Poesia: L’edera (G. D’Annunzio)

Un D’Annunzio per me  sconosciuto in questa poesia che ben dipinge uno scorcio di primavera:

L’EDERA

“Le edere rigerminanti salivano
pel vecchio muro scrostato
con un impeto di giovinezza;
si attorcigliavano alle
travi della tettoia come a tronchi vivi;
coprivano i mattoni
vermigli d’una tenda
di piccole foglie cuoiose,
lucide, simili a laminette di smalto;
assaltavano le tegole
allegre di nidi: vecchi e nuovi nidi
già cinguettanti
di rondini in amore”

D’Annunzio non è tra i poeti che più amo, ma bisogna riconoscergli una grande maestria nell’uso delle parole: l’immagine delle piccole foglie cuoiose che “assaltavano le tegole allegre di nidi” è veramente bella ed efficace.