«….quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace».
Così il Manzoni descrive il cielo che Renzo, preso dai suoi pensieri non può notare, in quella mattina serena in cui sta per varcare il confine con il territorio della Serenissima nei pressi di Bergamo.
Ed è questo stesso cielo sereno e splendidamente in pace che oggi brilla su questo angolo di Brianza. Il vento della notte ha cacciato ogni traccia di nuvole ed il cielo è così limpido come non accade troppo spesso.
Ieri coraggiosamente noi del gruppo “terza età” di Arcellasco abbiamo preso il pullman (meno della metà dei posti era occupata) e siamo andati a Gravedona.
La giornata soleggiata e il vento robusto che increspava le acque del lago, hanno messo in grande evidenza la bellezza di tutti i paesi costieri dell’Alto Lario: acque azzurre scintillanti sotto il sole, prati verdeggianti, montagne vicinissime (le Prealpi) e Alpi dalle cime innevate che si stagliano nel blu del cielo. Ogni tanto un porticciolo con tante piccole imbarcazioni in attesa di poter prendere il largo.
Giunti a Gravedona, abbiamo potuto visitare il complesso architettonico comprendente la Chiesa di S. Vincenzo (di epoca barocca) e la chiesa romanica medioevale della Madonna del tiglio (così chiamata per un tiglio che era cresciuto sul campanile).
All-focus
Ma direi che, a parte la suggestione del luogo testimoniata dalle foto, la cosa che più ha sorpreso tutti noi è stato ciò che la nostra guida ci ha raccontato.
Durante la disastrosa dominazione spagnola, caratterizzata da malgoverno, soprusi e epidemie di peste, i contadini e i pastori della zona, per sfuggire alla fame, cominciarono a migrare verso la Sicilia, allora fiorente centro di traffici commerciali con l’oriente e l’occidente. Là trovavano lavoro nei porti scaricando e caricando le merci. Inviavano i loro risparmi alle famiglie rimaste sulle rive del Lario, che, per gratitudine verso la Sicilia e Palermo in particolare, diedero inizio alla costruzione di chiese dedicate a S. Rosalia, patrona della città
capoluogo della Sicilia. Al loro ritorno a casa, i gravedonesi e gli abitanti dei paesi vicini, portavano in dono alle donne di famiglia collane, orecchini , bracciali di corallo rosso, che come ex-voto ora adornano le statue della Madonna dei paesi dell’Alto Lario.
Forse se questa storia fosse stata più ampiamente conosciuta, si sarebbero potuti evitare contrasti e incomprensioni quando il flusso migratorio portò tanti Siciliani in Lombardia.
La carissima Angela, ha raccontato con la sua solita accuratezza una bella uscita organizzata dall’UTE con meta la Villa Agnesi e il Santuario di Montevecchia. Cliccando QUI potrete leggerne il bel resoconto.
Pieve di Agliate (non è pendente come parrebbe nella mia foto !!!! 😀 :D)
Non solo non conoscevo Agliate, ma ne ignoravo l’esistenza….. eppure quello che oggi è solo un piccolo borgo nel cuore della Brianza, un tempo ne era un centro importantissimo, dato che la via che collegava Milano a Como passava proprio per Agliate.
Importante ai tempi dell’Impero Romano, già nella preistoria vi si era insediata una comunità che traeva beneficio dalla vicinanza del Lambro.
Il monumento più importante di Agliate è senz’altro l’ antichissima Pieve costruita proprio con i sassi del fiume, là dove un tempo sorgeva un tempio pagano. Quella che vediamo ora risale probabilmente all’XI secolo (alcune fonti dicono IX secolo) ed è uno splendido esempio di romanico, austero, spoglio, semplice eppure profondamente suggestivo.
Accanto alla chiesa sorge un altrettanto ben conservato battistero a pianta ottagonale con vasca per il Battesimo a immersione e con alcuni affreschi sfuggiti agli effetti deleteri del tempo e dell’incuria.
Come ho detto, la Pieve sorge vicinissimo alle rive del Lambro, che ieri era particolarmente impetuoso e gagliardo, viste le copiose piogge recenti.
Se vi capita di passare da quelle parti, fermatevi per una breve sosta: ne vale la pena!
Mandello Lario è un’amena località in riva al Lago di Como, sulla sponda orientale.
E’ a pochi chilometri da Lecco, ma non c’ero mai stata, per questo ieri è stata per me una bella sorpresa poterne ammirare il Lido, il parco e il panorama bellissimo che si gode dalla riva del lago.
Al Lido i miei nipotini si sono divertiti un mondo coi sassi da caricare e scaricare sui loro camion-giocattolo, a inventare situazioni drammatiche di incendi da spegnere, di incidenti con feriti da curare per poi andarsi a tuffare ogni tanto (Davide) nelle fresche acque del lago, fra papere placidamente indifferenti alla presenza dei turisti. Nel parco vicino, c’erano molte persone a godersi il sole o il fresco all’ombra degli alberi, mentre i bambini affollavano le giostrine, le piste ciclabili, il campo giochi o i tappeti elastici. C’è tutto quello che consente a famiglie con o senza bambini di trascorrere una bella giornata di vacanza.
Una cosa vorrei suggerire alla giunta comunale di Mandello: perchè non mettere delle macchinette per pagare la sosta delle auto? Ieri eravamo in tanti a guardare in giro smarriti per capire come pagare la sosta una volta arrivati in una via non vicinissima al lago, dopo aver vagato a lungo per le strade della cittadina. I negozi che rivendono le schede gratta e sosta non sono poi così facilmente individuabili e raggiungibili ….
In ogni borgo, in ogni centro abitato italiano si possono trovare tesori d’arte di grande valore e si corre il rischio di andare per il mondo in cerca di ciò che viene più pubblicizzato e di continuare ad ignorare ciò che è vicino a noi.
Forse perchè le mete proposte quest’anno dal pellegrinaggio quaresimale erano proprio dietro l’angolo, molti hanno forse pensato che non valesse la pena di partecipare, ma ora che è appena finito, devo dire loro che hanno avuto torto!!!
Infatti la visita al battistero di Oggiono, ci ha consentito di conoscere un monumento tra i più antichi della nostra zona e di partecipare ad una breve, ma significativa cerimonia che ci ha aiutato a rinnovare il ricordo del battesimo.
Polittico della Passione in S. Giorgo di Annone.
Ad Annone, abbiamo potuto ammirare il polittico della Passione, un’opera di grandissimo valore restaurata a Milano e solo recentemente riportata nella chiesetta di S. Giorgio, per la quale era stata concepita.
S. Maria della Noce e logge antistanti- Inverigo.
Infine siamo stati al santuario di S. Maria della Noce di Inverigo, costruito per ricordare un episodio che la tradizione popolare ha considerato prodigioso: tra i rami di un noce, la Madonna sarebbe apparsa a due fanciulli che, andati a cercare legna, si erano smarriti nei boschi e avrebbe loro indicato la strada del ritorno dando loro anche un pane per sfamarsi. E lì, sul sagrato della chiesa anche noi abbiamo mangiato pane e noci….
Resta in tutti coloro che hanno partecipato il ricordo di una giornata trascorsa in serenità, gustando la bellezza che i nostri antenati hanno saputo creare e lasciarci in eredità.
Ieri dopo diciotto anni il Polittico della Passione, dopo un lungo restauro, è tornato nella cappella di S. Giorgio di Annone, che era stata la sua sede originaria per secoli. E’ un’opera veramente di grandissimo valore artistico.
Dopo l’inaugurazione alla presenza del cardinale Scola, ho potuto ammirare anche la splendida chiesa barocca di Oggiono e il suo battistero romanico.
Esterno della chiesetta di S. Giorgio di Annone.Battistero romanico di OggionoSplendido polittico della Passione in S. Giorgio.
Si possono ammirare questi autentici tesori, sconosciuti o quasi, ogni prima domenica del mese: ricordiamocelo!
Che straordinario paese è il nostro: in ogni più sperduto angolo puoi trovare gioielli artistici di grande pregio.
Ecco ad esempio questo Polittico della Passione: è un’opera di grande bellezza; restaurato, tornerà nella sua “casa” ad Annone, in provincia di Lecco, il 23 settembre prossimo; presenzierà all’inaugurazione il card. Angelo Scola.