UTE: Olga di Kiev, una donna sola al potere – Il conflitto russo-ucraino.

In alcuni scritti dell’XI secolo e nella “Cronaca di Nestor” sono riportate notizie riguardanti una singolare figura femminile forse poco conosciuta, ma meritevole di attenzione: Olga di Kiev.

Nasce a Wibuti, nell’anno 890, da padre scandinavo (delle tribù dei Variaghi) di professione commerciante. Sposa giovanissima Igor, il principe della Rus’ di Kiev e riesce a dargli un figlio solo molti anni dopo.  Quando il principe Igor è lontano per le guerre, Olga assume le funzioni di reggente e quando il marito muore combattendo contro i Drevlijani, Olga si vendica massacrando a più riprese tutti gli appartenenti a quella tribù, mettendo in atto perfide imboscate. Il trono passa al figlio, ancora piccolissimo, perciò esercita  il potere come reggente e riorganizza l’esercito.

Abile diplomatica, rafforza le relazioni con Bisanzio e con la Germania. Nel corso di un suo viaggio a Bisanzio, conosce il Cristianesimo e si fa battezzare: da feroce sanguinaria si trasforma in sovrana caritatevole e illuminata. Porta a termine una riforma tributaria che garantisce più equità e tenta di evangelizzare il suo popolo, ma non riesce nel suo intento per l’opposizione del figlio. Fortifica le città più importanti e ne fonda una nuova: Pskov sul fiume omonimo. Fa costruire molte chiese in legno, che nel corso dei secoli furono ricostruite in muratura, ma esistono tuttora. Muore a Kiev nel 969 e subito viene venerata come santa.

La pronipote di Olga, Anna di Kiev (1024-1075) è molto colta, parla molte lingue e viaggia molto.  Sposa Enrico I, re di Francia, nel 1051; un anno dopo nasce il figlio Philippe, seguito poi da Roberto ed Emma. Accompagna il marito nei suoi viaggi e firma i trattati insieme a lui. Alla morte di Enrico I, sale al trono il primogenito Philippe, che caccia la madre, scomunicata perché colpevole di aver sposato Raoul (che aveva ripudiato la moglie). Solo alla morte di questo secondo marito, Anna può tornare a corte.

A questo punto la nostra apprezzatissima docente; Alberta Chiesa, ci presenta altre figure di regine europee che hanno lasciato un’impronta nella storia.

URRACA DI CASTIGLIA (1077-1126) – E’ la prima sovrana d’Europa a ereditare dal padre il trono del Regno di Castiglia (nel 1109) e perciò esercita il potere non come reggente, ma come regina a tutti gli effetti. Alla morte del suo primo marito (sposato quando era appena dodicenne), i nobili le impongono di sposare il re di Aragona, ma sorgono presto gravi dissidi per questioni di potere e Urraca  viene rinchiusa in prigione, ma riesce a fuggire e a regnare sulla Castiglia. Dopo alterne e burrascose vicende Urraca verrà poi costretta dal figlio a rinchiudersi in convento, dove muore.

COSTANZA D’ALTAVILLA  (1154-1198) – Nasce a Palermo dopo la morte del padre e viene cresciuta dalla madre negli ambienti della corte, dove rimane fino a trent’anni. L’imperatore Federico Barbarossa la  vuole come moglie del figlio ventenne e insieme a lui Costanza diventa regina di Sicilia e imperatrice del Sacro Romano Impero.

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CONFLITTO RUSSO UCRAINO – Dopo il breve excursus sulla storia ucraina della lezione precedente, il prof. Cossi ci illustra le motivazioni che hanno portato alla guerra russo-ucraina di questi giorni.

Agli inizi del ‘900 l’Europa è un continente forte, simbolo di civiltà e di cultura; la Russia nello stesso tempo si scontra con il Giappone e ne esce sconfitta. Il popolo russo chiede riforme (la Russia zarista è l’ultima monarchia assoluto in Europa) e lo zar concede l’istituzione della Duma, una parlamento senza reali poteri (1905): è la prima rivoluzione russa.

Nel 1917,  dopo pesanti sconfitte sul campo di battaglia; lo zar è costretto ad abdicare (febbraio 1917) e si instaura un governo conservatore provvisorio. Seguono violenti scioperi e nel luglio si forma un altro governo provvisorio più liberale che concede libertà di stampa, di parola e di riunione. Nell’ottobre dello stesso anno, Lenin prende il potere e la Russia si ritira dalla guerra (Prima Guerra Mondiale) cedendo alla Germania molti territori. Nel 1921 si afferma l’Euroasismo, teoria che sostiene che l’Europa è contro il mondo intero per il colonialismo messo in atto nei secoli. Per gli euroasisti, l’Ucraina è parte integrante della Russia. Mentre la cultura europea mette al centro l’individuo, per l’euroasismo (o euroasiatismo) l’individuo ha valore solo  in relazione allo stato; per chi segue questa teoria, la democrazia è un sistema debole, senza ideali forti; è preferibile un regime retto da pochi eletti in grado di controllare il popolo anche con la violenza.

Nel 1985 sale al potere Gorbaciov, che vuole contrastare gli euroasisti ammorbidendo il regime comunista, ma nel 1991 è costretto a lasciare il potere perchè fortemente contrastato da molti membri del   parlamento russo. Alla sua caduta, si disgrega l’URSS e sale al potere Eltsin, che accoglie il pensiero occidentale: l’individuo detiene diritti inalienabili le relazioni economiche sono regolate secondo i principi del liberismo. Ma non c’è una classe media in grado di governare questo passaggio al libero mercato e i russi non accettano di seguire la cultura occidentale. Si afferma un nuovo eurasismo: la Russia è un insieme di popoli giovani e forti, l’Europa è un continente in decadenza. Tutti quelli che parlano russo appartengono alla Russia.

E’ questo il pensiero di Alexander Dugin, l’ideologo di estrema destra di Putin: la Russia deve riconquistare il suo impero e deve indebolire Europa ed URSS seminando caos e finanziando partiti estremisti. L’Ucraina non è importante in sè, ma è importante il Mar Nero. Putin, eletto nel 1996, ritiene siano pericolosi tutti i paesi confinanti retti da sistemi democratici.

Nel 2014 Putin invade la Crimea  e alcune zone orientali dell’Ucraina….Ora siamo in guerra, ma per difendere i valori in cui crediamo.

Veramente interessante e ben esposta questa ultima  lezione del prof. Cossi.