TV: La sposa.

In questi giorni di forzato ritiro, mi fa molta compagnia RaiPlay e ieri ho visto una miniserie, “La sposa” che non avevo seguito a suo tempo.  Racconta di una ragazza calabrese, Maria, che per salvare la famiglia dai debiti accetta di sposarsi per procura; mediatore del ” contratto” è lo zio dello sposo. Viene così a ritrovarsi in una famiglia contadina del basso Veneto in cui il suo sposo è in piena crisi per la scomparsa della prima moglie. e non la accetta.

Maria però è determinata e si mette al lavoro senza farsi scoraggiare dalla fatica e dalla mancanza di accoglienza. La sua costanza e il suo coraggio riusciranno nel miracolo di far tornare serenità e prosperità in quella famiglia, ma quando tutto sembra andare per il meglio ecco comparire dal passato di Maria un suo compaesano nel frattempo diventato malavitoso e i guai allora sono inevitabili.

Ho letto che la proiezione della miniserie ha suscitato le proteste di alcuni politici veneti perchè lo sceneggiato, ambientato nei primi anni 60, ritrarrebbe la loro regione in condizioni di arretratezza.

Io ricordo bene tuttavia che anche al mio paese (non molto distante dalle zone in cui la storia è ambientata ) le case dei contadini in quegli anni, erano ancora prive di ogni comfort, spesso separate dalla stalla solo da un androne e col letamaio poco distante. Le ragazze del paese perciò non si adattavano a vivere in quelle condizioni e i giovani contadini faticavano a trovare moglie. Così arrivati a una certa età si affidavano a dei mediatori che combinavano i matrimoni con ragazze del centro o sud Italia.

Non so come si trovassero quelle donne catapultate in un ambiente di cui forse non capivano nemmeno il dialetto e ricordo che quando se ne parlava uscivano queste espressioni: Sì, è quello che ha sposato “una di giù” e sai com’è… – oppure-   Lei è una della bassa , però è una brava donna..

Tornando alla serie televisiva a me pare che ne sia uscito un bel ritratto di donna che, anzichè piangersi addosso per le sue  sventure, ha saputo prendere in mano la sua vita e diventare il perno attorno al quale si è ricostruita  una famiglia, prima allo sbando, basata sulla fiducia reciproca e su obiettivi condivisi.