Ute: Simbolismo ed Ermetismo (A. D’Albis).

Il professor Galli inizia la sua lezione leggendo una bellissima poesia in ricordo del nostro amico, collaboratore e socio Cesare Cavenaghi.

La poesia, che il professore ci legge, è:” La morte non è niente”, scritta dal poeta britannico Henry Scott Holland ed è veramente molto bella e consolante. Ecco il testo:

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Dopo questa lettura, passa a parlare dell’argomento delle sue lezioni di quest’anno: “Simbolismo ed Ermetismo da Baudelaire a Quasimodo”.

Sintetizza in breve gli argomenti delle lezioni precedenti e conclude il suo discorso su Salvatore Quasimodo.

Questo poeta fa parte della corrente dell’Ermetismo che ha dominato in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Quasimodo comincia come poeta ermetico con le prime raccolte, modificando, poi, la sua poetica in una poesia politico-civile, più vicina al Neorealismo che all’Ermetismo.

Nella poetica di Quasimodo abbiamo, quindi, due periodi: la fase prima della seconda guerra mondiale (fase ermetica) e quella dopo la seconda guerra mondiale (fase politico-civile).

Nella fase ermetica i versi delle sue poesie sono brevi, i sostantivi sono privi di articoli, i termini sono astratti con analogie e metafore dense e oscure.

Nella fase civile il linguaggio si fa concreto e, anche se usa ancora metafore e analogie, scrive in modo più aperto e comprensibile.

Anche i temi trattati sono diversi tra le due fasi.

Mentre nella fase ermetica prevalgono i temi autobiografici, con la descrizione di una Sicilia arcaica e mitizzata, nella seconda fase il poeta dedica i suoi versi a riflessioni sulla guerra e i suoi orrori, sulla violenza umana e descrive vicende storiche e fatti di cronaca.

Il professore continua con la lettura di alcune poesie appartenenti a entrambe le fasi e ne evidenzia le differenze di linguaggio e di temi.

Ci legge: ”Specchio” (1930); “Oboe sommerso” (1932); “Dormono selve” (1932); “Alle fronde dei Salici” 1947).

Ci legge anche: ”Milano, agosto 1943”, dove descrive un episodio di cronaca (il bombardamento su Milano dell’agosto 1943) e “Uomo del mio tempo”(1947), nella quale si rivolge ai suoi contemporanei per sollecitarli a creare una società migliore.

Il professore conclude con il “Tema dei padri” e ci legge e spiega due bellissime poesie: ”Al padre” e “Lettera alla madre”, nelle quali Quasimodo si riconcilia con i suoi genitori. Con la poesia “Al padre”(1958) cerca di riconciliarsi col padre con il quale non era mai andato d’accordo e in “Lettera alla madre” (1949) esprime tutto il suo affetto per la madre che sa malata e morente.

Spesso succede che quando si è giovani non si capiscono i genitori e nascono delle incomprensioni e dei contrasti.

Solo crescendo e maturando si capisce cosa ci hanno donato i genitori, ma a volte è troppo tardi!

Il professore ha accostato, in questa lezione, la poesia ermetica e quella dell’ultimo periodo di Salvatore Quasimodo. Sta a noi ora approfondire!

 

 

 

 

 

 

Ute: Osteoporosi: prevenzione e rimedi (Angela D’Albis)

Il dottor Lissoni continua a parlarci di “osteoporosi” e in questa lezione ci spiega cosa si può fare per prevenirla e per curarla.

Ci sono due tipi di prevenzione:

  1. Prevenzione dell’osteoporosi;
  2. Prevenzione delle cadute causate dall’osteoporosi.

La prevenzione dell’osteoporosi è particolarmente indicata per le donne dopo la menopausa e per gli uomini dopo i 65 anni. Come ci ha più volte spiegato il dottore, infatti, questa patologia colpisce più le donne e, come età, prima degli uomini.

Cosa fare per prevenire l’osteoporosi?

Ecco alcuni consigli:

  1. Controllare l’alimentazione per evitare il sovrappeso, ma anche l’eccessiva magrezza e assumere adeguate quantità di calcio e vitamina D.
  2. Fare attività fisica perché muoversi favorisce la muscolatura, contrasta la stitichezza, previene l’ipertensione e risolleva l’umore.
  3. Esporsi al sole, quando è possibile, perché i raggi del sole aiutano a produrre vitamina D.

Contrastare l’osteoporosi è importante per evitare dolorose cadute.

Cosa fare per evitare queste cadute?

Il dottor Lissoni ci propone alcuni semplici interventi:

  1. fare semplici esercizi (ce ne suggerisce qualcuno);
  2. rimuovere in casa ostacoli che possono farci cadere;
  3. nei casi più gravi, usare gli ausili quali bastone e deambulatore.

Ritornando alla prevenzione dell’osteoporosi, il dottor Lissoni ci dà alcuni suggerimenti riguardo agli alimenti da assumere per aumentare l’apporto di calcio e vitamina D (latte e suoi derivati, pesce ecc.).

Nel caso di impossibilità ad assumere queste sostanze solo attraverso gli alimenti, ci suggerisce l’uso di integratori che facilmente troviamo in commercio.

Tuttavia, ci mette in guardia dalla pubblicità ingannevole di alcuni di questi prodotti e da alcuni effetti collaterali che si possono osservare dopo la loro assunzione.

Per questo motivo, il dottore ribadisce l’importanza di assumere il più possibile calcio e vitamina D attraverso l’alimentazione.

Anche l’esposizione al sole è importante per aumentare l’apporto di vitamina D (dove le condizioni climatiche lo permettono).

Il dottor Lissoni insiste anche sulla necessità di muoversi, in modo costante, regolare e veloce.

Per quanto riguarda gli ausili, da usare nei casi più gravi, suggerisce l’uso del deambulatore. Nel caso si usasse il bastone, bisogna stare attenti al suo uso corretto.

Si può trattare l’osteoporosi anche con i farmaci.

Essi si dividono in 4 gruppi:

  1. ORMONI SINTETICI;
  2. BIFOSFONATI;
  3. SERM;
  4. ANTICORPI MONOCLONALI.

Gli Ormoni Sintetici non sono più utilizzati perché provocano vari tipi di tumore.

Da una ventina d’anni, si usano i Bifosfonati, che sono utili per numerose persone, ma che sono difficili da assumere.

I Serm (dall’inglese: Selective Estrogen Receptor Modulators) sono farmaci che agiscono sui ricettori degli estrogeni.

Gli Anticorpi Monoclonali riducono la possibilità di fratture, ma presentano anch’essi effetti negativi.

Ci sono anche procedure chirurgiche, conclude il dottor Lissoni.

Queste procedure sono due:

  1. Vertebroplastica;
  2. Cifoplastica.

L’operazione vertebroplastica è un trattamento poco invasivo eseguito in anestesia locale e consiste nell’iniettare, all’interno della vertebra fratturata, del cemento osseo attraverso un ago metallico.

La cifoplastica fa la stessa operazione, ma con l’aiuto di “palloncini” che creano spazio nella vertebra fratturata.

Il dottore ci mostra delle diapositive per spiegarci queste due procedure.

In caso di fratture scomposte, bisogna intervenire con una operazione chirurgica che prevede la sostituzione dell’articolazione con una “protesi” di metallo.

Dopo questo intervento, più invasivo, è necessaria un periodo abbastanza lungo di riabilitazione prima di ricominciare a camminare normalmente.

Il dottor Lissoni conclude la lezione esortandoci a non aspettare che si verifichi l’incidente per cominciare a combattere l’osteoporosi.

Bisognerebbe attivarsi a prevenirla sin dalla giovane età, ma noi, che non siamo più giovani, possiamo fare tesoro di tutti i consigli che ci ha dato in queste sue lezioni per favorire la salute del nostro corpo. Grazie!