Dal bollettino parrocchiale…

Ieri era in distribuzione il primo giornalino parrocchiale  pubblicato dopo la pausa estiva e mi hanno molto impressionato i dati riguardanti i nati e i morti in questi ultimi tre mesi: a fronte di sette nuovi nati sono stati registrati diciotto decessi!!!

Se penso che questo sia accaduto nelle stesse proporzioni anche a livello nazionale, credo sia evidentissimo un grave problema che certo porterà conseguenze anche a livello sociale ed economico.

Mi pare di aver letto che la mia generazione è stata definita quella del baby-boom: subito dopo la fine della seconda guerra mondiale vi fu un’esplosione demografica perché c’era una comprensibile voglia di futuro, dopo gli orrori che ci si era lasciati alle spalle. Quando questa mia generazione, per motivi anagrafici, scomparirà,  si creerà un calo netto nella popolazione italiana e forse allora si apprezzerà anche l’idea di aver riconosciuto  lo ius-culturae a nuovi italiani che potranno contribuire a far funzionare questo paese.

Donne ieri…donne oggi.

Leggo oggi su Repubblica una storia di cui non avevo mai sentito parlare: dopo 150 anni viene riconosciuto il diritto alla laurea a sette donne inglesi che, nonostante l’ostracismo dei docenti e di tutto l’ambiente universitario, erano riuscite a iscriversi all’università e a superare gli esami, ma era poi stato loro negato il diritto alla laurea, perchè donne.

Accadeva 150 anni fa, ma cosa dire di ciò che accade ancora oggi? In molti paesi si vendono le proprie figlie in tenerissima età, come spose, a pedofili legalizzati, si costringono le ragazze a matrimoni decisi per interessi di famiglia, si costringono alla prostituzione giovanissime migranti, si uccidono fidanzate e mogli che si oppongono a una vita di prepotenze e di soprusi, si nega il diritto all’istruzione alle bambine o addirittura si nega loro il diritto di nascere, come accade in certi paesi dove la nascita di una figlia femmina è vissuta come una disgrazia.

E tutto questo accade ancora oggi, sotto i nostri occhi, senza che il mondo si mobiliti per cambiare questo stato di cose…..

Se il clima che cambia non dipende da noi umani…

Bisogna sempre dare ascolto agli scienziati, perchè sono loro che studiano i fenomeni e cercano di spiegarceli.

orso-polare-cambiamenti-climaticiStamattina ho sentito un ambientalista spiegare che non si è ancora arrivati a dimostrare l’influenza dei comportamenti umani sui cambiamenti climatici: il clima terrestre infatti ha subito molte variazioni nel corso dell’esistenza del nostro pianeta, anche quando non era abitato da miliardi di esseri umani come ora. Potrebbe dipendere dal sole o da altri fattori non ancora individuati…  E se lo dice la scienza, dobbiamo crederci ….

Ma se le balene o le tartarughe muoiono con lo stomaco pieno di plastica, o se il petrolio devasta le coste del Brasile, o se siamo sopraffatti da montagne di rifiuti, non è certo colpa del sole.

La  bellissima manifestazione di ieri se non potrà fermare lo scioglimento dei ghiacciai, dovrà però indurre tutti noi ad adottare comportamenti più compatibili con l’equilibrio  ecologico del pianeta ….ricordiamocelo ….e ricordatelo anche voi ragazzi!

Ecologia domestica.

Oggi in tutto il mondo si stanno tenendo grandi manifestazioni di piazza per chiedere politiche atte a contrastare i cambiamenti climatici e per me ha del miracoloso l’attenzione che su questo tema Greta è riuscita a sollevare in così poco tempo, tanto da smuovere le folle di ogni continente e da costringere la politica ad occuparsene finalmente con serietà.

acqua-fontedivita-1-1024x567Nel mio piccolo, anche se non scendo per le strade, cerco di fare la mia parte per ridurre gli “effetti collaterali” del mio passaggio su questo pianeta. Ad esempio, quando lavo la verdura, utilizzo una vaschetta che mi permette di raccogliere l’acqua utilizzata, che poi uso per bagnare le piantine dei vasi o dell’orto.  Se devo lavare i piatti, non lascio scorrere l’acqua fino a che non diventi calda, ma ne metto un po’ nel  bollitore  e in pochi attimi ho acqua a temperatura ottimale per procedere al lavaggio. Così sto molto attenta anche alla raccolta differenziata dei rifiuti e a non sprecare energia elettrica lasciando accese le luci di casa quando non servono. Cerco anche sempre di avviare la lavatrice solo a carico completo e di portare nei centri di raccolta tutto ciò che potrebbe essere riutilizzato e che a me non serve più.

Ci sono però anche altri comportamenti che fanno bene alla salute del nostro pianeta e che,  in particolare, consentono di risparmiare acqua, elemento sempre più prezioso in tempi di cambiamenti climatici; la Gabanelli  ce ne indica alcuni a questo link.

Ognuno di noi deve sentire la responsabilità di adottare comportamenti che minimizzino l’impatto  sull’ambiente del nostro vivere quotidiano; ogni suggerimento in tal senso  è ben gradito…

 

E’ accaduto anche qui da noi…..

Pensavo che certe cose potessero accadere solo in una grande città, dove spesso non si conosce chi abita sullo stesso pianerottolo, invece da ieri so che non è così.

Madre, di 91 anni, e figlio, di 67, sono stati rinvenuti nel loro appartamento: erano morti da molti giorni.

Come può accadere che nessuno si sia accorto di nulla per tanto tempo? I due poveretti non vivevano in una baita isolata, fuori dal mondo; vivevano in un condominio ….. Si dice che fossero molto riservati, ma questo non giustifica l’indifferenza e il disinteresse dei vicini… e poi sarebbe utile capire se quei due poveretti fossero o meno seguiti dai servizi sociali.

In un mondo in cui sappiamo in tempo reale ciò che capita all’ altro capo del mondo, siamo così distratti da non vedere chi ci sta accanto…..che tristezza!

 

Alla festa di Cesano.

Festa di Cesano: Giovanni e Gioele hanno partecipato  alla benedizione dei bambini in chiesa, cantando e partecipando attivamente alla cerimonia.

In seguito ai bambini è stato consegnato un palloncino al quale ognuno ha legato il proprio disegno e avendo cura di non lasciarselo sfuggire, siamo andati all’oratorio. Lì, tutti insieme  i bambini hanno lasciato andare i palloncini che sono volati via velocemente. Giovanni  e Gioele li hanno seguiti a lungo mentre diventavano sempre più piccoli. A questo punto siamo andati nel locale della pesca legata a un sistema di gratta e vinci: Giovanni era stato molto fortunato e avrebbe potuto ritirare un bellissimo premio; Gioele invece aveva pescato biglietti di scarso punteggio e avrebbe dovuto accontentarsi di un regalino molto modesto. Allora abbiamo chiesto se si poteva fare a metà dei punti pescati e avere un premio intermedio. E’ così che abbiamo ritirato un trattore per Gioele e una serie di macchinine di soccorso per Giovanni. Erano tutti e due molto felici e hanno potuto così godersi appieno un meritato gelato.

Giochi di GIO & Gio.

Per un imprevisto, Giovanni e Gioele, sabato sera, sono rimasti qui a dormire con papà e mamma.

La situazione inaspettata  non li ha innervositi, anzi ne sono sembrati veramente contenti, infatti non hanno tardato ad addormentarsi  dopo le consuete preghierine della sera.

cuccioli-in-lottaGiovanni si è svegliato presto, come è solito fare, ed è sceso con me in soggiorno in attesa che ci raggiungessero gli altri.  Quando tutti erano ormai svegli i due cuccioli hanno ripreso i giochi che avevano interrotto la sera prima:  roteare le lampadine a pila per creare giochi di luce spettacolari, lanciarsi addosso i cuscini del divano, rotolarsi a terra in una lotta senza conseguenze, giocare con papy alle guerre spaziali….

All’ora di andarsene hanno stentato a lasciare i loro giochi, ma sanno che potranno riprenderli alla prossima occasione.

 

Greta e gli altri.

E’ opinione comune che i giovani non si occupino dei problemi del mondo che li circonda, ma, stando alle cronache che raccontano le manifestazioni per il clima svoltesi in tutto il mondo, verrebbe da dire che questo non è vero o almeno non è più vero.

Forse è questione di temi e quello dei cambiamenti climatici è indubbiamente  un tema di grande interesse soprattutto per i giovani: ne va del loro futuro, della possibilità di continuare a vivere su questo pianeta e il problema li riguarda da vicino.

Onore a Greta, che ha sollevato il problema e che ora sta costringendo i potenti del mondo a riflettere e a prendere finalmente dei provvedimenti concreti: il tempo stringe e non è più possibile  limitarsi a esporre belle intenzioni.

L’acqua è solo una materia prima come le altre?

L’acqua può essere considerata una materia prima alla pari del ferro, del carbone, del petrolio?

Se ponessimo questa domanda al capo della Nestlè, questi  risponderebbe di sì, come si evince dalla lettura di questo articolo corredato da un video inequivocabile (datato 2013 ma forse ancora non superato).

Forse bisognerebbe ricordare a questo strapagato manager che l’uomo non ha sempre avuto la possibilità di usufruire del ferro, o del carbone o del petrolio o di qualsiasi altra materia prima, ma ha sempre avuto bisogno, per sopravvivere, di avere la possibilità di accedere all’acqua, anche perchè questo elemento costituisce la maggior parte della nostra massa corporea.

Credo che dobbiamo tutti stare in guardia per difenderci da chi vuole mettere le mani su un bene sempre più prezioso come l’acqua o i nostri nipoti dovranno a poco a poco pagare anche per respirare.

Io intanto non compro più acqua in bottiglia: uso quella del rubinetto o quella della casetta dell’acqua: è vero anche quella si paga, ma si paga il costo della distribuzione, non l’acqua come oggetto di mercato.

Là dove è possibile, sottraiamoci a chi specula su un bene primario così vitale.

A teatro: Giselle.

E’ stata un’avventura, ieri, arrivare al teatro “La Scala”: Milano, a causa della settimana della moda, era assediata dai turisti e dal traffico. Il nostro pullman non ha potuto arrivare nelle vicinanze del teatro e ci siamo dovuti fare di corsa l’ultimo tratto di strada.

Siamo arrivati trafelati in teatro quando ormai si erano spente le luci e a molti di noi, me compresa, non è stato permesso di raggiungere il posto indicato sul biglietto in nostro possesso, così abbiamo seguito il primo atto  dalle gallerie.

Il disagio di questo inconveniente, tuttavia, è stato ampiamente compensato dalla bellezza dello spettacolo, il balletto “Giselle”, e,  appena si è alzato il sipario, siamo rimasti rapiti.

Giselle supplica la regina delle Villi di risparmiare il suo principe
Giselle supplica la regina delle Villi di risparmiare il suo principe

La storia di Giselle credo sia ben nota, ma la riassumo qua: è una ragazza  dalla salute cagionevole che vive in un piccolo borgo di campagna con la madre. Durante una festa di paese, incontra un giovane che la corteggia e lei se ne innamora, nonostante gli inviti alla prudenza della madre e di un ragazzo che la ama, non corrisposto. Quel giovane straniero si rivela essere in realtà un principe già promesso sposo a una giovane del suo rango. Giselle, abbandonata, muore di dolore e, come vuole la leggenda, si trasforma in Villi, fantasma che vagherà senza posa ogni notte in attesa di potersi vendicare di chi l’ha tradita. Il secondo atto si svolge al cimitero: il principe, pentito per il male fatto a Giselle, torna sulla sua tomba. È notte e le Villi lo accerchiano e gli impediscono di fuggire; la loro regina lo tocca col ramoscello magico che  lo costringerà a danzare senza sosta fino allo sfinimento e alla morte. Giselle però si ribella e difende il suo principe ballando con lui e sostenendolo fino al sorgere del sole, quando le Villi devono dileguarsi. Il principe è salvo e Giselle può trovare pace e finalmente riposare nel sonno della morte.

Essere alla Scala è già di per sè motivo di godimento estetico e spirituale, ma se aggiungete lo splendore dei costumi, dei colori e delle luci, la bellezza eterea delle ballerine, l’armonia celestiale tra musica e danza, allora state pregustando un po’ di paradiso. I protagonisti del balletto, Vittoria Valerio e Claudio Coviello, sono stati due interpreti fantastici, certamente degni della grande tradizione scaligera: come tutti i grandi danzatori, sembra abbiano appreso a vincere la forza di gravità e i loro movimenti sono di una leggerezza e di una fluidità straordinaria.

Alla fine dello spettacolo, applausi interminabili hanno salutato tutti gli interpreti e nell’uscire dal teatro ai commenti entusiastici per lo spettacolo nel suo complesso si aggiungevano quelli per l’avvenenza del primo ballerino e per la magrezza (un po’ impressionante) dell’étoile.