Ute: La funzione giurisdizionale – Florenskji

La  funzione giurisdizionale è l’attività esercitata dai magistrati. La magistratura comprende i giudici e i PM. Questi ultimi si dedicano alle indagini e sostengono l’accusa nei processi. I Giudici svolgono attività giudicante. Nella nostra legislazione le due carriere non sono separate.

Quando sorge una contrapposizione tra due parti (lite, controversia) si ricorre a un giudice civile che non deve avere interessi nella controversia, ma deve non solo essere, ma anche apparire assolutamente imparziale e indipendente.

La volontaria giurisdizione si ha quando ci si rivolge al giudice per chiedere decisioni inerenti a questioni in genere familiari ove non c’è lite. Nel diritto civile abbiamo: giudice di pace, tribunale, corte di appello, corte di cassazione .

I giudici speciali sono quelli dei tribunali dei minori, dei tribunali militari…. Anche i cittadini fanno parte della giurisdizione: i giudici popolari sorteggiati in caso di processo in corte d’assise.

La giurisdizione civile si occupa di controversie tra privati cittadini o tra enti e privati. La giurisdizione penale si occupa dei reati.

I giudici sono soggetti solo alla legge ed esercitano la giustizia in nome del popolo. Ogni provvedimento del giudice deve essere motivato. L’attore è chi inizia la causa. il convenuto è chi viene chiamato in causa. La giurisprudenza comprende , oltre alle leggi, anche le sentenze già emesse dai vari giudici e dalla Corte di Cassazione (che si pronuncia solo sulla legittimità, cioè controlla che tutte le procedure seguite siano corrette).

I giudici sono indipendenti dal potere politico; il magistrato che volesse partecipare alle elezioni come candidato deve dimettersi dalla magistratura.  Il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) governa la magistratura: bandisce concorsi, assume i magistrati, assegna le sedi e le nomine, decide i provvedimenti disciplinari.  Il giudice può essere trasferito solo se è consenziente (non così se si tratta di sanzione disciplinare).

Ogni giudice decide in autonomia, poi chi non è soddisfatto può ricorrere al grado superiore di giudizio. Il giudice di pace giudica i casi meno rilevanti ed ha una funzione conciliativa; in caso di fallimento si arriva al giudice ordinario. Il giudice onorario del tribunale (GOT) si occupa di processi in materia civile e penale in tutti i casi in cui la competenza è monocratica. La sua durata in carica è di 3 anni rinnovabili per un ulteriore triennio.   Nessuno può essere distolto dal giudice naturale stabilito per legge.

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Florenskij (1882-1937): Il personaggio di cui ci parla oggi Don Ivano è uno scienziato/prete ortodosso, che meriterebbe di essere celebrato come santo.  Studioso di matematica, che  egli voleva applicare alla tecnica, fu anche un grande spiritualista (ciò testimonia che non c’è incompatibilità tra scienza e fede). I suoi libri sono pieni di riflessioni molto interessanti. Alcune sue affermazioni si possono dire profetiche e rivelano una grande capacità di leggere la natura umana.

Padre azero, madre armena, cresce in Georgia, ma studia a Mosca, dove si segnala per la sua intelligenza. Studia la matematica, la filosofia  e la teologia dimostrando grande eclettismo e poliedricità. Leggendo Tolstoj arriva alla conversione , diventa sacerdote. Si sposa ed ha cinque figli.

Nel 1917: allo scoppio della rivoluzione bolscevica, molti fuggono a causa della guerra civile e per le violenze inenarrabili sui vari  fronti. Lui potrebbe fuggire e trovare porte aperte in occidente, invece rimane a collaborare col governo sovietico per l’elettrificazione del paese. Quando, nel 1933, sopraggiungono le purghe volute da Stalin, per stornare da sè le accuse di incapacità per il fallimento dei piani di sviluppo economico, Florenskij finisce in un gulag da cui esce soltanto per essere giustiziato.

Nel suo libro “Bellezza e Liturgia” mette a confronto la cultura russa con quella occidentale: gli occidentali fanno sempre prevalere tecnica ed economia. L’idea dominante è: l’anima russa popolare emerge soprattutto nelle celebrazioni liturgiche, è una partecipazione passiva che si affida alla lettura delle icone, mentre i celebranti agiscono con preghiere e canti nascondendosi agli occhi dei fedeli. Il popolo russo ha sempre incontrato Dio nella natura ed è su questa religiosità che si è innestato il cristianesimo ortodosso.

Anche al giorno d’oggi la guerra in Ucraina ha tra l’altro anche questa connotazione di contrapposizione tra cultura russa e cultura europea.

 

Una lunga odissea.

Mercoledì sera, ho partecipato ad una breve “cerimonia” in occasione dell’inizio della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. E’  un momento suggestivo e cerco sempre di partecipare.  Accanto ai momenti di preghiera c’è stata la testimonianza di due immigrati: una donna Ucraina, fuggita dal suo paese con la sua bambina poco dopo lo scoppio della guerra, e un ragazzo nigeriano. Quest’ultimo, di religione cristiana, nella sua lunga testimonianza ha raccontato di essere fuggito dal suo villaggio dopo che, in un’incursione da parte di un gruppo di terroristi, la sua casa è stata incendiata, causando la morte dei suoi genitori  e il rapimento di due suoi figli ancora molto piccoli.

Lui e la moglie si sono messi in viaggio seguendo strade diverse. L’attraversata del deserto è stata penosissima: ai bordi della pista erano disseminati i resti di cadaveri, cibo e acqua scarseggiavano al punto che ognuno per sopravvivere è stato costretto a bere la propria urina. Dopo un breve soggiorno in Libia, dove si era ricongiunto alla moglie, a bordo di gommoni sono giunti in Italia, ma non avevano documenti e hanno tentato di raggiungere la Germania, da cui però sono stati respinti di nuovo in Italia. Dopo tante peripezie sono giunti a Erba, dove la Caritas li sta aiutando.

Questo ragazzo non si è soffermato molto sui particolari delle varie tappe della sua lunga odissea, ma non è difficile immaginare quante sofferenze abbia dovuto affrontare.

Nell’ascoltarlo pensavo a quanto sia ingiusto il mondo che siamo venuti creando nel tempo e come stiamo anche oggi perpetuando ingiustizie vecchie di secoli. Credo che se fino a pochi decenni fa i diseredati del mondo erano rassegnati al loro destino perchè non conoscevano altri modi di vivere possibili, ora le nuove comunicazioni hanno abbattuto queste barriere e chi può cercherà sempre più di prendersi quel briciolo di felicità e di benessere a cui ogni essere umano ha diritto.