UTE: la ricetta dematerializzata: cosa sapere e come funziona (dr. Filippi)

Risale al 2010 il programma europeo per lanciare la sanità digitale per ridurre spese e truffe; tale processo che ha subito una notevole accelerazione con l’attuale pandemia.

Nell’ambito di questo programma Sono stati  realizzati:

il fascicolo sanitario elettronico cui si accede tramite SPID (importante procurarselo perchè consente di accedere a tutti i portali della Pubblica Amministrazione); la tessera sanitaria( già in funzione da anni); la dematerializzazione delle cartelle cliniche, delle ricette, dei referti e delle fatture.

La RICETTA SANITARIA  dematerializzata è stata introdotta per ridurre gli errori, per verificare e attribuire il budget di spesa ai vari distretti sanitari (tramite il controllo delle ricette emesse dai medici), per poter vigilare sull’uso dei farmaci e rilevare eventuali effetti collaterali.

Esistono vari tipi di ricette: dematerializzate (con codice NRE), rosse, bianche, limitative (che possono essere utilizzate solo dagli specialisti); esse possono essere emesse dal medico di famiglia, dai medici ospedalieri, dalla guardia medica …

Ogni confezione contenente farmaci è identificabile in ogni momento dal codice a barre riportato sulla fustella (il talloncino che il farmacista appone sulla ricetta).

Attingendo alla banca dati regionale e nazionale, il medico può identificare l’assistito e le sue esenzioni; può inviare la ricetta via email, tramite SMS, per telefono, o può consegnare il promemoria cartaceo (ora diventato inutile). Con la nuova ricetta si possono ritirare i farmaci in ogni farmacia italiana ed europea; essa ha validità di 30 gg. per le prescrizioni di farmaci e di un anno per le visite specialistiche. Esistono limitazioni nel numero di farmaci prescrivibili a seconda del tipo di prescrizione.

Sono state introdotti ultimamente nuovi casi di esenzione per agevolare le categorie più colpite dalle restrizioni anti-COVID.

Sono previsti dei ticket: 2 euro per farmaci generici in fascia A per ogni confezione e 4 euro per i non-generici; i farmaci in fascia C sono a pagamento.

In casi di urgenza il farmacista può consegnare il farmaco anche senza ricetta medica; importante che l’assistito controlli la corretta compilazione della ricetta perché in caso di errori compiuti dal medico il farmacista non può dispensare il farmaco.

Un grazie particolare va al dr. Filippi per questa sua ultima  (per quest’anno) utilissima lezione e perché ha contribuito in modo determinante alla realizzazione di queste lezioni on line!

 

 

 

 

La pia rondinella.

Nelle sere di maggio, è tradizione  recitare il rosario nelle varie frazioni della parrocchia. Ieri sera, l’appuntamento era a Longone, sotto il portico di un casale molto antico, ben restaurato, ben tenuto  e bellissimo.

Vi si accede da una viuzza stretta pavimentata coi ciottoli tondi di fiume che finisce in una piccola piazza da cui si gode una bellissima vista sul Pian d’Erba.  Su un lato della piazzetta si apre un grande arco che porta a un cortile interno  chiuso sui tre lati restanti dalle abitazioni; davanti a una di esse si apre un vasto portico destinato un tempo ad accogliere gli attrezzi agricoli e ora invece luogo accogliente per sostare all’aperto.

Il soffitto è in legno con travi a vista, una colonna incorporata in un angolo del muro fa pensare che sia stata recuperata da una precedente costruzione.

Quando arriviamo sono già state sistemate a distanza di sicurezza numerose sedie. Ogni tanto compare una rondine che vola sfiorando il soffitto del portico e se ne va.  Quando  la recita del rosario ha inizio, ecco ricomparire la rondinella, forse attirata dalle luci e dal mormorio cadenzato delle preghiere. Si va ad appollaiare su una piccola sporgenza nel muro e da lì ascolta e osserva quello che sta accadendo: ogni tanto scuote appena il capo nero, ma sta lì tranquilla a lungo.

Solo il canto finale pare disturbarla e allora spicca il volo e con un leggero frullo d’ali se ne vola via in un attimo e scompare nel cielo buio della sera.

Forse anche la rondine ha pregato insieme a noi.

Il poeta ha celebrato il “pio bove”, ora ci vorrebbe un altro poeta per cantare le lodi della “pia rondinella!