Ute: Minacce alla sopravvivenza umana: sfide da affrontare – tutela del risparmio.

Il prof. Sassi, il nostro biologo, per introdurre la lezione odierna, richiama alcuni concetti già sviluppati nella lezione precedente.

L’evoluzione dell’homo sapiens non può essere rappresentata con una linea retta, ma come un cespuglio con diversi rami, molti dei quali interrotti. L’animale con cui abbiamo maggiore affinità dal punto di vista biologico è lo scimpanzè,

Per evoluzione si intende la capacità di adattarsi all’ambiente, rinunciando a certe abilità per potenziarne altre. Il 99% delle specie comparse sulla terra si è estinto; una specie in buona salute non cresce all’infinito, ma resta in equilibrio. Quali sono le condizioni che garantiscono la sopravvivenza di una specie?

1 -equilibrio demografico; 2- utilizzo equilibrato delle risorse; 3- Nessuna produzione netta di rifiuti. L’ambiente allo stato naturale è sempre in equilibrio.

1 -La specie umana ha visto nell’ultimo secolo un aumento esponenziale del tasso di crescita ed è evidente che l’attuale modello di società non potrà essere sostenuto fino alla fine del secolo. 2 -Infatti  alcune zone (America del Nord) producono un‘impronta ecologica pari a 8 , mentre il valore sostenibile è 6; il Lussemburgo è un paese che non produce risorse, ma ne consuma una gran quantità, acquistandole da altri paesi. Logicamente sono  i paesi più poveri a impoverire meno il nostro pianeta. 3 -L’abnorme produzione di rifiuti mette in grave pericolo la nostra sopravvivenza. L‘orologio dell’Apocalisse indica che ci restano 90 secondi al collasso del sistema Terra e dobbiamo quindi cambiare in fretta il nostro modello di società per evitare una possibile estinzione della nostra specie. Attualmente il nostro paese consuma già al 2 agosto le risorse che produciamo, per la parte restante dell’anno consumiamo “a debito”, a scapito delle generazioni future. I segnali di allarme sono tanti: cambiamento climatico, estrema povertà di alcune popolazioni, grandi cataclismi, perdita di biodiversità; la carenza di acqua provoca l’avanzare dei deserti; il cambiamento climatico provoca lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello degli oceani con la conseguenza che già alcune isole del Pacifico sono state inghiottite dalle acque; non dimentichiamo poi la deforestazione di America del sud e Africa.

Se il cambiamento climatico e le sue conseguenze sono condivise da tutti gli scienziati, non tutti però sono d’accordo nell’indicare l’azione dell’uomo tra le sue cause.

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LA TUTELA DEL RISPARMIO. – La cultura finanziaria nel nostro paese è molto scarsa e il dr. Marco Bernasconi ha cercato di aiutarci ad entrare nei segreti del risparmio, che è sottoposto a rischio derivante dall’inflazione o dalle crisi bancarie e finanziarie.

L’inflazione è un fenomeno che tutti abbiamo sotto gli occhi, specialmente in questo periodo; essa infatti è data dall’aumento dei prezzi dei beni di consumo ed è rilevata dall’ISTAT. E’ bene in queste circostanze acquistare beni che potrebbero rincarare ulteriormente o acquistare beni rifugio (ad es. oro).

Per quanto riguarda le crisi bancarie, sempre possibili, bisogna sapere che a farne le spese sono gli azionisti, gli obbligazionisti e i correntisti per le somme che superano i 100.000 euro. Non sono a rischio i titoli non legati alla banca fallita e le obbligazioni garantite.

L’Europa ha istituito un fondo interbancario, ma è palesemente insufficiente a far fronte all’eventualità del fallimento di una banca.

E’ buona regola diversificare gli investimenti, scegliere una banca solida (consultando gli indici di solidità), indirizzare i propri risparmi verso fondi di investimento e pianificare i risparmi, stare tranquilli nei momenti di crisi, mettere da parte un fondo di emergenza (pari a 6 mesi di spese vitali) e rivolgersi a professionisti qualificati.

Anche questo è stato un pomeriggio ben speso: grazie UTE!!!