UTE: Il conflitto costruttivo che fa bene alla relazione.

Dopo avere richiamato i concetti esposti nella lezione precedente, la dr.ssa Todaro ha affrontato un argomento molto  interessante: come risolvere i conflitti nella comunicazione, in modo da non mettere in crisi le relazioni, ma anzi migliorarle.

conflittiOgni conflitto si può riportare alla relazione genitori/figli, infatti in ogni situazione c’ è una persona che ha un ruolo di “superiorità” e un altro che tenderebbe a soccombere. I contrasti nascono dal fatto che ognuno di noi è diverso dagli altri, ha idee e bisogni diversi, ma se affrontati in modo positivo possono diventare un’occasione per capirsi più a fondo. Non è bene evitare ad ogni costo i conflitti, perchè questo non farebbe che creare barriere difficili da abbattere  in seguito.

Il conflitto è distruttivo quando uno dei due vuole per forza imporre il suo parere, anche a costo di umiliare l’altro, per questo quando si sta per litigare è bene chiedersi quanto sia importante per noi la persona con cui stiamo portando avanti questo conflitto: vale la pena di rompere la relazione? Se la risposta è “no” si deve cercare, attraverso l’autocontrollo, di arrivare a una soluzione condivisa: nessuno dei due contendenti deve risultare perdente.

Se siamo in condizione di dover fare delle critiche, esse devono mirare a ottenere un risultato positivo, mantenendo aperto il dialogo. Le critiche devono essere dirette e fatte in privato, devono essere chiare, e prive di ironia e far intravedere una soluzione realistica.

Nei conflitti bisogna essere assertivi, cioè non aggressivi né passivi, tenendo sempre presenti:  il rispetto dovuto all’interlocutore, i suoi diritti e i suoi bisogni.  L’assertività produce autostima, fiducia e dignità.

E’ importante anche la metacomunicazione, cioè saper riflettere sul tipo dio comunicazione che stiamo mettendo in atto, per saper capire quando è opportuno allentare la tensione con una battuta, con frasi come ” Sto scherzando!” o “E’ un ordine” (verso un bambino recalcitrante).

Perchè i litigi siano occasioni positive, costruttive, è bene tenere sempre al centro della nostra attenzione il nostro interlocutore, ascoltarsi per capirsi bene, focalizzare bene il problema e non rivangare il passato.

La lezione è terminata con un bell’aforisma di Mark Twain: “Se uno ha un dollaro e tu hai un dollaro e ve lo scambiate, resterete come prima; ma se uno ha un’udea e tu ne hai un’altra e ve le scambiate, avrete due idee ognuno” (e forse una terza risultante come sintesi delle prime due).

E’ stata una lezione interessante, che sarebbe molto utile riproporre a gente di mia conoscenza.

Il valzer delle candele per dirsi addio.

Mi piace rivedere il momento in cui gli eurodeputati inglesi, contrari alla Brexit, hanno salutato ieri i  colleghi del Parlamento europeo. E’ un momento carico di emozione, di malinconica tristezza, che fa pensare a ciò che poteva essere e non è stato. Certo l’Europa sarà un po’ più povera senza il Regno Unito, ma è ancora più certo, a mio parere, che il Regno Unito sarà più povero lontano dall’UE.

Il nemico invisibile.

Che cosa è un virus?

Cliccando sul link si può leggere quanto spiega a tale proposito  Wikipedia: non è nemmeno un vero e proprio essere vivente, dato che può riprodursi solo come parassita di un altro organismo ed è infinitamente piccolo.

Eppure ….. può mettere in crisi un gigante come la Cina, può mandare in tilt le borse mondiali, bloccare i trasporti e le comunicazioni, causare danni enormi a milioni di persone oltre che causare la morte di chi è più debilitato.

In queste ore penso agli abitanti di Wuhan e delle altre città costretti a stare chiusi in casa per giorni e giorni (fino a quando?), continuo a sentirli gridare nel buio della notte per farsi coraggio a vicenda e le loro voci rimbalzano  tra i palazzi e per le vie deserte.

Ute: Giuditta Bellerio Sidoli (A. D’Albis)- La mano (Diana)

Giuditta Bellerio SidoliLa Professoressa Chiesa ci parla oggi di un’altra donna, eroina invisibile del Risorgimento, militante repubblicana, compagna dimenticata di Giuseppe Mazzini: Giuditta Bellerio Sidoli.

Prima di introdurre la figura di questa eroina, che nessuno più ricorda e che non viene citata nei libri di Storia, la docente espone in breve la vita e il pensiero politico di Giuseppe Mazzini.

Nasce a Genova nel 1805 e viene educato ai principi morali del Giansenismo dalla madre, che influisce sull’educazione del figlio e sarà sempre una sua instancabile sostenitrice.

Dopo essersi iscritto a Medicina, per compiacere il padre, Giuseppe Mazzini cambia facoltà, si iscrive a Legge, si laurea e diventa carbonaro.

A causa delle sue attività sovversive, fugge in Francia dove, nel 1831, fonda la Giovine Italia, associazione politica che aveva come obiettivo quello di riunire gli stati italiani in una sola repubblica. In seguito fonda anche la Giovane Europa. Mazzini crede nell’ideale repubblicano, nel suffragio universale e in una maggiore giustizia sociale.

Purtroppo, tutti i moti mazziniani falliscono. Mazzini si sente sconfortato ed entra in uno stato di crisi nota come “tempesta del dubbio”. Egli si sente responsabile di aver sacrificato tante vite in tentativi destinati al fallimento. Solo la madre lo sostiene moralmente.

La docente ci dice che, probabilmente, la causa del fallimento dei moti mazziniani è stata l’incapacità di Mazzini di coinvolgere i contadini e la borghesia.

Pur non andando d’accordo con Cavour, che vuole l’Italia unita monarchica, Mazzini appoggia la spedizione dei Mille di Garibaldi che considera una valida opposizione a Cavour. Continue reading “Ute: Giuditta Bellerio Sidoli (A. D’Albis)- La mano (Diana)”

Auguri a Giovanni!!

Oggi Giovanni compie 6 anni!!

buon-compleanno-bambiniE’ già ora di pensare alla scuola, incredibile!! Sembra ieri quando ti ho preso in  braccio per la prima volta ed è stato un giorno bellissimo per tutti noi. Ti vogliamo tanto bene, Auguri, Giovanni!!!

Ute: Paolo Malaguti – i Profeti.

La prof.ssa Granata che è solita aggiornarci sulle novità letterarie, oggi ci ha parlato di un giovane scrittore veneto: Paolo Malaguti, che ha ormai al suo attivo numerose opere.

Paolo MalagutiLa prima si intitola: “SILLABARIO VENETO” in cui l’autore riporta parole in dialetto veneto con la loro etimologia e ad esse associa episodi autobiografici e ricordi di vario genere.

Due anni dopo, Malaguti pubblica “LUNGO LA PEDEMONTANA” in cui racconta i cambiamenti avvenuti nel territorio del Grappa, che lui scopre percorrendolo in bicicletta.

Il primo romanzo “SUL GRAPPA DOPO LA VITTORIA” è del 2009. Il protagonista è un bambino che racconta episodi sempre taciuti della Grande Guerra, come ad esempio dopo la disfatta di Caporetto molte famiglie siano state allontanate dalle loro case, requisite per alloggiare soldati e ufficiali; racconta anche le brutalità compiute da soldati e disertori.

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Davos: la fiera dell’ipocrisia?

Cosa si staranno dicendo 53 capi di stato e circa 2900 grandi capitalisti a Davos nel segreto del loro convegno?

Si dice che parleranno dei cambiamenti climatici e della ingiusta distribuzione delle ricchezze sulla terra, cioè si parla dei problemi che essi stessi hanno in buona parte causato e lo faranno dopo essere giunti in Svizzera coi loro jet privati!!!!

Per risolvere questi problemi dovrebbero decidere di seguire il monito evangelico rivolto al giovane ricco: “Va’ , vendi quello che hai e seguimi” …… C’è qualcuno che ci crede? Io no.

La penna è più potente della spada

Ieri sera, Lucilla Giagnoni ha letto un brano tratto dal discorso della giovane Malala all’ONU  e siccome le sue parole sono ancora attuali e sono state fino ad ora inascoltate, le riporto anche qui, come promemoria per tutti noi.

…….Cari amici, il 9 ottobre 2012, i talebani mi hanno sparato sul lato sinistro della fronte. Hanno sparato ai miei amici, anche. Pensavano che i proiettili ci avrebbero messi a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. I terroristi pensavano di cambiare i miei obiettivi e fermare le mie ambizioni. Ma nulla è cambiato nella mia vita, tranne questo: debolezza, paura e disperazione sono morte; forza, energia e coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala. Le mie ambizioni sono le stesse. Le mie speranze sono le stesse. E i miei sogni sono gli stessi.

Cari fratelli e sorelle, io non sono contro nessuno. Né sono qui a parlare in termini di vendetta personale contro i talebani o qualsiasi altro gruppo terroristico. Sono qui a parlare per il diritto all’istruzione per tutti i bambini. Voglio un’istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi e gli estremisti. Non odio nemmeno il talebano che mi ha sparato.

Anche se avessi una pistola in mano e lui fosse in piedi di fronte a me, non gli sparerei. Questa è il sentimento di compassione che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia, da Gesù Cristo e Buddha. Questa è la spinta al cambiamento che ho ereditato da Martin Luther King, Nelson Mandela e Mohammed Ali Jinnah. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E questo è il perdono che ho imparato da mio padre e da mia madre. Questo è ciò che la mia anima mi dice: stai in pace e ama tutti.

Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto dell’importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell’importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio “La penna è più potente della spada” dice la verità. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’educazione li spaventa. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. Questo è il motivo per cui hanno ucciso 14 studenti innocenti nel recente attentato a Quetta. Ed è per questo uccidono le insegnanti donne. Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno saltare le scuole: perché hanno paura del cambiamento e dell’uguaglianza che porteremo nella nostra società. Ricordo che c’era un ragazzo della nostra scuola a cui un giornalista chiese: “Perché i talebani sono contro l’educazione dei ragazzi?”. Lui rispose molto semplicemente: indicò il suo libro e disse: “I talebani non sanno che cosa c’è scritto in questo libro”.

Loro pensano che Dio sia un piccolo esseruccio conservatore che punterebbe la pistola alla testa delle persone solo per il fatto che vanno a scuola. Questi terroristi sfruttano il nome dell’islam per i propri interessi. Il Pakistan è un Paese democratico, amante della pace. I Pashtun vogliono educazione per i loro figli e figlie. L’Islam è una religione di pace, umanità e fratellanza. Che dice: è un preciso dovere quello di dare un’educazione a ogni bambino. La pace è necessaria per l’istruzione. In molte parti del mondo, in particolare il Pakistan e l’Afghanistan, il terrorismo, la guerra e i conflitti impediscono ai bambini di andare a scuola. Siamo veramente stanchi di queste guerre. Donne e bambini soffrono in molti modi in molte parti del mondo.

In India, bambini innocenti e poveri sono vittime del lavoro minorile. Molte scuole sono state distrutte in Nigeria. La gente in Afghanistan è colpita dall’estremismo. Le ragazze devono lavorare in casa e sono costrette a sposarsi in età precoce. La povertà, l’ignoranza, l’ingiustizia, il razzismo e la privazione dei diritti fondamentali sono i principali problemi che uomini e donne devono affrontare.

Oggi, mi concentro sui diritti delle donne e sull’istruzione delle ragazze, perché sono quelle che soffrono di più. C’è stato un tempo in cui le donne hanno chiesto agli uomini a difendere i loro diritti. Ma questa volta lo faremo da sole. Non sto dicendo che gli uomini devono smetterla di parlare dei diritti delle donne, ma il mio obiettivo è che le donne diventino indipendenti e capaci di combattere per se stesse. Quindi, cari fratelli e sorelle, ora è il momento di alzare la voce. Oggi invitiamo i leader mondiali a cambiare le loro politiche a favore della pace e della prosperità. Chiediamo ai leader mondiali che i loro accordi servano a proteggere i diritti delle donne e dei bambini. Accordi che vadano contro i diritti delle donne sono inaccettabile……