Ute: Il mondo del formaggio – Oppenheimer

Il dr. Frigerio oggi ci ha accompagnato nel mondo del formaggio, un mondo complesso e interessante. Ecco come viene definito nel vocabolario il termine “formaggio”: La legge italiana definisce formaggio (o cacio) il prodotto che si ricava dal latte intero, parzialmente o totalmente scremato, mediante un processo di coagulazione acida o dovuta ad aggiunta di caglio (presame), una sostanza che si ricava dal quarto stomaco dei vitelli lattanti (l’abomaso).

Ogni formaggio è frutto di una lavorazione più o meno lunga a seconda del tipo di prodotto che si vuole ottenere. In sintesi si può avere: secondo il contenuto in grassi il formaggio può essere grassosemigrassomagroa doppia crema ; secondo la consistenza, può essere a pasta dura o molle ; secondo la maturazione avremo un formaggio fresco o stagionato ; secondo il modo di caseificazione, sarà crudosemicottocotto. Oggi la produzione è standardizzata per assicurare un elevato livello di qualità del prodotto caseario.

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UTE: “Cuore di tenebra” (2^ parte)

La prof. Laura Molinari ha ieri concluso il ciclo di lezioni sul tema dell’Africa guidandoci all’analisi dei diversi livelli di lettura del romanzo “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad.

Marlow, il protagonista, compie un viaggio all’interno dell’Africa risalendo il corso del fiume Congo a bordo di un battello piuttosto malandato. Il paesaggio è sempre più buio man mano che ci si inoltra nel cuore della giungla e presto si capisce che questo viaggio è la metafora della vita: il buio dell’ambiente esterno riflette il buio che è nei cuori degli uomini che, attratti dalla mira di guadagni ingenti, depredano l’Africa e non si fermano davanti a nulla, arrivando a compiere le nefandezze più atroci verso la popolazione locale. Tra questi coloni, il più conosciuto è Kurtz, che Marlow riesce alla fine a incontrare e che rappresenta l’Europa imperialista che attua un colonialismo rapace e distruttivo.

Conrad con questo suo romanzo vuol denunciare l’ipocrisia del colonialismo inglese (ed europeo) che mentre proclama di voler portare civiltà e salvezza delle anime, in realtà compie orribili crimini per impadronirsi di avorio e materie preziose.

Ute: I soggetti del diritto – La preghiera nella musica classica

Il dr. Spagnuolo questa volta ha potuto svolgere la lezione programmata (l’ultima volta aveva risposto a una richiesta venuta dai soci ).

Ogni essere umano è titolare di diritti dal momento della nascita fino alla morte; ai diritti si accompagnano i doveri. Sono soggetti di diritto le persone fisiche (ogni persona) e le persone giuridiche ( associazioni, enti, società….)

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UTE: Sfide alimentari globali – Lo scompenso cardiaco

Il dr. Simone Frigerio, amico della nostra Associazione, ci ha parlato di un argomento che preoccupa oggi più che mai.

La popolazione mondiale dal 1800 ad oggi è aumentata di sei miliardi e dal 1950 ad oggi (solo 70 anni) è triplicata, ne consegue che il problema di come nutrire tutti è sempre più pressante.

Poter avere cibo sicuro sufficiente per tutti è garanzia di salute e di tranquillità sociale, infatti la fame è fonte di ribellioni e di guerre.

Che cosa impedisce la possibilità di avere a disposizione cibo per tutti? Le cause sono diverse: la scarsità di risorse, la difficoltà di distribuzione, gli sprechi sia nella fase di produzione che in quella del consumo, lo sfruttamento eccessivo dei terreni negli anni passati.

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UTE: Autismo – La Spagna medioevale.

L’autismo non è caratterizzato da particolari caratteristiche fisiche (come ad esempio la sindrome down), ma da un modo particolare di percepire la realtà e di relazionarsi con essa.

Gli individui che rientrano nello spettro autistico hanno bisogno di amici e di relazioni, ma spesso non sanno gestirle, per una incapacità di origine genetica, ma non se ne conosce il gene responsabile.

A volte questo “disturbo” si manifesta nei primissimi anni di vita, altre volte viene evidenziato dalla difficoltà di entrare in relazione con una realtà complessa come il mondo della scuola, altre volte ancora compare nel periodo dell’adolescenza.

Già verso i 18/20 mesi si possono notare alcuni segnali: il bimbo non risponde quando viene chiamato, non è in grado di fare certi giochi, non usa il linguaggio per comunicare e ha gesti e atteggiamenti ripetitivi.

Sono stati codificati tre diversi livelli di autismo: si possono avere casi in cui il bambino è gravemente disabile, casi in cui il soggetto ha bisogno di un sostegno sostanziale e casi di bambini in cui non compaiono segni evidenti. Alcuni poi possono avere capacità eccezionali in un particolare campo.

Si arriva alla diagnosi attraverso l’osservazione del comportamento nelle varie situazioni ed è possibile ottenere sensibili miglioramenti attraverso terapie individualizzate.

A Erba si attuano diverse iniziative a sostegno dei bambini autistici: all’Oasi Francescana si tengono attività stimolano le capacità relazionali e cognitive (attività sostenute anche dall’Università della Terza Età di Erba); il Tennis-Erba dedica un’ora del sabato pomeriggio a questi stessi bambini e i Lions finanziano interventi di specialisti per l’aggiornamento dei docenti in relazione a questo tipo di disabilità.

La lezione, tenuta dalla dr.ssa Francesca Gerosa, ha riscosso grande interesse e molti soci hanno posto domande. Qualcuno ha chiesto se sia stata evidenziata una relazione di causa-effetto tra vaccini e autismo e la dr.ssa Gerosa lo ha escluso categoricamente.

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LA SPAGNA MEDIOEVALE- Quando in Italia dominavano i Longobardi, in Francia e nella Penisola Iberica dominavano i Visigoti (già convertiti al Cristianesimo), ma all’inizio dell’VIII secolo arrivarono da sud i Mori (di religione musulmana), attraverso lo Stretto di Gibilterra (così chiamato dal nome del primo emiro che iniziò la conquista della penisola. In soli 10 anni i Mori arrivarono ad occuparla tutta. Solo i capi di questa forza di occupazione erano Arabi, il loro seguito era costituito da siriani, egiziani, magrebini e nord-africani in genere. L’Emirato Iberico, poi divenuto Califfato col nome di Al-Andalus, era una provincia dell’Impero che aveva per capitale Bagdad.

Le popolazioni locali erano cristiane e non mancarono gli scontri, ma in 800 anni di dominazione araba, si ebbero nella penisola anche lunghi periodi di pace e di prosperità, favorite dalla reciproca tolleranza tra appartenenti a religioni diverse; tuttavia i dominatori imponevano ai cristiani di pagare una tassa in cambio del loro diritto a professare il proprio credo.

Nel tempo il Califfato si divise in tanti staterelli (così come in Italia c’erano le varie Signorie) e i Cristiani cominciarono la loro “Reconquista” che terminò nel 1492 con la sconfitta dell’ultimo Califfo che si arrese all’assedio del re di Castiglia per evitare la distruzione della città di Granada.

Agli Arabi si devono meravigliosi palazzi nelle città spagnole, l’importazione dall’Oriente di numerosi alberi da frutta (tra questi gli aranci), verdure, ortaggi e riso; furono grandi studiosi di medicina, matematica, astronomia e furono straordinari ingegneri idraulici.

Simpatica e piacevole questa lezione tenuta dalla prof. Daniela Piccolo, una recente conoscenza per i soci UTE:

Ute: Chopin e il pianoforte – Deleuze legge Spinoza

Ieri il maestro Scaioli ci ha intrattenuto parlandoci di Chopin e della sua musica, intervallando note biografiche ed esecuzione al pianoforte di brani famosi composti dal musicista polacco.

Era nato vicino a Varsavia nel 1810 e a quell’epoca la Polonia era sotto il dominio russo. Sua madre fu la sua prima insegnante di musica e lui già a 7 anni compose la “Polacca” una deliziosa composizione che il maestro Scaioli ci ha fatto ascoltare; lo spartito di questo brano fu scritto dal maestro di musica, perchè Fryderyk non conosceva ancora il pentagramma. Si iscrisse al conservatorio e a 19 anni assistette a un concerto di Paganini.

A 20 anni Chopin emigrò a Parigi, dove conobbe i più grandi musicisti suoi contemporanei: Liszt, Mendelssohn, Rossini e molte cantanti italiane. Nella capitale francese si mantiene facendo concerti e dando lezioni private (era tanto apprezzato che veniva pagato molto più degli altri insegnanti). Conosce anche George Sand con cui inizia una lunga complicata relazione sentimentale, ma ben presto compaiono i sintomi della malattia che lo porterà alla morte ancora giovane: la tisi. Pur con i suoi problemi di salute, Chopin continua a comporre mazurke, valzer, notturni, polacche, preludi e la sua musica è intrisa di vera poesia perchè sa suscitare emozioni intense: dolcezza, malinconia, amore, nostalgia e anche orgoglio nelle musiche dedicate alla sua patria lontana.

Queste lezioni del M° Scaioli al pianoforte sono veramente momenti di grande emozione. Grazie!

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DELEUZE LEGGE SPINOZA – La prof. Brunella Tatafiore ha condiviso con noi ciò che il filosofo francese Deleuze ha scritto riguardo al filosofo olandese, del XVII secolo, Spinoza, al quale ha dedicato un intero corso universitario e le sue lezioni sono raccolte nel libro “Cosa può un corpo?”

Spinoza, rischiando i rigori dell’Inquisizione del tempo, aveva affermato che Dio e natura coincidono e che quindi Dio si esprime attraverso le leggi della natura e della logica. Questa idea fa di Spinoza un filosofo “maledetto” e per questo ha vissuto in modo molto appartato, ma l’originalità delle sue idee lo fa considerare tra i filosofi più importanti.

Ute: I Signori di Montefeltro – Tertulliano – Cuore di tenebra

A causa dell’accavallarsi di molti impegni, non ho potuto seguire tutte le lezioni di questi ultimi giorni e non ho avuto modo di fare la solita sintesi alla fine delle lezioni. Cerco di recuperare brevemente.

Venerdì scorso ho potuto seguire on line solo la prima ora, nella quale la prof.ssa Alberta Chiesa ha concluso il suo ciclo di lezioni dedicate alle Signorie minori, parlando dei Signori di Montefeltro, il cui ducato inizia nel XII secolo, quando Federico II concesse loro il titolo di “vicari dell’imperatore”. La storia di questa dinastia (come quella di altre a quei tempi) fu segnata dalla contrapposizione tra Papato e Impero: i Signori del tempo, che erano generalmente capitani di ventura, dovevano barcamenarsi schierandosi ora con l’uno ora con l’altro a seconda della convenienza del momento.

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UTE: Sull’identità umana – Storia della matematica

Nella tradizione biblica Dio plasma l’uomo dalla terra e gli inala il suo Spirito che lo anima. L’uomo è quindi strettamente legato alla Terra, è fragile, è limitato, ma fa parte di un progetto amorevole di Dio: l’uomo fa parte del creato e ha il compito di custodire tutte le altre creature, ne ha la responsabilità. Nel libro di Giacobbe e nel Qoelet l’uomo prende coscienza della propria caducità e debolezza, ma anche se deve morire verrà poi custodito nelle mani di Dio.

Nell’antica Grecia, Platone nel dialogo dedicato a Protagora, uno dei principali sofisti, l’uomo è definito: misura di tutte le cose. L’uomo si differenzia dalle altre creature perchè, pur non essendo dotato naturalmente di armi di difesa, ha la ragione e il sapere tecnico (capacità di costruire strumenti) che Prometeo ha rubato ad Efesto e ad Atena insieme con il fuoco.

Oggi certe caratteristiche da sempre attribuite solo all’uomo, sono invece riconosciute anche agli animali: anche gli animali sanno comunicare tra di loro e trasmettere ai figli il loro “sapere”. E’ però vero che il linguaggio a doppia articolazione è solo dell’uomo che sa utilizzare dei segni senza senso per formare frasi che hanno senso..

Questa lezione del prof. Porro è stata molto piacevole e interessante.

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STORIA DELLA MATEMATICA – Il nostro cervello ha un’area specifica dedicata alla matematica e tutti sono in grado di cogliere la “numerosità”.

Nel paleolitico si contava intagliando sugli ossi degli animali uccisi delle tacche raggruppate a cinque a cinque (come le dita delle mani).

In una tavoletta mesopotamica è riportato un preventivo per la ristrutturazione di un edificio e vi sono elencati il numero dei mattoni da utilizzare, il numero di operai, i giorni di lavoro necessari e quanto cibo si dovrà provvedere.

I Sumeri avevano adottato un sistema numerico posizionale a base 60 che ancora oggi noi utilizziamo per misurare gli angoli e negli orologi; questo popolo diede un grande sviluppo alla matematica per ragioni commerciali.

In Grecia si usavano le 27 lettere dell’alfabeto per scrivere i numeri e si sono dedicati molto alla ricerca matematica; i Romani, che non se ne curavano molto, adottarono un sistema addizionale.

E’ arabo il primo libro di matematica e risale all’843 d. C. ; in esso tra l’altro vengo riportati i numeri che utilizziamo ancora oggi e che gli Arabi avevano appreso dagli Indiani.

E’ del 1202 il “Liber Abaci”, un libro per fare i conti. Leonardo Pisano viene mandato dal padre, mercante, in Algeria per studiare la matematica e porta in Europa i numeri arabo-indiani che contemplavano anche lo zero. Dalla storpiatura delle parole “liber abaci” è derivato il nome Fibonacci.

E’ nota la successione di Fibonacci che è una serie di numeri interi positivi in cui ogni numero è la somma dei due precedenti. Questa sequenza ha molte applicazioni pratiche: viene utilizzata nel calcolo delle probabilità, nella definizione della sezione aurea e nel triangolo aureo.

Il prof. Galoppo ha concluso la sua interessantissima lezione con la poesia di Trilussa: NUMMERI

“Conterò poco, è vero”.

Disse l’Uno ar Zero.

“Ma tu che vali? Gnente, propio gnente.

Sia ne l’azzione come ner penziero,

rimani un coso vòto e inconcrudente.

Io, invece, si me metto a capofila

de cinque zeri tali e quali a te,

lo sai quanto divento? Centomila.

E’ questione de nummeri. A un dipresso

è quello che succede ar dittatore,

che cresce de potenza e de valore,

più sò li zeri che je vanno appresso.