In Emilia!!

Sono da poco arrivata in Emilia. Il viaggio è cominciato con una leggera pioggia intermittente che mi ha accompagnato fino a Bergamo ed è finito nel caldo e afoso pomeriggio del mio paese natio.

I camionisti forse hanno premura di recuperare i mesi di forzata inoperosità, o almeno così viene da pensare, vedendoli spadroneggiare sull’autostrada, dove si immettono con prepotenza, ti sorpassano senza preavviso quando stai per affiancarli costringendoti a rallentare bruscamente  e occupano quasi costantemente due corsie su tre.  Forse l’autostrada del Brennero, ancora a due corsie per ogni senso di marcia, costringe i camionisti a una guida più tranquilla, infatti stanno tutti incolonnati senza sorpassarsi e consentono così alle auto di camminare tranquillamente sulla corsia di sinistra.

L’importante è, comunque, che tutto è andato bene e, dopo aver rintuzzato l’assalto festoso di Locki (il cane dei miei nipoti) ho potuto riabbracciare i miei che non vedevo da oltre sei mesi.

Festa ad Arcellasco.

Ieri, festa patronale ad Arcellasco, ma una festa resa più importante per la coincidenza del 40° di sacerdozio di don Claudio.

striscioneFoto da Diana CatellaniUn grande striscione è stato posto di fianco alla Chiesa per ricordare la festa e, in previsione di un’affluenza superiore ai posti previsti secondo le normative, erano state preparate molte sedie anche sul sagrato.  In queste occasioni è sempre di grande effetto l’accensione del “faro dei martiri”, un rito particolare, che appartiene esclusivamente alla liturgia ambrosiana.

In origine si trattava di un “lampadario” formato  da tante candele che patronoFoto da Diana Catellanivenivano accese contemporaneamente dando fuoco a un anello di bambagia posto sulla sommità. Ora invece ha la forma di un pallone rivestito di bambagia e sormontato da una corona. Il celebrante, all’inizio della messa  dà fuoco al “Faro” con tre candeline accese poste su un lungo bastone. Il fuoco divampa velocemente e consuma il rivestimento del faro e la corona con una lunga e spettacolare fiammata, che dovrebbe simboleggiare il grande amore che ha spinto i martiri a testimoniare a prezzo della vita la loro fede in Dio.

Dopo questo inizio, indubbiamente suggestivo, è cominciata la messa solenne alla fine della quale è stato consegnato a don Claudio un assegno che gli consentirà di dare l’addio alla sua vecchia scassatissima auto. E’ stato commovente vedere con quanto entusiasmo la gente di Arcellasco ha partecipato a questa raccolta di fondi, in un momento in cui tutti sentono certamente il peso della crisi post-pandemia.

con le autoritàFoto da Diana CatellaniErano presenti il sindaco di Erba, sig. ra con le autoritàFoto da Diana CatellaniVeronica Airoldi e alcuni esponenti del Consiglio Comunale, che alla fine della cerimonia, sono venuti a visitare la mostra che avevamo allestito nei locali del “Focolare”. La proiezione del nostro video che ripercorre le attività parrocchiali guidate da don Claudio in questi otto anni, ha riscosso molti apprezzamenti e questa è stata la migliore ricompensa per il lavoro svolto.

Che nidiata!

paperelle 10Foto da Diana CatellaniNel giardino di una cara amica, che abita poco distante da qui, qualche tempo fa, un’anatra selvatica ha trovato il posto ideale per il  nido in cui covare le sue uova ed è stato con grande sorpresa che un giorno la mia amica ha  visto passeggiare sul suo prato mamma papera con ben dieci paperelle che la seguivano cercando di mantenere il suo passo.
Le piogge di questo mese di giugno hanno fatto ricomparire il laghetto “fantasma” al di là del giardino condominiale.  Mamma papera deve aver sentito l’odore dell’acqua e coraggiosamente, ha guidato i suoi dieci cuccioli fino al  laghetto, forse approfittando delle prime luci dell’alba, quando le strade sono ancora deserte.

Ora mamma papera e i suoi cuccioli sono stati avvistati più volte sulle acque basse e melmose del laghetto in cui probabilmente riescono a trovare cibo abbondante.

Ora speriamo che il laghetto non si asciughi troppo in fretta per dare tempo ai cuccioli di imparare a volare verso i laghi dei dintorni.

(Aggiungo che di notte il laghetto è popolato da rane molto ciarliere e questo forse spiega la scarsa presenza di zanzare, rispetto agli anni scorsi)

Non è fata Morgana, peccato!

E sono arrivate le tanto attese disposizioni ministeriali per la riapertura delle scuole a settembre…..Forse operatori scolastici, genitori e studenti si aspettavano che la ministra, con una serie di formule magiche, riuscisse a risolvere tutti i problemi posti dalla necessità di mantenere distanze di sicurezza e condizioni igieniche nelle nostre scuole.

Forse molti pensavano che bastasse il suo “verbo” a trasformare gli edifici scolastici (molti vecchissimi se non fatiscenti) in moderne strutture con aule spaziose, ampi spazi verdi, classi ridotte a 10/12 alunni…

I presidi protestano perchè a loro viene lasciata la responsabilità di organizzare le lezioni in base alla situazione oggettiva di ogni singola scuola, ma come avrebbe potuto la ministra emanare norme adatte ad ogni singolo caso?

Questa ministra non mi è molto simpatica, ma è certo che deve affrontare situazioni del tutto inedite in un quadro generale complicatissimo: tutti le stanno tirando le pietre addosso, ma qualunque cosa avesse detto avrebbe ottenuto le stesse reazioni.

Le radici antiche del bullismo…

La didattica a distanza imposta dal distanziamento sociale ha mostrato tutti i suoi limiti in questi mesi appena trascorsi.

Mi raccontava ieri un’insegnante che molti alunni durante i test lamentavano problemi di connessione  (veri o inventati non è dato saperlo con certezza), altri sparivano proprio nei momenti più impegnativi… un lato positivo però c’è stato: nelle cronache non è stato registrato nessun caso di docenti  bullizzati durante le video-lezioni!!!

Tali deprecabili episodi denunciati negli scorsi anni, hanno fatto gridare, giustamente, con indignazione contro la maleducazione di certi alunni, spesso spalleggiati da famiglie con molto discutibili gerarchie di valori.

-Che tempi! Dove andremo a finire! Non si sono mai visti prima casi del genere! – si diceva…… ma non è vero!

AgostinoSto rileggendo le “Confessioni” di S. Agostino (IV sec.d.C.) e leggo con una certa meraviglia che gli insegnanti a quel tempo se la passavano molto male: dovevano subire ogni sorta di angherie dai loro studenti, che poi abbandonavano le lezioni (per passare ad altro insegnante) al momento di pagare la retta. Ed è stato per andare a cercare condizioni di lavoro più dignitose che Agostino lasciò le coste africane per recarsi prima a Roma e poi a Milano.

Non c’è proprio niente di nuovo sotto il sole: cambia la tecnologia, ma vizi e virtù restano immutati.

Abbiamo fatto S. Martino.

fare S, MartinoUna volta si diceva “fare S. Martino” per indicare i traslochi, perchè era per S. Martino, 11 novembre, alla fine dei raccolti, che scadevano i contratti agrari e  chi non aveva potuto ottenerne il rinnovo doveva cercarsi un altro padrone e un’altra fattoria.

Al giorno d’oggi invece si può fare S. Martino anche a Giugno ed è così che l’UTE  ha trasferito il suo sito su Host.it. Non è ancora del tutto  definito nei particolari, ma è pienamente funzionante  anche se ancora in via di perfezionamento. Pertanto do appuntamento a tutti i soci su

www.ute-erba.it

Seguiteci!

Pronti, via!!

Oggi apriremo la mostra, che abbiamo preparato in breve tempo.

grande girotondoConsisterà in una riesposizione delle vecchie foto di famiglia elaborate ed esposte 4 anni fa con grande successo di pubblico e in un video in cui abbiamo montato le tante foto che testimoniano la vitalità della parrocchia di Arcellasco in questi anni, sotto la guida di don Claudio.

Molti potranno ricordare momenti  della propria vita o della propria famiglia e riviverli con nostalgia, altri potranno rivedere i momenti di vita comunitaria e momenti di festa e di gioiosa convivialità.

A tutti rivolgo un caloroso invito: La mostra “Un cammino con Don Claudio” Vi aspetta!

Orari di apertura: Oggi 20 giugno: dalle 17 alle 19,30 /

domani, domenica 21 giugno : dalle 9 alle 12,30  e poi                                                                                                                dalle 15,30 alle 19,30

giovedì, 25 giugno :   dalle 21 alle 22

sabato, 27 giugno:      dalle 17 alle 22

domenica, 28 giugno: dalle  9 alle alle 12,30 e

dalle 15,30 alle 19,30

Una mostra per un parroco.

Si avvicina la festa patronale e, come tutti gli anni, si cerca di solennizzarla al meglio. Quest’anno sarà però una festa del tutto particolare sia perchè arriva nel momento in cui stiamo uscendo faticosamente dalla pandemia, sia perchè coincide col 40° di sacerdozio di don Claudio, che guida la nostra parrocchia da 8 anni.

Il tempo dell’isolamento ci ha impedito di realizzare nuovi eventi, pertanto siamo appena riuscite a raccogliere da varie fonti fotografie di vari eventi ispirati da don Claudio e di vari momenti di vita della comunità parrocchiale. Con queste immagini abbiamo costruito un breve video al quale saranno affiancate le vecchie  foto  di famiglia esposte in una mostra di  qualche anno fa. Riusciranno gli abitanti di Arcellasco a vincere la paura e a venire a rendere omaggio al loro parroco locandina mostra 2020

loc. jpg cammino

 

 

 

 

Medici e speculatori.

In questi mesi abbiamo ammirato tutti l’eroismo e l’abnegazione di tantissimi medici impegnati ad affrontare la pandemia, senza avere la certezza di come andasse affrontata e senza avere a disposizione i mezzi necessari per questa impresa titanica. Abbiamo anche visto medici, ormai in pensione, ritornare ad indossare il camice per portare il proprio aiuto ai colleghi e ai malati e molti di essi sono stati sopraffatti dal virus e sono andati ad ingrossare le statistiche dei deceduti.

stetoscopioE’ pensando a questi medici che hanno saputo tener fede al giuramento di Ippocrate fino all’estremo sacrificio, che mi sento assalire dall’indignazione quando invece sento di medici che,  puntando sulla paura della malattia dei propri pazienti, non esitano a speculare su di essa, esigendo parcelle stratosferiche per un consulto. A questo punto il medico non è più tale, ma solo un affarista.

Secondo me, in un paese veramente civile, si dovrebbe riconoscere ai medici un compenso adeguato al servizio preziosissimo che svolgono a favore della cittadinanza, ma non si dovrebbe consentire a nessuno di speculare sulla salute, nemmeno a quelli che si fanno passare per maghi del bisturi o dello stetoscopio.

A proposito di amicizia…

Il telegiornale ha appena finito di parlare della lettera del card. di Bologna per omaggiare il suo amico Guccini che compie oggi 80 anni.

A volte il termine amicizia viene usato a sproposito, soprattutto se si tiene conto di quanto ne scrive S. Agostino nelle sue “Confessioni” dopo la morte  di un caro amico.

amicizia“….Altri legami avvincevano ulteriormente il mio animo: i colloqui, le risa in compagnia, lo scambio di cortesie affettuose, le comuni letture di libri ameni, i comuni passatempi ora frivoli ora decorosi. I dissensi occasionali, senza rancore, come di ogni uomo con se stesso, e i più frequenti consensi, insaporiti dai medesimi, rarissimi dissensi, l’essere ognuno dell’altro ora maestro ora discepolo, la nostalgia impaziente di chi è lontano, le accoglienze festose di chi ritorna…..!   (Libro IV – cap. 8)

Questa sintonia di pensieri e sentimenti è piuttosto rara ed è una vera fortuna poter vivere un’esperienza di amicizia così profonda….forse per questo si dice che “chi trova un amico, trova un tesoro”.