Istruzioni per vedere una partita di calcio.

Ecco come prepararsi per seguire una partita della nazionale nei campionati europei secondo Giovanni e Gioele:

1° procurarsi una bandiera tricolore grandissima con relativa asta – Dato il suo peso e le sue dimensioni sarà gestita dal papà;

2° procurarsi una bandierina piccola da agitare agevolmente (sarà Gioele ad occuparsene);

3° preparare uno striscione di due metri per 30 cm secondo le seguenti modalità: scrivere a caratteri cubitali “ALE’ ITALIA” e colorare la scritta in azzurro, cercare su internet le foto dei calciatori più importanti, stamparle , ritagliarle e incollarle sullo striscione (questo lavoro deve essere fatto in collaborazione: nonna e Giovanni al computer e stampante, Gioele con forbici e pennarelli);

4°munirsi di due fogli di carta A4 e scrivere sopra slogan di incoraggiamento (detti fogli dovranno essere agitati al momento opportuno dalla nonna);

5° al fischio di inizio partita ognuno dovrà prendere posto davanti alla TV e gridare “Forza Italia”agitando gli elementi sopra descritti.

E poi tutti insieme: incrociare le dita!!! E fare una gran cagnara ad eventuale segnatura di gol…

Nonni con licenza di viziare i nipoti.

Il rapporto nonni-nipoti da un po’ di tempo è oggetto di riflessioni e di attenzione grazie anche ai numerosi interventi di Papa Francesco su questo tema a lui particolarmente caro.

E proprio su questo tema si è tenuto venerdì sera ad Arcellasco un interessante incontro con lo psicologo dr. Aceti, che ha iniziato ponendo l’attenzione su quanto sia cambiato il mondo in questi ultimi decenni: negli ultimi 40 anni infatti si sono verificati più cambiamenti che nei 1980 anni precedenti. Tutto questo non può essere ignorato e non ci si può accontentare di dire:- Era meglio prima ….- o anche – Ai miei tempi … – o ancora: – Ma come andremo a finire –

Bisogna prendere atto che i nostri nipoti vivono in una realtà diversa da quella in cui siamo cresciuti noi e che quindi anche loro sono necessariamente diversi; dopo aver preso coscienza di questo i nonni non devono mai mostrarsi pessimisti sul futuro e devono mettersi al servizio dei loro nipotini, che fino a 6/7 anni vedono nei nonni i giganti buoni cui affidarsi con fiducia. Da parte loro i nonni devono rappresentare un porto sicuro per i propri nipoti, non perdere mai l’occasione per stimolare la loro autostima e per coccolarli e viziarli anche un po’.

Dopo i 7/8 anni i nonni sono visti come amici, che hanno le loro fragilità, ma che sanno tante cose e con i quali ci si può confidare.

Sempre e comunque i nonni devono trasmettere i propri valori, sapendo che potranno essere vissuti in modo diverso dai nipoti: è compito dei nonni far vivere Dio ai nipoti, dicendo loro che siamo fatti a sua immagine perchè come Dio noi:

-siamo esseri relazionali – siamo programmati per l’amore – la verità genera in noi la gioia (il falso genera tristezza) – si può sbagliare, ma ci si può sempre rialzarsi per ricominciare- abbiamo tutti un orecchio interiore che sa cogliere anche ciò che non è detto apertamente.

La fragilità dei bambini e quella dei nonni si attraggono e rendono possibile un rapporto prezioso e insostituibile per la crescita di un bambino; sarà un rapporto improntato alla compassione e alla misericordia, un rapporto senza pregiudizi nel quale si è consapevoli che torto e ragione non sono mai così nettamente distinti e nel quale non c’è mai posto per lo scoraggiamento: ce la faremo perchè siamo figli di Dio

Tema: una disavventura.

Giovanni è a scuola e la maestra legge un racconto, nel quale il protagonista vive una disavventura e poi suggerisce ai bambini di scrivere loro stessi una disavventura vissuta in prima persona.

Giovanni non ha dubbi e comincia a scrivere: TEMA: Racconta una tua disavventura. – SVOLGIMENTO.

“Ogni volta che la mamma va via per lavoro è tutta una disavventura perché il papà combina un sacco di pasticci….””

Memoria ritrovata!!

Giovanni e Gioele sono molto felici di giocare con Elisa, che li sa intrattenere in modo piacevole, ma chissà come a un certo punto Gioele cade e batte l’orecchio contro uno spigolo. IL dolore è certamente forte e Gioele ha certamente visto qualche film o cartone animato dove un trauma ha causato la perdita della memoria.

Per questo mentre strilla a gran voce per il male e lo spavento, trova il fiato per dire a sua madre che è accorsa: – Ho perso la memoria!!!-

Subito rintracciamo nel freezer una busta di ghiaccio secco, che mamma Paola appoggia sull’orecchio dolorante e intanto sottopone, molto seriamente, l’infortunato a un test: – Come ti chiami?.

  • Gioele!-
  • Come si chiama tuo fratello?-
  • Giovanni.
  • Quanti anni hai?
  • Sette.
  • Gli animali sono esseri viventi? (tema della lezione appena studiata)
  • Sì.
  • E’ tutto a posto, Gioele! La memoria è tornata!! – E Gioele smette di piangere e torna a giocare. Brava, mamma Paola! Sei riuscita a rassicurare il tuo bimbo facendo finta di credere alle sue paure….

Un calciatore e un capo ultras.

E’ sabato sera . Sto aspettando Giovanni (10 anni) e Gioele (7anni). A un tratto sento lo squillare prolungato, allegro e insistente del campanello: è Giovanni che annuncia sempre così il suo arrivo.

ERa un po’ che non ci vedevamo e siamo tutti contenti di ritrovarci insieme. I bambini, come al solito,  tolgono subito le scarpe e mi raccontano che l’indomani Gioele giocherà la prima partita di calcio della stagione. Gioele è tutto eccitato e Giovanni mi mostra una lunga striscia di carta da pacco bianca: deve scrivere uno slogan di incoraggiamento per la squadra di Gioele. Fortunatamente c’è qui Elisa che , data la sua pluriennale esperienza negli scout, in pochi minuti abbozza a matita e a caratteri cubitali la scritta “FORZA ATLETICO DON BOSCO”. Le lettere devono essere colorate alternando i colori della squadra, quindi Giovanni, a cui non piace colorare, decide che colorerà solo il contorno delle lettere bianche, mentre Gioele colorerà quelle blu.

Giovanni finisce presto la sua parte di lavoro, mentre Gioele lo porta a termine con la solita accuratezza, proprio quando è ormai ora di cena.  Lo striscione è pronto e Giovanni, che si è autonominato capo degli ultras dell’Atletico Don Bosco,  domani lo  sventolerà ai bordi del campo per incoraggiare Gioele.

Oggi le nonne….

Ieri le nonne filavano davanti al camino, raccontando vecchie storie o fiabe di dame e cavalieri, di principesse infelici salvate con un bacio.

Oggi molte nonne hanno la valigia sempre a portata di mano e vanno per aerei dai nipoti lontani.

Oggi le nonne aiutano i nipoti a fare i compiti al telefono, o cantano una ninna nanna davanti al computer per calmare il pianto di un bambino di là dal mare.

 

Tutti insieme appassionatamente…

Capita solo qualche volta all’anno di poter avere qui tutti insieme i miei nipoti. Ieri sera erano qui solo i quattro nipoti maschi: Davide, Samuele, Giovanni e Gioele, che ha appena compiuto sette anni  e abbiamo festeggiato insieme il  suo compleanno .

Uno degli aspetti positivi di vedersi così di rado è che, quando i miei nipoti si incontrano, sono davvero felici di ritrovarsi e i loro primi approcci sono molto rumorosi, movimentati e gioiosi.

I due più grandi, Davide e Samuele (17 e 16 anni), si adeguano ai giochi dei due piccol, Giovanni e Gioele (10 e 7 anni) che si divertono un mondo ad assalirli dando il via alla simulazione di lotte feroci e piene di allegria.

Averli qui tutti insieme è una festa per tutti noi e per me in particolare è un’occasione per cimentarmi in cucina per cercare di soddisfare al meglio il loro vivacissimo appetito.foto nipoti

 

Daniel e Stefan e la solitudine..

…E allora a preoccupare non è solo una cattedrale mezza vuota, ma il cuore di un Paese mezzo vuoto. Ma, in fondo, erano solo due bimbi rumeni.

Queste sono le righe conclusive dell’articolo di “Avvenire” dedicato ai funerali dei due fratellini di Manfredonia, morti annegati.

La chiesa era quasi vuota, solo poche persone della città si sono unite al dolore immenso dei familiari e questo tradisce una indifferenza che fa paura. Se non ci sentiamo coinvolti, se non ci lasciamo straziare dal dolore per la morte di due bambini innocenti, a che punto di stravolgimento di valori e di coscienze siamo arrivati? Abbiamo davvero il cuore vuoto?

Altri casi in cui dei bambini sono rimasti vittime di atti di violenza o di tragedie diverse si sono verificati anche recentemente, suscitando scalpore e partecipazione da parte della gente, ma in questo caso nulla di questo genere è accaduto: i due bambini erano rumeni e questa loro condizione  ha condannato loro e la loro famiglia alla solitudine.

Forse le persone di retta coscienza piangono per Daniel e Stefan, ma forse si deve piangere ancora di più per il degrado morale di questo nostro paese.