Lunedì 19 marzo.
ore 14.30 – Don Ivano Colombo ci proporrà l’ultima lettura di immagini tratte dal film : LEA – regia di Marco Tullio Giordana. Il film racconta la storia vera di una donna coraggiosa che ha sfidato la criminalità organizzata.
Martedì 20 marzo.
ore 15.00 – Scienze: RISORSE ENERGETICHE PER LA SOPRAVVIVENZA DEL PIANETA. – docente: Davide Sassi.
0re 16.00 – Filosofia: MARXISMO E NEO MARXISMO – MAO E LA RIVOLUZIONE CULTURALE – docente: Brunella Tatafiore.
Venerdì 23 marzo.
ore 15.00 – Storia: LE SIGNORE DEL RINASCIMENTO: VITTORIA cOLONNA, MARCHESA DI PESCARA – docente: Alberta Chiesa.
ore 16.00 – Storia: FIGURE E COSCIENZE CRITICHE NELLA SOCIETà E NELLA CHIESA: VANGELO, GIUSTIZIA E DISOBBEDIENZA NELLA SCUOLA DI DON LORENZO MILANI. – docente: Mariangela Russo.
Quello delle sirene è un mito che non è mai tramontato e che da sempre popola il mondo della letteratura e non solo.
Il primo documento di questo mito è quello famosissimo del brano dell’Odissea: le sirene sono esseri malvagi che vogliono ammaliare l’uomo per annientarlo e Ulisse allora si fa legare al palo della sua imbarcazione perchè vuole sentire il loro canto che promette la conoscenza…..ma porta alla morte.
La sirena in ogni tempo è stata rappresentata sotto forma di creatura bellissima con in mano un pettine e uno specchio o uno strumento musicale; anticamente era per metà donna e per metà uccello, poi diventò metà donna e metà pesce e col passare del tempo si accentuò sempre più la sua caratterizzazione erotico-sensuale.
Nel Medioevo la sirena era uno dei soggetti più rappesentati e se ne trova la definizione nel “Liber Monstruorum”; a quel tempo si identificava nella sirena l’immagine della donna tentatrice che porta alla perdizione.
Anche autori più recenti si sono interessati al mito delle sirene: Rainer Maria Rilke, ad esempio, o Kafka non focalizzano la loro attenzione sul canto delle sirene, ma più sul loro silenzio; altri invece interpretano il loro canto come un lamento per la loro sterilità e per la loro solitudine.
Con questa, la prof. Elena Meggetto ha concluso il suo ciclo di lezioni; l’appuntamento è per il prossimo anno per ascoltare ancora la sua bella voce che declama con passione i grandi della nostra letteratura. Grazie, prof.!!
Nella seconda ora di lezione, il prof. Damiani ci ha ripreso per mano per aiutarci a comprendere il miracolo della vita, che è intelligenza distribuita nello spazio e nel tempo.
Nella “ricopiatura ereditaria” (riproduzione di esseri della stessa specie) il tasso di errore è bassissimo e le mutazioni non avvengono mai per caso, ma sono determinate da un concorso di fattori anche ambientali.
Il nostro docente ci ha detto molte cose sorprendenti come ad esempio che il 95% delle cellule del nostro corpo non sono nostre, ma appartengono alla flora batterica che abita nel nostro corpo; altra cosa strabiliante: sotto quattro chilometri di ghiaccio, esiste un lago di acqua dolce, il Lago Vostok, in cui sono stati scoperti particolari tipi di batteri, che da mezzo milione di anni vivono nascosti sotto l’Antartide; e cosa dire poi della comparazione di una cellula (invisibile ad occhio nudo) ad una città, in cui vengono sintetizzate migliaia di composti in contemporanea in un miliardesimo di litro: la cellula è la camera di reazione di ogni processo vitale.
I processi della vita sono mirabili, sono un miracolo continuo!!!
Come sempre il prof. Damiani ha concluso la sua lezione con una composizione che rivela ogni volta la sua grande passione di scienziato e la sua profonda sensibilità di poeta.