A proposito di referendum.

spagna

 

 

 

 

C’è stato un tempo in cui, per risparmiare, andavamo in vacanza in Catalogna: lì i campeggi costavano molto meno che in Italia e il mare non era certo peggio di quello di Rimini.

In quelle occasioni, non ho mai avuto la sensazione di vivere in una regione tiranneggiata da occupanti feroci, anche se tutti gli indigeni tenevano a non farsi confondere con gli spagnoli.

Certo la Catalogna è una regione più ricca di molte altre zone della Penisola Iberica e quindi i catalani forse vogliono staccarsi da Madrid per mantenere entro i propri confini i proventi delle tasse pagate, ma vale la pena di fare tutto questo trambusto ?

Che senso ha al giorno d’oggi questo egoismo collettivo che può portare alla formazione di comunità troppo piccole per poter avere un peso nello scenario internazionale?

All’interno di una Europa unita, ha senso riconoscere autonomie particolari a certi popoli, ma non può avere senso spaccare degli Stati formatisi secoli fa…

In sede europea e internazionale la Catalogna, una volta ottenuta l’indipendenza, avrebbe più peso di quanto ne ha ora la Spagna?

Mi sembra tutto talmente assurdo …. come mi pare assurdo che la Regione Lombardia stia spendendo fior di milioni per un referendum ridicolo che si terrà tra poco.

Volontariamo.

“Non saranno solo la genetica o l’educazione o gli eventi esterni a determinare che tipo di adulti diventerete, ma molto dipenderà dalle vostre scelte consapevoli. Ciascuno di voi può diventare l’uomo o la donna che ha scelto di essere, mettendo in atto i cambiamenti utili a perseguire il proprio sogno di felicità, intesa non come successo o come ricchezza, ma come valorizzazione delle proprie risorse individuali.”

Le parole della brava psicopedagogista scendono nei cuori dei ragazzi presenti (quasi 70), che ascoltano come incantati. Sono alunne e alunni dell’Istituto C. Porta, che hanno scelto di iscriversi al corso di volontariato, dimostrando così di non temere due ore di impegno in più, dopo l’orario scolastico normale.

C’è stato anche il momento per la discussione e le domande e con i loro interventi alcuni ragazzi hanno condiviso coi compagni le loro emozioni con un coraggio e una sincerità ammirevoli.

Le testimonianze che verranno loro proposte durante il corso di conferenze di “Volontariamo” , potrà consentire a questi ragazzi di conoscere qualcosa in più di  se stessi, e offrirà un’opportunità di riflettere e comprendere tante situazioni col cuore e non solo con la razionalità e con l’istintività.

 

 

La mafia non esiste solo per chi non vuole vederla.

C’era un tempo in cui si pensava che la mafia fosse un problema del Sud, o forse non si voleva vedere la realtà vera, visto che già Don Sturzo nel 1900 denunciava il pericolo che la mafia dilagasse in tutto il territorio nazionale ed oltre, come si legge nell’articolo di Avvenire linkato qui sopra. Le parole di don Sturzo appaiono oggi veramente profetiche dopo la retata antimafia operata dalle forze dell’ordine in Brianza.

L’articolo menzionato sopra si conclude con queste parole, che devono farci riflettere:

La corruzione, anche quella mafiosa, ha la faccia pulita, ha gli abiti griffati di politici, imprenditori, funzionari pubblici, liberi professionisti. Ha anche cognomi del Nord. Non uccide il corpo, ma la libertà, la dignità, la democrazia.

Ben vengano le nuove norme, senza altri tentennamenti, ma non basteranno se non saranno incarnate in uomini che perseguano davvero il bene comune e non il proprio bene. Come Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Marcello Torre, Angelo Vassallo che hanno sacrificato la vita per il bene della comunità, per aver detto no a mafie e corruzione. Come il giovane sindaco di Taurianova, Fabio Scionti, recentemente vittima di un grave attentato. Come l’ex vicesindaco di Mondragone, Benedetto Zoccola, che porta sul suo corpo i segni indelebili della violenza camorrista. Amministratori del Sud, esempi da imitare. Anche al Nord. Si può e si deve, e non sarà mai troppo presto.

La gara di formula ….baby.

triciclo-freccia-kids-aDopo essersi fatto un lungo sonno sulle mie ginocchia, Gioele si è svegliato solo al suono delle voci del fratellino e della mamma.

I due bimbi hanno fatto merenda gustando anche qualche dolcetto che avevo portato, poi si sono messi a giocare: Giovanni pedalava vigorosamente sul suo triciclo abbassandosi tutto sul manubrio per fare più forza, Gioele lo rincorreva spingendo il suo carrellino e intanto imitava il rumore delle auto: è abilissimo nel fare manovre anche complicate!!! La gara si stava protraendo e i due schivavano miracolosamente tavolo, sedie, divano con grande abilità, poi la mamma, fingendo di parlare a un microfono, si è messa a fare la “telecronaca” e allora il divertimento dei due monelli  è arrivato al culmine!

Letture: Le otto montagne.

La mia amica Piera, che mi tiene sempre aggiornata sulle ultime novità letterarie, mi ha suggerito la lettura dell’ultimo libro vincitore del Premio Strega “Le otto montagne” di Paolo Cognetti.

Il libro parla  di una lunga amicizia nata e cresciuta alle pendici del Monte Rosa, tra un ragazzo di città (l’autore) e un pastorello che conosce ogni segreto dei monti e dei boschi in cui vive. I genitori dell’autore, appassionati di montagna fin dalla loro giovinezza, hanno scelto di passare le loro vacanze in una baita dove si recano ogni estate e lì i due bambini si conoscono e passano le giornate andando per boschi e torrenti, immersi in una natura splendida. Dopo il periodo dell’adolescenza, che segna un certo allontanamento tra loro, i due giovani si riincontrano e la loro amicizia si consolida. Il montanaro però non riuscirà ad adattarsi alla logica del mondo moderno e sceglie di restare da solo tra le sue montagne, dove troverà la sua fine in un inverno particolarmente freddo e nevoso.

E’ stata una lettura piacevole, che a tratti mi ha fatto sentire molto vicina ai genitori dell’autore (probabilmente miei coetanei) soprattutto quando nelle prime pagine si racconta del percorso in auto, che ogni mattina doveva portare l’autore a scuola e i suoi genitori al lavoro, nel traffico dell’ora di punta a Milano :

“…certe mattine lei (la madre)intonava una vecchia canzone. Attaccava la prima strofa nel traffico e dopo un po’ lui (il padre) la seguiva. Erano ambientate in montagna durantela Grande Guerra: La tradotta, la Valsugana, Il testamento del capitano. Storie che ormai conoscevo a memoria anch’io: in ventisette erano partiti per il fronte ed erano tornati a casa solo in cinque. Laggiù sul Piave restava una croce per una madre che prima o poi sarebbe andata a cercarla. Una morosa lontana aspettava, sospirava, poi si stancava di aspettare e sposava qualcun altro….. C’erano parole in dialetto, in queste canzoni, ….così capivo che le canzoni , chissà come, parlavano di lorodue…..altrimenti non si spiegava la commozione che le loro voci tradivano così chiaramente”

Anche a me è rimasto nel cuore, dai tempi della mia adolescenza, l’amore per la montagna e per quei canti che l’autore cita, imparati durante le lunghe camminate in mezzo ai boschi o accanto a un camino acceso dentro un rifugio o attorno a un falò. e ricantarle mi procura sempre una certa commozione.

 

 

 

Cartoline dalla Brianza.

Ieri dopo diciotto anni il Polittico della Passione, dopo un lungo restauro, è tornato nella cappella di S. Giorgio di Annone, che era stata la sua sede originaria per secoli. E’ un’opera veramente di grandissimo valore artistico.

Dopo l’inaugurazione alla presenza del cardinale Scola, ho potuto ammirare anche la splendida chiesa barocca di Oggiono e il suo battistero romanico.

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Esterno della chiesetta di S. Giorgio di Annone.
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Battistero romanico di Oggiono
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Splendido polittico della Passione in S. Giorgio.

Si possono ammirare questi autentici tesori, sconosciuti o quasi, ogni prima domenica del mese: ricordiamocelo!

Pomeriggi al cinema.

Da otto anni la commissione cultura della Prepositura di Erba propone una encomiabile iniziativa volta a incentivare la frequenza degli anziani al cinema. Uscire la sera è spesso un problema per chi ha una certa età e allora ecco una proposta di cinque pomeriggi al teatro Excelsior per vedere film che propongono tematiche importanti, ma con l’intento di non annoiare.

Chi è interessato  può leggere: brochure-dei-film-del-mercoledi

UTE: primi appuntamenti.

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Soci UTE durante una “dolce” merenda a Longone.

L’UTE (Università della Terza Età) di Erba è pronta a riaprire i battenti!

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Battistero della Basilica di Galliano (Cantù)

Il primo incontro è fissato per il giorno 3 Ottobre alle ore 15 presso la Basilica di Galliano a Cantù dove verrà celebrata, come ogni anno, la Santa Messa, cui seguirà la visita guidata alla Basilica e il saluto a don Afker, che gli erbesi ricordano sempre con grande affetto e stima.

Ci si potrà trovare davanti alla Basilica o al piazzale di Via Battisti (vicino a S. Maurizio qui a Erba), dove un pullman sarà a disposizione di soci e simpatizzanti alle ore 14. Il ritorno è previsto per le 17.30/18.00.

A questo appuntamento  seguirà quello di Venerdì 6 ottobre, sempre alle ore 15 in Sala Isacchi, dove, dopo il saluto delle autorità,  si terrà la lezione inaugurale del nostro valentissimo coordinatore didattico, Don Ivano.

Vi aspettiamo numerosi!!!

 

Grazie, Presidente!

Grazie, Presidente!!!

Le sue parole  le fanno onore e danno conforto e speranza  a tutti quelli che, come me, assistono sgomenti agli innumerevoli fatti di cronaca di questi giorni, in cui la violenza sulle donne ha fatto tante vittime innocenti.

E’ vero: fino a che gli uomini, tutti gli uomini, non prenderanno atto delle proprie responsabilità a questo riguardo, la violenza assurda e insensata di chi  ritiene la donna un oggetto di sua proprietà non verrà mai debellata.