Donne (e cristiani) che resistono.

Aung San Suu Kyi  è stata  liberata . In Birmania  la dittatura nilitare l’ ha tenuta prigioniera per 15 anni, ma ora (passate le elezioni-farsa) è tornata  libera anche per la pressione di tanti, che hanno ammirato il suo coraggio e la sua fede nella democrazia e nel diritto. Fino all’ ultimo ha dato prova della sua determinazione: la sua liberazione secondo le autorità birmane doveva essere subordinata al divieto di parlare, ma lei  ha trattato fino alla fine senza cedimenti. E già per domani è atteso il suo primo discorso.

In Pakistan Asia Bibi, una madre di famiglia, è stata condannata a morte per blasfemia per aver difeso la sua fede di cristiana in un paese a maggioranza musulmana: avrebbe potuto tacere, fare finta di cedere  alle argomentazioni delle compagne di lavoro che volevano abiurasse e si convertisse all’ Islam, ma non lo ha fatto e ora è in prigione e rischia la sua stessa vita.

Spero che l’ esempio di queste due donne che si battono per il rispetto dei diritti fondamentali, quali la libertà di pensiero e di parola e la libertà di culto, inducano molti a imitarle e a migliorare così la convivenza pacifica su questo nostro pianeta.

P.S. Esprimo qui la mia vicinanza ai cristiani che in Iraq e in moti altri paesi vivono momenti di persecuzione feroce: stanno pagando  per colpe secolari di colonizzatori che si professavano cristiani mentre depredavano il mondo e di altri cristiani più recenti che hanno preteso di portare la democrazia gettando bombe sulle città: secoli di soprusi non potranno facilmente essere rimossi e intanto gente innocente sta pagando con la vita colpe che non ha commesso.