UTE: Napoleone e la Chiesa (sintesi di Diana) – I profeti (sintesi di A. D’Albis)

Prima di affrontare il tema di oggi, il prof. Cossi ha dedicato qualche momento al tema della volta scorsa per completare il discorso su Napoleone e l’Italia.

Le conseguenze del periodo napoleonico in Italia sono di segno diverso: se da una parte ha inferto un colpo durissimo ai privilegi nobiliari e ai residui di feudalesimo ancora esistenti per favorire invece una nuova borghesia, dall’altra parte ha sempre asservito l’economia italiana a quella francese.

Il Blocco Continentale poi ha avuto gravi conseguenze sulla nostra produzione di tessuti, perchè non arrivò più il cotone che importavamo dall’Inghilterra, e sui nostri porti.

Riuscì ad asservire i nostri intellettuali blandendoli con prebende e favori e sottoponendoli a una severa censura. Impose una tassazione molto gravosa che provocò rivolte popolari in certi momenti (tassa sul macinato). Bisogna tuttavia riconoscere che riuscì a porre le basi per un modello amministrativo moderno.

NAPOLEONE E LA CHIESA.

Allo scoppio della Rivoluzione, nel 1789, in Francia fu costituita una Assemblea Nazionale Costituente, che in un primo tempo non si occupò di problemi religiosi, ma quando il deficit dello Stato divenne preoccupante si pensò di sanarlo requisendo i beni del clero e degli ordini religiosi. In seguito fu emanata la Costituzione Civile del Clero con la quale si riduceva il numero delle Diocesi , si introduceva lo stipendio statale per i preti, che dovevano essere eletti dai cittadini, mentre i Vescovi dovevano essere eletti dai vescovi metropolitani (Arcivescovi); al Papa restavasolo il diritto di ratificare quelle nomine. Continue reading “UTE: Napoleone e la Chiesa (sintesi di Diana) – I profeti (sintesi di A. D’Albis)”