDO DEL MAGREB”.

Il primo di questi film (che verranno proiettati ogni lunedì pomeriggio del mese di febbraio alle ore 14.30) è tratto dal romanzo “Il Primo Uomo” di A. Camus e basta scorrere le recensioni per convincersi che è un film di altissimo livello artistico e di grande impegno. Faccio seguire i titoli dei film in programma:

1 febbraio: IL PRIMO UOMO – di Gianni Amelio.

8      ”      :  LONDON RIVER – di Rachid Bouchareb.

15     ”      : IL PANE NUDO    – di Rachid Benhadj.

22     ”     : PROFUMO D’ ALGERI – di ”         ”

La partecipazione alle proiezioni non è riservata ai soli soci, ma a chiunque fosse interessato.

UTE: tra pittura e musica.

primavera di BotticelliIeri il prof. Creuso ci ha guidato a ripercorrere la storia dell’ arte per constatare come si sia evoluto nel corso dei secoli il modo di rappresentare la natura. Per rappresentare ciò che ci circonda bisogna sempre ritagliarne  una parte (una veduta da una finestra). Nel corso dei secoli si sono utilizzate varie tecniche, dall’ affresco alla pittura su tavolette fino alla pittura ad olio dei  Fiamminghi (il polittico dell’Agnello”). Sotto i nostri occhi scorrevano immagini di dipinti di Botticelli, Leonardo,Michelangelo, Caravaggio, Bernini , Arcimboldo….In genere  si pensa alla Controriforma come a un periodo poco felice, ma è grazie alla proibizione di leggere la Bibbia, che le chiese si sono riempite di quei grandi capolavori d’ arte di cui il nostro paese è così ricco: gli affreschi, i quadri ,le sculture dovevano essere lezioni di Catechismo per il popolo analfabeta.

Nel ‘700 la natura scompare dalle opere d’ arte, per ritornare poi prepotentemente con il Romanticismo e anche nelle avanguardie moderne il tema della natura è ben presente, anche se vi è una continua ricerca di nuove forme espressive e nuove tecniche, non sempre di facile comprensione.


Inserisco qui il video Di Maria Callas che canta “Casta Diva”)

La seconda ora di lezione , tenuta dalla prof.ssa Zapparoli, ci ha guidato, con l’ausilio di un montaggio di diversi filmati, attraverso le principali opere liriche del nostro patrimonio musicale, alla riscoperta di brani famosi ispirati alla natura e ai fenomeni atmosferici.  Abbiamo riascoltato “La pastorale ” di Beethoven, brani dal “Guglielmo Tell” , l’ indimenticabile “Casta Diva” (interpretata dalla madre della nostra docente), e i pezzi più famosi di Verdi, Puccini e Mascagni. Oltre al sapiente commento della prof. Zapparoli che sottolineava i passaggi più suggestivi, scorrevano sotto i nostri occhi registrazioni di concerti e immagini di grande raffinatezza tratte da film di Zeffirelli (Tosca e Cavalleria Rusticana) .


 

 

 

Poesia : We never know…. (Emily Dickinson)

emily-dickinson-150x150We never know how high we are
Till we are asked to rise
And then if we are true to plan
Our statures touch the skies –

The Heroism we recite
Would be a normal thing
Did not ourselves the Cubits warp
For fear to be a King

Traduzione:

Non sappiamo quanto siamo alti / fino a che non siamo chiamati ad alzarci/ allora, se siamo fedeli al nostro progetto (destino?)/le nostre stature toccano i cieli.

L’Eroismo che recitiamo (mettiamo in atto)/ sarebbe una cosa normale/ se noi stessi non ci incurvassimo/ per la paura di essere Re.

 

Poesia : Le oche non chiudono gli occhi…

La mia amica Piera mi ha “regalato” una sua composizione ispirata a un tramonto sul Lago.

bosisiolago4 tramontoPoesia: Le oche non chiudono gli occhi…

A settembre / i monti dimenticano i verdi,

scendono a valle /arrossati dall’autunno

e si immergono /nelle acque del lago.

All’ora che il sole / s’insacca dietro Eupilio,

prima di lasciarci/ sbriciola i suoi raggi/

sulle onde, ora lente/ e stese a intervalli,

ora mosse.

Il cielo ne è partecipe/ e sparge/ un’illusione di stelle /

prima di certificare / la fine del giorno.

E’ abbaglio, è meraviglia!…

Accolgo queste immagini,  assetata,

“come fanno i fiori con la pioggia”

e le trattengo negli occhi.

 

Il titolo, piuttosto singolare, offre forse una originale chiave interpretativa di questa poesia, che rivela grande sensibilità . Ringrazio la mia amica per il suo dono.

 

 

UTE: Diritto e Scienze naturali.

Ieri all’ UTE il dr. Spagnuolo ci ha raccontato con la consueta chiarezza e precisione ciò che il diritto italiano prevedeva e prevede ora riguardo a matrimonio, divorzio e unioni di fatto. Inutile dire che la lezione è stata molto interessante e molto partecipata e tutti i presenti credo non si lasceranno sfuggire la prossima lezione  in cui ci verrà illustrata la tanto discussa e poco conosciuta “proposta Cirinnà”.

Nella seconda ora il dr. Cossi ci ha fatto un esauriente excursus delle teorie sull’ età della Terra: da quelle antiche basate solo su congetture, al primo tentativo di ricavare dalla Bibbia e dalle sue genealogie l’età del nostro pianeta (si era arrivati a ipotizzare che la Terra fosse “nata” circa 4.000 anni prima di Cristo!!!) fino alla teoria della Deriva dei Continenti e a quella attuale della “Tettonica a Placche”.

E’ facile capire che il pomeriggio dei soci-UTE è stato ampiamente soddisfacente e gli applausi ai relatori lo hanno detto chiaramente.

Tempo di chiacchiere…

cenci crostoli frappe bugie_thumb[2]E’ tempo di carnevale….molti  hanno dimenticato che questo periodo dell’ anno comincia subito dopo l’ Epifania e che i tradizionali festeggiamenti con sfilate di carri e maschere ne segnano e celebrano soltanto la fine.

I dolci tradizionali di questo periodo sono quelle che qui chiamiamo “chiacchiere”, ma che altrove chiamano cenci, galani, sfrappole, frappe, bugie o in altri innumerevoli modi.

Ogni anno da 46 anni faccio sempre le chiacchiere almeno una volta e le faccio seguendo un’antica ricetta che ho trovato in un ricettario dell’ Artusi:    240 grammi di farina, 20 grammi di burro, 25 grammi di zucchero, 2 uova, un pizzico di sale e un cucchiaio di grappa.

Una volta amalgamati bene gli ingredienti , si deve tirare sulla spianatoia (o con la macchinetta) la pasta fino a farla diventare molto sottile e io la bucherello con la forchetta. Poi la ritaglio in rettangoli sui quali faccio dei tagli longitudinali con la rotella per intrecciare in modo vario i lembi così ottenuti e poi li immergo per pochissimo tempo nell’olio bollente fino alla loro doratura. Subito dopo averli tolti dalla padella, li adagio su carta da cucina e li ricopro con zucchero a velo.

Le ho fatte proprio ieri e ne ho fatto dono ad amiche e vicine di casa: hanno riscosso un gran successo le mie chiacchiere  e tutti mi hanno chiesto la ricetta….ecco : la troveranno in questo post.

Inverno o primavera?

Nel mio giardino  per tutto l’ autunno hanno continuato a fiorire le primule, che resistono imperterrite anche alle gelate notturne di questo fine- gennaio.

Non si può dire che siano un preannuncio di primavera….forse è meglio interpretare queste fioriture fuori stagione come il mancato inizio di un vero inverno.WP_20160126_11_32_09_Pro

Cultura.

pulizia_casa-650x358Sono stata invitata a far parte del gruppo culturale della parrocchia e questo ha significato , oltre che partecipare a riunioni per organizzare alcuni eventi, ha significato, dicevo, fare grande uso di spazzoloni, stracci scope  e moci vari….

Sembrerà un paradosso, ma se ci pensiamo bene non è difficile rendersi conto che la cultura, il vivere civile, comincia proprio dalla pulizia  per rispetto a noi stessi e alle persone intorno a noi.

UTE- Personaggi dei “Promessi Sposi”- poesie di guerra.

Ieri  all’ UTE ci hanno intrattenuto molto piacevolmente su questi due temi:

  • i personaggi ne “I Promessi Sposi”;
  • poesie sulla “Grande guerra”

Dato il poco tempo a disposizione riporterò solo qualche brano  letto durante la lezione.

Descrizione di Fra’ Cristoforo.

« Il padre Cristoforo da *** era un uomo più vicino ai sessanta che ai cinquant’anni. Il suo capo raso, salvo la piccola corona di capelli, che vi girava intorno, secondo il rito cappuccinesco, s’alzava di tempo in tempo, con un movimento che lasciava trasparire un non so che d’altero e d’inquieto; e subito s’abbassava, per riflessione d’umiltà. La barba bianca e lunga, che gli copriva le guance e il mento, faceva ancor più risaltare le forme rilevate della parte superiore del volto, alle quali un’astinenza, già da gran pezzo abituale, aveva assai più aggiunto di gravità che tolto d’espressione. Due occhi incavati eran per lo più chinati a terra, ma talvolta sfolgoravano, con vivacità repentina; come due cavalli bizzarri, condotti a mano da un cocchiere, col quale sanno, per esperienza, che non si può vincerla, pure fanno, di tempo in tempo, qualche sgambetto, che scontan subito, con una buona tirata di morso. »

Veglia         di Ungaretti.

  1. Un’intera nottata
  2. buttato vicino
  3. a un compagno
  4. massacrato 2
  5. con la sua bocca
  6. digrignata 3
  7. volta al plenilunio
  8. con la congestione 4
  9. delle sue mani
  10. penetrata
  11. nel mio silenzio
  12. ho scritto
  13. lettere 5 piene d’amore.
  14. Non sono mai stato
  15. tanto
  16. attaccato alla vita