L’ urlo di …..Elisa.

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Elisa è sempre stata bravissima a disegnare ed è incalcolabile il numero di fogli di carta che fin da piccolissima ha riempito di figure di vario genere e di scene di fumetti. Ora, in terza media, l’ insegnante le ha assegnato il compito di copiare un quadro famoso ed ecco cosa è riuscita a fare.

Elisa ha deciso di iscriversi al liceo linguistico, perchè lo studio delle lingue le riesce particolarmente facile, però spero proprio che continui a coltivare il suo talento naturale per il disegno.

Se ti fermi in tempo….

Siamo bombardati da messaggi che pubblicizzano il gioco d’ azzardo, sia sui giornali, che alla TV, o addirittura via mail: ogni giorno trovo tra i vari messaggi chi mi offre piccole somme per cominciare a giocare d’ azzardo on line.. ci si può poi stupire che la ludopatia (la mania patologica per il gioco d’azzardo) sia sempre più diffusa?..

Purtroppo pare che molti pensionati si lascino prendere dal demone del gioco e così persone che hanno lavorato una vita intera riuscendo a mettere qualche soldo da parte, si ritrovano a buttare i loro assegni mensili e i risparmi per acquistare “gratta e vinci” o per tentare la fortuna davanti a una slot-machine.

E’ per attirare l’ attenzione su  questo grave fenomeno sociale che le ASL della zona in collaborazione con l’ UTE , il comune di Erba e altre associazioni locali hanno organizzato una serie di incontri dal titolo “Se ti fermi in tempo resta solo un gioco”.

Mercoledì alle ore 15, presso la sala Isacchi, si terrà uno  di questi incontri per aiutare, chi fosse in difficoltà, a riconoscere i segni che dicono quando quel gioco non è più  tale, ma rischia di diventare una malattia.

Non credo che basti qualche parola ben detta a risolvere il problema, ma certo sarà più utile di quei moniti che accompagnano gli spot televisivi, che dopo averti spinto a giocare ti dicono “stai attento però a giocare con moderazione….il gioco è proibito ai minorenni…” Che ipocrisia!!!

UTE: Nutrire il Pianeta – fisica moderna.

landgrabbingLa produzione di cibo nel mondo supera certamente il fabbisogno, ma ancora 800 milioni di persone soffrono di denutrizione perchè non hanno i soldi per comprarlo  e, per vari motivi:

  • land-grabbing : ad esempio in Egitto 67.ooo Km. quadrati di terra fertile è stata venduta all’ Arabia Saudita e i contadini che da sempre hanno lavorato quelle terre , ma non hanno documenti di proprietà, verranno cacciati;
  • speculazioni finanziarie: i futures fanno lievitare i prezzi degli alimenti di base;
  • la corruzione :i politici  fanno incetta di aiuti destinati ai poveri;
  • le multinazionali : acquistano terre per la produzione di monoculture destinate non all’alimentazione delle popolazioni locali, ma all’ esportazione o alla produzione di bio-diesel .

Il premio Nobel YUNUS, professore universitario di economia, un giorno incontra una donna che, pur lavorando, non può comprarsi da mangiare perchè chiedendo un prestito di 50 centesimi a un usuraio (che pretende il 10% al giorno di interessi) ha visto aumentare il suo debito a 10 dollari, somma per lei proibitiva. Yunus le dà i 10 dollari per ripagare il debito e da allora la donna comincia a guadagnare e a poter nutrire se stessa e i suoi figli.  Da questo incontro nasce l’ idea di concedere a gruppi di donne (più affidabili dei loro mariti) piccole somme per iniziare piccole attività produttive . Con il ricavato le donne possono anche ripagare il prestito, che viene poi girato ad altre donne.

Sulla stessa scia opera l’ organizzazione “Commercio Equo e Solidale”, che sottrae i piccoli produttori al ricatto della grande distribuzione che impone prezzi scandalosamente bassi acquistando i loro prodotti, pagandoli ad un giusto prezzo e distribuendoli attraverso catene di negozi gestiti da volontari.

La nostra docente, Mariella Russo, impegnata anche nel “Commercio Equo e Solidale” oltre che in varie altre iniziative di alto impegni civile e sociale, ha concluso la sua interessante lezione (che ci ha un po’ angosciato) con la lettura  questa strofa di una   poesia di Bertold Brecht dal titolo “A coloro che verranno”.

“Mangia e bevi!”, mi dicono: “E sii contento di averne”.
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d’acqua?
Eppure mangio e bevo.********************************************************

Da poco si sono compiuti cento anni dalla formulazione della Teoria Einsteindella Relatività di Einstein, la più bella teoria fisica di tutti i tempi, il più bel risultato in assoluto nella storia della fisica.

La Relatività Generale (RG) è una concezione che trasforma il mondo perchè ha cambiato il modo di pensare e interpretare le leggi del mondo. Ciò che più affascina e che questa RG, nata da una pura attività di pensiero e non da una necessità di qualche risultato sperimentale, si sia rivelata così esatta.

Si diceva un tempo che la conoscenza del futuro dipendesse dalla conoscenza del passato  e si diceva anche che la conoscenza derivasse dall’ esperienza, ma questi metodi sono errati perchè le situazioni sono sempre diverse. La vera fonte di conoscenza è la congettura, alternata alla critica ed è fatta di spiegazioni su ciò che sta nascosto nelle apparenze.

La RG può essere paragonata alla rivoluzione copernicana.

 

 

Film : I nostri ragazzi.

La mia amica Piera ieri sera mi ha convinto ad andare a vedere il film in programma per il cineforum dell’ Excelsior intitolato “I nostri ragazzi”.

Ambientato a Roma, racconta di due fratelli della borghesia : uno è avvocato (Alessandro Gassman) e uno è chirurgo pediatra (Luigi lo Cascio). Hanno la loro famiglia, vivono serenamente e hanno successo nelle loro professioni. La loro vita è un po’ come quella di tutte le famiglie di oggi, dove ognuno dei componenti vive un po’ da solo: si mangia in orari diversi per motivi di lavoro, ci si chiude ognuno nella propria stanza per lavorare, studiare, guardare la TV. Tutto sembra filare nel migliore dei modi possibili, ma una sera la moglie del chirurgo (Giovanna Mezzogiorno) guardando “Chi l’ ha visto” riconosce nei due ragazzi che aggrediscono una barbona il proprio figlio, Michele ,  e la nipote , Benedetta: i due cugini  escono sempre insieme la sera.

Naturalmente la donna rimane sconvolta e non vuole crederci, ma interroga il figlio e facilmente crede alla sua innocenza, però non dice nulla al marito. L’ avvocato invece viene a sapere dalla figlia una strana storia, si convince della colpevolezza dei due ragazzi e ne parla al fratello. Cosa fare? Denunciare i due ragazzi? Cercare false testimonianze per evitare un processo  con l’ accusa di omicidio preterintenzionale? La tensione tra i vari protagonisti aumenta sempre più, fino a che l’ avvocato ha modo di constatare che i due ragazzi invece non hanno alcun rimorso, anzi sono certi che i genitori li tireranno comunque e come sempre fuori dai guai.

L’ avvocato allora prende una decisione (certo la più giusta), ma scatena la reazione violenta del fratello che porterà al colpo di scena finale…

E’ un film che fa riflettere su come essere genitori oggi; su come i rapporti familiari, anche in situazioni che parrebbero ottimali , siano invece superficiali; su come educare i figli all’ affettività e al perseguimento di valori morali e civili, al senso di responsabilità…..

E’ un bel film, ben diretto e recitato da professionisti collaudatissimi. Ringrazio l’ amica Piera per avermi convinto a uscire nonostante la pioggia .

Film: London River.

immagine_london-river_12961“LONDON RIVER” di Rachid Bouchareb, regista algerino, parla di due genitori, una inglese e uno africano, che vanno a Londra per cercare i loro figli , che non danno notizia di sè dopo un attentato terroristico . I loro primi incontri risentono di una grande diffidenza reciproca. La donna inglese, madre della ragazza scomparsa, ha cresciuto da sola sua figlia e pensa di conoscerla bene, invece scopre che la figlia le ha nascosto la sua storia d’ amore con un ragazzo di colore (l’altro ragazzo scomparso) e anche il suo avvicinamento all’ Islam. Il padre africano vive da 15 anni in Francia e praticamente non conosce il figlio scomparso e teme che questi sia stato l’ autore dell’attacco terroristico. La ricerca angosciosa li porta inevitabilmente a incontrasi ovunque vadano a chiedere notizie e questo fa sì che imparino a riconoscere nell’altro le stesse angosce , lo stesso dramma. Quando sembra che sia certa la salvezza dei due ragazzi, arriva invece la tragica conferma della loro morte: erano proprio sull’autobus saltato in aria.  I due genitori, accomunati dallo stesso strazio, si salutano come amici e ritornano ognuno alla propria esistenza .

La Londra in cui si svolge la vicenda non è certo quella delle vie eleganti e dei turisti; è quella delle periferie abitate da un’ umanità variegata, dove si parlano tutte le lingue del mondo e dove i pochi inglesi sono gli impiegati dei vari uffici pubblici, ma sono anch’essi di origini straniere. I due protagonisti sono interpretati da due bravissimi attori, che comunicano i loro sentimenti più con gli sguardi e col linguaggio del corpo, che non con le parole.

Il regista ci ha certo voluto dimostrare che al di là del colore della pelle, dalla religione professata, tutti nutriamo gli stessi sentimenti, tutti facciamo parte di un’unica umanità; inoltre vuole affermare l’ assurdità del terrorismo che non colpisce solo coloro che ne sono il bersaglio prefissato, ma colpisce ciecamente chiunque si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Conoscete Coliandro?

oNon avevo mai seguito negli anni scorsi questa serie televisiva, anzi credo proprio di averne mai sentito parlare….quest’anno però ho avuto da un intervista al protagonista lo stimolo per sintonizzarmi su RAI2 il venerdì sera  per vedere le avventure dell’ ispettore Coliandro.

E’ molto divertente, pur mantenendo la suspence tipica dei polizieschi. Coliandro è spesso pasticcione , non riesce mai a far riconoscere i suoi meriti dai superiori che lo snobbano sistematicamente, si innamora facilmente , ma viene altrettanto facilmente piantato in asso. Ma la cosa che mi strappa le risate più convinte sono i commenti fuori scena con i quali sottolinea i momenti più drammatici o più comici delle situazioni che vengono rappresentate.

E’ un personaggio inventato da Carlo Lucarelli e ben interpretato da Giampaolo Morelli;  il fatto che la serie sia girata in Emilia e che si senta spesso l’inconfondibile cadenza bolognese me la rende anche più gradita.

Violenze sulle donne…ancora…

A Colonia accadono fatti inquietanti: la notte di Capodanno molti rifugiati di varia provenienza hanno molestato le donne che erano in piazza ad attendere l’ anno nuovo e ieri un ragazzo di 17 anni proveniente dall’ Afghanistan ha aggredito e stuprato una ragazza  che festeggiava il Carnevale.

E’ vero: accadono anche troppo spesso crimini violenti contro le donne e gli autori non sono solo stranieri , anzi….. per questo bisogna educare uomini e donne al rispetto reciproco, al riconoscimento dei diritti inviolabili di ogni persona e bisogna imporre a chi (uomini e donne!!!) vuol venire ad abitare nei nostri paesi , lo studio delle nostre Costituzioni di pari passo con lo studio della lingua del paese in cui vogliono stabilirsi.

Non dobbiamo lasciare che si creino dei ghetti in cui siano sospesi o ignorati i diritti che ci siamo conquistati nel corso dei secoli……perchè è in quei ghetti che il fanatismo e il terrorismo trovano la linfa che li nutre.

 

Poesia : Le stelle filanti di Mario Lodi.

-carnevale-2016Qualche giorno fa , ho mostrato a Giovanni (due anni) una stella filante. Lui guardava questo anello colorato con molta curiosità : non ne aveva mai viste e non sapeva di cosa si trattasse. Mentre lui la guardava perplesso, io l’ ho avvicinata alla bocca e ho soffiato…………Giovanni è rimasto di stucco:  da quell’ anello era uscito una lunghissima spirale colorata che era volata lontano…..si sarà convinto di avere una nonna che sa fare le magie…..

Poesia di Carnevale
di Mario Lodi
Le stelle filanti

Perché si chiamano stelle filanti?
Non sono mica stelline del cielo?
Ma sono strisce a colori sgargianti,
fatte di carta che pare di velo.
Sembran piuttosto festoni gettati
da casa a casa, da pianta a pianta;
collane, dondoli colorati,
dove il vento ci balla e ci canta.
Poi, le notti di luna piena
un raggio d’oro ci fa l’altalena.

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UTE: dalla satira alla storia dell’UE.

Oggi nella prima ora di lezione all’ UTE, la prof.ssa Elena Meggetto  ci ha intrattenuto con la lettura di molti brani comici e satirici risalenti al ‘400 e ‘500 italiano.

Nell’ età comunale , i poeti avevano indirizzato la loro satira contro  i propri concittadini, di cui conoscevano vizi privati e pubbliche virtù. Poi la realtà cambia , arrivano le Signorie e i Principati , arriva la Riforma protestante e la satira si scatena contro il clero, di cui mette a nudo la dilagante corruzione.

Se nel ‘400 è Firenze la culla della cultura in genere, nel ‘500 è Roma che ospita artisti e poeti, questi ultimi però sono ancora prevalentemente fiorentini o comunque toscani.

Dei tanti brani di cui abbiamo ascoltato con piacere la lettura, riporto qui alcune parti del famoso ” TRIONFO DI BACCO E ARIANNA”  di Lorenzo De’ Medici.

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arianna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
………….
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovìnetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.


Nella seconda ora il prof. Maurizo Benedetti ci ha fatto ripercorrere le tappe della costruzione della UE , che quest’ anno ricorderà il 60° anniversario dalla firma del trattato di Roma , che ne sancì la nascita.

Erano inizialmente sei paesi, che intendevano prevenire lo scoppio di altre guerre sanguinose costate milioni di morti , eliminando i motivi economici di contrasto, che sono sempre alla base di ogni conflitto.
Le basi dell’ Europa unita furono gettate da cinque uomini, cinque grandi statisti, che sapevano guardare al futuro: Adenauer, Schumann, De Gasperi, Monnet, Churchill. Appartenevano a paesi che erano sempre stati su fronti opposti nelle infinite guerre di cui è disseminata la storia europea, ma seppero guardarsi negli occhi e stringersi le mani per costruire nuove possibilità di pace e di collaborazione.
Man mano che la prima  comunità si allargava, aumentavano anche i campi di collaborazione e cambiavano le sigle : prima ci fu la CECA (1951-per carbone e acciaio), poi CEE ed EURATOM (1957 – eliminazione dazi doganali , agricoltura, commercio, energia atomica),e nel 1993 con il trattato di Maastricht nacque l’ UNIONE EUROPEA – UE .
Nel frattempo si unirono ai sei paesi fondatori, anche Grecia, Spagna , Portogallo, Paesi Scandinavi, Danimarca e infine i paesi dell’ex blocco sovietico. Ora l’ UE è formata da 28 paesi, in molti dei quali circola una moneta comune : l’ euro. Nel 2009 si arrivò alla formulazione della CARTA FONDAMENTALE DEI DIRITTI.
L’ UE ha avuto importanti conseguenze positive su tutti i cittadini europei, che ora possono circolare liberamente da un paese all’ altro, ma risente ancora di aspetti negativi derivanti soprattutto dalla reticenza dei vari stati a cedere parte della propria sovranità a favore di istituzioni comuni più forti, ma è questa la meta cui si deve tendere se non si vuole arrivare alla disintegrazione della UE , disintegrazione che comporterebbe la scomparsa di tutti i paesi europei dalla scena politica mondiale…

 

Il prof. Benedetti riesce sempre ad essere estremamente logico, chiaro e lineare nelle sue esposizioni e anche se i suoi temi non sono mai “nazional-popolari”, è sempre un vero piacere ascoltarlo.

Parafrasi: Zaccheo.

Zaccheo_06Da un po’ di tempo le sue notti erano insonni, interminabili e spesso si ritrovava a camminare al buio per le stanze della sua bella casa. Aveva così modo di riflettere e di chiedersi il perchè di questa sua irrequietezza senza riuscire a darne una spiegazione…. Eppure era un uomo di successo…aveva tanto lavorato e tanto era riuscito a infilarsi nei corridoi del potere, che era riuscito ad ottenere una invidiabile posizione economica….E’ vero, molta gente per strada cercava di evitarlo o lo guardava con disapprovazione: lo consideravano un “collaborazionista”, uno che  coi Romani ci si era arricchito ,alle spalle dei suoi concittadini. Ma a questo isolamento ci era abituato da tempo….non doveva essere quello il motivo delle sue ansie….

Quella mattina si era alzato ancor più stanco della sera prima, dopo le poche ore di sonno che la notte gli aveva concesso e come al solito si era accinto a iniziare un’ altra giornata di lavoro, ma in giro c’ era un gran fermento….La gente formava dei crocchi per la strada e parlottava di chissà che. Passando accanto a quella gente colse     alcune frasi qua e là : -Sì, sta arrivando…Dicono che guarisce anche i lebbrosi….E’ un profeta…..Le sue parole danno pace…-

– Deve trattarsi di quel Nazareno – si disse Zaccheo – Un altro profeta!!! A sentir la gente i profeti nascono come funghi….- Via via però le strade si affollavano sempre più e Zaccheo si sentiva rimbombare nel cervello quelle ultime parole colte al volo “Le sue parole danno pace…” e quasi senza accorgersene si trovò immischiato tra la folla, ma la sua statura troppo bassa non gli consentiva di vedere alcunchè e fu così che si arrampicò sul sicomoro lì vicino…… e Lo vide arrivare attorniato dai suoi seguaci e da molta altra gente che lo ascoltava e che lo acclamava.Non ha nulla di straordinario- pensò Zaccheo- è solo un popolano come tanti altri: non ha bei vestiti, nè si adorna di gioielli….che vuoi che sia…- Voleva andarsene, ma qualcosa lo tratteneva e quando il Nazareno passò sotto l’albero, alzò lo sguardo come se sapesse che lì c’era qualcuno che lo attendeva.  I Suoi occhi incontrarono quelli di Zaccheo e in quello sguardo non c’era rimprovero, disapprovazione, ma solo misericordia e bontà….Scendi, devo venire a casa tua oggi!- Disse il Nazareno.

-A casa mia? Nessuno viene mai nella mia casa, la casa di un impuro….- così pensava Zaccheo, mentre tutto confuso scendeva dal sicomoro e faceva strada a Gesù e ai suoi .

Allora c’era chi aveva stima di lui, c’era qualcuno disposto a essergli amico e che non riteneva imperdonabili i suoi peccati, le sue piccole estorsioni, le sue ruberie, il suo attaccamento al denaro, al potere…E tutto d’un tratto una gran dolcezza scese nel suo cuore….poteva chiedere perdono, poteva riparare al mal tolto e lo avrebbe fatto….