Cronaca: festa a Gerusalemme.

 Provo ad immaginare ciò che avrebbe potuto raccontare un cittadino straniero di passaggio a Gerusalemme quel giorno ….

la-domenica-delle-palmeLa città , come  ogni anno in quel periodo, era  in grande fermento:  si stava avvicinando la Pasqua, la festa in cui gli Ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù d’ Egitto e il passaggio del Mar Rosso, che ha segnato per loro la riconquista della libertà.
Tuttavia, quel giorno  c’ era  un’ insolita agitazione per le strade: si era infatti sparsa la voce che sarebbe arrivato un certo Gesù, indicato da molti come un profeta, da altri come il Messia atteso da millenni, capace di liberare il suo popolo dalla dominazione romana. Da altri invece era odiato a morte perché diceva di  essere il re di un regno misterioso e questo metteva in grande subbuglio i notabili che temevano che ciò facesse innervosire i dominatori romani.

Molti poi lo ritenevano un pericoloso rivoluzionario e raccontavano che una volta, entrato nel tempio, aveva  preso a frustate i mercanti che abitualmente vi svolgevano i loro affari; qualcuno diceva addirittura  che predicasse l’ amore per i nemici e, cosa ancora più pazza, sosteneva che tutti gli uomini sono uguali e figli dello stesso Dio!!! Inaudito!

Fin dal primo mattino le strade si erano riempite di gente con rami d’ ulivo: tutti aspettavano il suo arrivo e l’ attesa si era fatta ormai impaziente. Era giunta infatti una notizia  incredibile: pareva che qualche giorno prima, a Betania, un villaggio poco distante da Gerusalemme, Gesù avesse operato un miracolo straordinario, almeno così diceva la gente che aveva assistito  all’evento: dicevano che avesse  risuscitato un suo caro amico, chiamato Lazzaro, morto già da quattro giorni!!

La cosa poteva sembrare la fantasiosa interpretazione di una morte apparente o comunque frutto di chissà quali stregonerie, ma i testimoni insistevano: Lazzaro era veramente morto, era nel sepolcro avvolto nel sudario e quando Gesù lo ha chiamato ripetutamente a gran voce, la pietra tombale si era aperta e Lazzaro era ritornato in vita …..Certo questi Ebrei sono uno strano popolo e hanno strane credenze.
A un certo punto vidi la folla ondeggiare, agitarsi e sentii delle grida festose che arrivavano da oltre le mura della città. La gente si era procurata dei rami di palma e li agitava, altri invece avevano steso a terra i loro mantelli, il clamore era indescrivibile … A un certo punto la folla si divise  e fece ala al suo passaggio al grido di “Osanna al figlio di Davide”.

Icona eseguita dalla mia amica Elda.
Icona eseguita dalla mia amica Elda.

Poi vidi arrivare un uomo vestito di una povera tunica a cavallo di un’ asina!!!!

Quale liberatore poteva essere mai costui? Come avrebbe potuto mai impensierire l’ impero romano o anche solo il governatore romano?

Dietro a lui camminavano alcuni suoi amici: avevano l’ aria di povera gente …un ben strano esercito per uno che avrebbe dovuto sconfiggere Roma!!!
I bambini facevano un gran chiasso e l’ uomo chiamato Gesù sorrideva loro con una dolcezza infinita, mista però a un velo di tristezza….

Vidi un gruppo di notabili che mormoravano indispettiti: certo non amavano questo Gesù che il popolo stava portando in trionfo per le vie della città….

Capii che  la storia di quell’  uomo non sarebbe finita lì: una strana sensazione mi aveva pervaso quando avevo incrociato il suo sguardo… quell’ uomo aveva veramente qualcosa di speciale….

Tanti motivi per sperare…

Questo articolo scritto da Ratzinger, Papa emerito, fa venire i brividi. Le sue parole hanno certamente la credibilità che deriva dalla sua autorevolezza e dalla sua innegabile conoscenza del problema, ma come può essere che si ritenesse cosa ammissibile e conveniente la pedofilia?

Certo il fatto che ora vengano alla luce tanti scandali e che i responsabili vengano condannati è già un segno positivo, un segno di una svolta che fa sperare in un cambiamento radicale nella gestione del problema.

E’ molto triste pensare che oggi lo scalpore di questi scandali, mettano in ombra la parte più luminosa della Chiesa: quanti sono i sacerdoti, i religiosi, i laici che si impegnano nell’alleviare le sofferenze e le solitudini di tante persone emarginate, malate, messe in un angolo dalle vicende della vita? Quanti sono i martiri di cui quasi quotidianamente ci giunge notizia? Quante sono le persone che all’interno della Chiesa volontariamente spendono tempo ed energie per puro spirito di servizio alla comunità?

E’ pensando a questo che si può continuare a sperare.