UTE : Attualita’ (docente : U. Filippi)

Il dr. Filippi, docente da poco entrato a far parte della squadra dell’UTE, ha cortesemente inviato un breve, ma efficace riassunto della sua lezione odierna ; eccolo qui di seguito:

CHE COS’E’ LA PUBBLICITA’ E COME FUNZIONA

la mucca viola
Una mucca viola: esempio di spot che vuole stupire e colpire la fantasia.

Dopo un breve accenno agli aspetti giuridici che definiscono che cos’è la pubblicità viene presentata una sintesi della sua evoluzione storica: dall’impero romano all’era di internet. Si presentano poi i passi fondamentali della strategia pubblicitaria: la creazione dell’annuncio pubblicitario e la selezione dei mezzi pubblicitari. In particolare nella creazione del messaggio pubblicitario si illustra il modello “AIDA” acronimo di attenzione, interesse, desiderio, acquisto. Si descrive inoltre uno degli aspetti psicologici determinanti nel comportamento d’acquisto : la percezione. A supporto della creazione pubblicitaria viene presentato il documento che contiene la strategia creativa della campagna pubblicitaria: La copy strategy documento che
descrive a chi rivolgiamo il messaggio, (Target) quale promessa/beneficio comunichiamo, come desideriamo comunicarlo, la ragione per cui il consumatore deve preferire il nostro prodotto e non quello della concorrenza, ed ultimo la reazione che vogliamo ottenere dal consumatore. A conclusione della presentazione vengono proiettati e commentati due spot televisivi a forte impatto emotivo.

Video: Million reasons.

You’re giving me a million reasons to let you go
You’re giving me a million reasons to quit the show
You’re givin’ me a million reasons
Give me a million reasons
Givin’ me a million reasons
About a million reasons

If I had a highway, I would run for the hills
If you could find a dry way, I’d forever be still
But you’re giving me a million reasons
Give me a million reasons
Givin’ me a million reasons (rit.)
About a million reasons

I bow down to pray
I try to make the worst seem better
Lord, show me the way
To cut through all his worn out leather
I’ve got a hundred million reasons to walk away
But baby, I just need one good one to stay

Head stuck in a cycle, I look off and I stare
It’s like that I’ve stopped breathing, but completely aware
‘Cause you’re giving me a million reasons
RIT:

And if you say something that you might even mean
It’s hard to even fathom which parts I should believe
‘Cause you’re giving me a million reasons
Rit.

I bow down to pray
I try to make the worst seem better
Lord, show me the way
To cut through all his worn out leather
I’ve got a hundred million reasons to walk away
But baby, I just need one good one to stay

Oh baby I’m bleedin’, bleedin’, hey
Can’t you give me what I’m needin’, needin’
Every heartbreak makes it hard to keep the faith
But baby, I just need one good one
Good one, good one, good one, good one, good one

When I bow down to pray
I try to make the worst seem better
Lord, show me the way
To cut through all his worn out leather
I’ve got a hundred million reasons to walk away
But baby, I just need one good one, good one
Tell me that you’ll be the good one, good one
Baby, I just need one good one to stay

Ai tempi del Papa Re….

Avevo già sentito parlare di questa storia che  fa rabbrividire ed è tanto assurda da sembrare incredibile, poi l’ho ritrovata in un libro che sto leggendo sull’antisemitismo.

E’ accaduto a Bologna nel 1858, poco prima della seconda guerra di indipendenza. Una mattina i soldati pontifici fanno irruzione in casa di una famiglia ebrea, i Mortara, e sequestrano il piccolo Edgardo. Figurarsi il dramma dei genitori, che riescono a far pubblicare la notizia del rapimento sulla stampa nazionale e straniera.  Perfino l’imperatore d’Austria , Francesco Giuseppe, e l’imperatore francese Napoleone III cercano di intercedere presso Papa PioIX , ma tutto è inutile: il Papa risponde con due terribili parole “Non possumus” (non possiamo).

Il motivo di quel sequestro è quantomeno sbalorditivo, almeno per noi oggi: il bimbo all’età di un anno è stato battezzato di nascosto dalla domestica cristiana. Questa confida il suo segreto al confessore , che denuncia il fatto ai superiori ed essi si avvalgono di una legge dello Stato Pontificio che consente di togliere a genitori non cristiani i figli battezzati.

Il bimbo viene portato a Roma ed educato in un istituto religioso; al raggiungimento della maggiore età gli viene data la possibilità di scegliere tra cattolicesimo ed ebraismo….naturalmente il giovane che non ricorda più nulla della sua primissima infanzia, opta per restare cattolico e continuare la sua carriera ecclesiastica.

Fortunatamente al giorno d’oggi una storia così non è nemmeno lontanamente ipotizzabile, perchè è cambiato il modo di intendere i rapporti tra religioni diverse e in particolare tra ebrei e cristiani.

Una volta la cosa più spregevole che si potesse dire di una persona era questa (e l’ho sentita più volte con le mie orecchie quando ero piccola): -E’ peggio di un ebreo!!!-  Quelli che la liturgia di un tempo chiamava “i perfidi ebrei” ora sono chiamati fratelli maggiori…. non è vero che questo mondo va sempre peggio, qualche miglioramento è stato fatto…

C’è un giudice…

martello del giudiceUn giudice di New York ha bloccato l’esecuzione del decreto di Trump contro gli ingressi di  gente proveniente da alcuni paesi musulmani. Viene subito da dire : C’è un giudice a New York!!!- parafrasando il detto “c’è un giudice a Berlino” e  volendo significare che alla fine la giustizia ha trionfato.

Ma come nasce questo detto? Guardando sulla rete ho scoperto una storia molto interessante svoltasi alla fine del 1700 in Prussia: Arnold, un mugnaio si vide togliere l’acqua che azionava il suo mulino da un proprietario terriero che aveva deviato il corso del fiume. Non potendo più macinare, non poteva più pagare l’affitto al padrone del mulino, che dopo un po’ gli impose lo sfratto. Arnold e sua moglie convinti di essere dalla parte della ragione ripetevano :c’è un giudice a Berlino ! E cominciarono una lunga battaglia legale, in cui ebbero più volte sentenze sfavorevoli, ma alla fine riuscirono a farsi ascoltare dal re Federico, che rese giustizia ad Arnold e condannò i giudici che avevano emesso sentenze inique.

E’ una bella storia, che però non ha un lieto fine, perchè alla morte di re Federico, il suo successore, per ingraziarsi la nobiltà, annullò quella sentenza e Arnold perse il suo mulino.

Il mattatore e la memoria.

Ieri sera è andata  in onda la terza puntata di “I cavalli di battaglia” . Doveva essere l’ultima puntata, ma, dato il successo riscosso, sarà invece la penultima.

Il mattatore della trasmissione è un Gigi Proietti che mi stupisce ogni volta: alla sua non più tenera età (mi pare siano 77) riesce a tenere banco per tre ore cantando e recitando come fosse un giovincello.

Mi chiedo come possa ricordare tante poesie, canzoni, scioglilingua, barzellette, sketch , visto che è la memoria il tallone di Achille di noi non più giovanissimi. ….ma forse anche la memoria, come i muscoli, se tenuta in esercizio decade più lentamente.  Devo ricordarmene quando mi lamento di non ricordare i vocaboli o le regole di inglese, nonostante sia un po’ di tempo che  DICO di studiarli.

 

Teatro: La scelta.

Sono andata a teatro  a vedere “La scelta”.

Due attori, un uomo e una donna, sul palco raccontavano episodi veramente accaduti durante la guerra nell’ex-Jugoslavia. Gente che fino a pochi giorni prima aveva convissuto pacificamente senza curarsi di etichettare il vicino come diverso da sè, si è trasformata ora in carnefici e ora in vittime in uno scontro  feroce , che ha toccato abiezioni inaudite.

Ascoltare il racconto delle atrocità perpetrate via via da bosniaci, serbi o croati non è stato facile, ma ciò che mi ha consentito di continuare a restare nella mia poltrona è stato il raggio di speranza che ha illuminato ogni storia: in ognuna, una persona ha deciso di “SCEGLIERE” di restare umana, di non lasciarsi sopraffare dall’odio e di salvare dei propri simili in pericolo, anche se appartenevano a una etnia diversa.

Come già detto in un pos precedente, l’iniziativa si inquadrava nell’ambito degli eventi previsti in città per il mese della Pace, ma la casualità ha voluto che la rappresentazione avvenisse alla vigilia del Giorno della Memoria e questo ha fatto dire al protagonista come commento finale allo spettacolo, che si dovrebbe parlare di GIORNO DELLE MEMORIE : nel mondo ci sono stati e ci sono ancora tanti olocausti e tutti devono di essere ricordati come quello della SHOAH: tutti stanno a dimostrare a quali abiezioni si possa arrivare quando si negano i diritti fondamentali ai nostri simili.

Tre per Giovanni!

torta dei tre anniOggi Giovanni compie tre anni!

Non sarà un compleanno molto allegro visto che sia lui che il fratellino hanno la febbre: questa brutta influenza continua a dare fastidio con la complicità dello smog che rende l’aria irrespirabile.  Ma la festa è solo rimandata di qualche giorno  poi insieme spegneremo  tre candeline !!

Buona vita, Giovanni, e continua a portare gioia a tutti noi.

In archivio….

libri antichiIeri per la prima volta ho potuto sfogliare dei libri di 600 anni fa: i fogli erano spessi, coi bordi un po’ bruni , ed erano pieni di parole scritte in caratteri strani …difficilmente decifrabili per una inesperta come me. Però riuscivo a capire qualche parola qua e là potendo anche intuire grosso modo il significato globale dello scritto ; era come captare una voce che proveniva dalle profondità del tempo…..che emozione straordinaria!

Giocare col sole!

sole che rideGiovanni sta giocando da solo: lui è bravissimo a inventarsi giochi manovrando le sue macchinine. A un certo punto però sente il bisogno di muoversi,  comincia a correre intorno alla stanza e mi invita a fare altrettanto, ma io non posso: sto tenendo in braccio Gioele che è un po’ indisposto. Giovanni capisce e riprende la sua corsa, ma cambia pecorso e a un certo punto si trova ad avere negli occhi il sole che penetra dalla finestra e che  lo  acceca per un istante. Giovanni ride e ripete tante volte quel percorso, divertendosi sempre di più.

Ha trovato come compagno di giochi un raggio di sole!bimbo che corre

UTE: Economia e Finanza- Biologia.

Economia e Finanza (docente dr. Spagnuolo).

la borsaTutti noi abbiamo dei bisogni che devono essere soddisfatti  e ognuno trova risposte adeguate ai propri mezzi economici. Il prezzo di ogni bene viene determinato dal punto di incontro tra domanda e offerta.

La BORSA è un mercato; essa è nata nella prima metà del ‘500 in Belgio forse in una locanda gestita dalla famiglia Della Borsa di origine veneta, ma borsa è anche il nome del contenitore del denaro. La prima Borsa italiana si ha a Venezia nel 1630.

In Borsa oggi si scambiano titoli e denari. I titoli si dividono in azioni e obbligazioni. Le azioni erano i titoli cartacei dati in cambio del denaro investito; ora invece le azioni sono titoli dematerializzati (cioè sono semplicemente registrati in un conto- titoli). Più azioni si possiedono , più aumenta il peso dell’investitore nell’azienda. Più le azioni sono richieste, più sale il loro prezzo. Si possono comprare azioni anche con intendimenti speculativi, cosa del tutto normale in Borsa e speculativi sono i contratti a termine, posticipati rispetto al momento della stipula del contratto: sono una scommessa sul rialzo o sul ribasso di quell’azione. La CONSOB  ha il compito di sorvegliare sulla correttezza delle contrattazioni.

Con l’acquisto di azioni di risparmio si diventa soci dell’impresa che ha emesso le azioni e si ha diritto a eventuali dividendi. Le azioni privilegiate danno diritto di voto nelle assemblee societarie e riconoscono utili maggiori rispetto alle azioni ordinarie.

Si lancia un’ OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) per dare la scalata a una società

Nel 1600 in Inghilterra sono nate le società s.r.l. , i cui membri non rispondono dei rischi dell’operatività dell’azienda (se l’azienda ha delle perdite o fallisce i soci non rispondono coi beni personali).

Le Obbligazioni sono titoli emessi dallo Stato o da aziende private a reddito fisso: sono un prestito fatto a una società con tasso fisso o legato all’inflazione. Le obbligazioni più comuni sono i BOT.

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Come nasce un farmaco (docente: dr. Filippi)

La lezione prevedeva quattro punti ( ma io ho potuto seguirne solo una parte):

  • Che cos’è un farmaco.
  • La drug discovery.
  • L sperimentazione preclinica.
  • Lautorizzazione all’utilizzazione di un farmaco.

I farmaci non solo alleviano le sofferenze e ripristinano funzioni, ma negli ultimi decenni hanno allungato notevolmente le aspettative di vita . Intendiamo per farmaco ogni sostanza che è in grado di interagire con il nostro organismo.

Ogni farmaco è composto da un principio attivo che svolge la funzione terapeutica e dagli eccipienti. Il farmaco si distingue per:

  • categoria terapeutica;
  • modalita di produzione;
  • forma farmaceutica,
  • modalità di azione;
  • regime di fornitura;
  • regime di rimborsabilità;
  • farmaci coperti da brevetto;
  • farmaci equivalenti (detti anche generici e devono costare il 20% in meno dell’originale).

Purtroppo a questo punto non ho più potuto seguire la lezione e mi è molto dispiaciuto perchè il dr. Filippi con questa sua prima lezione nella nostra UTE si è certamente presentato nel migliore dei modi: è stato un vero piacere ascoltare le sue argomentazioni chiare e lineari. Il tema non era certo dei più leggeri, ma credo che tutti i soci abbiano potuto seguire la lezione con piena soddisfazione.