Una sera a teatro: La spartizione

Stasera al teatro Excelsior di Erba ho assistito a un gradevolissimo  spettacolo dal titolo “La spartizione”, tratto dal romanzo omonimo di Piero Chiara.

La storia è nota anche per il film interpretato da Ugo Tognazzi e intitolato “Venga a prendere un caffè da noi”, ma chi non la ricordasse puo’ rinfrescare i suoi ricordi cliccando QUI.

La commedia è interpretata , prodotta e sceneggiata  dalla compagnia di Como Teatro in Mostra. Tutti gli attori sono stati molto bravi a rendere con leggerezza l’ ironia delle situazioni , a gestire i cambi di scena mediante pannelli rotanti, a coinvolgere il pubblico nell’ azione scenica scendendo dal palco per mischiarsi agli spettatori.  Una particolare menzione merita l’ attore più anziano, che ha interpretato con maestria tre ruoli diversi.

Peccato che ci fossero molti posti vuoti……

Problemi di sicurezza.

La radio mi ha appena comunicato che secondo il capo della polizia l’ allarme attentati non è mai stato tanto alto e allora mi spiego i controlli severissimi di ieri all’ aeroporto di Stansted.

Passando sotto i metal detector ho fatto scattare il dispositivo di allarme , cosa che a volte capita, anche se non so spiegarmi il perchè : forse è il dispositivo stesso predisposto anche per far scattare controlli casuali.

Ne è seguito un massaggio minuziosissimo da parte di una poliziotta, che mi ha fatto togliere le scarpe e fin qui era già successo altre volte, ma poi è stata anche bloccata la mia valigia, che è stata dirottata insieme a molte altre nella zona di “ispezione manuale”.

C’erano molte altre persone in attesa dei bagagli, che venivano aperti , svuotati e controllati minuziosamente con annessa apertura di sacchetti e astucci vari.

Io mi sentivo un po’ in imbarazzo, perchè quando parto ho tutta la valigia in ordine, ma quando torno di solito è piena di robe da lavare, messe in sacchetti alla rinfusa e mi spiaceva che il mio disordine diventasse di pubblico dominio.

Quando finalmente è arrivato il mio turno, i due giovani  addetti al servizio di sicurezza (due bei giovani gentili e sorridenti, dall’ aspetto tipicamente nordico) hanno cominciato il controllo e uno di loro mi ha rivolto una domanda , che naturalmente non ho capito e mi sono scusata con la solita frase: – Sorry, I don’t understand! I am italian!

Uno dei due ispettori, quello che pareva avere più autorità allora mi ha chiesto in italiano: Come stai?- Io mi sono sentita meglio, perchè  io riesco a capire qualcosa dell’ inglese scritto, ma nei dialoghi a tu per tu purtroppo non ci sono ancora i sottotitoli , anche se penso che ci arriveremo. Mi sono sentita meglio, dicevo, perchè il mio timore era di non comprendere loro eventuali ulteriori domande e di trovarmi in difficoltà.

Invece poi il giovanotto che mi aveva parlato in italiano ha invitato il collega, che mi aveva richiesto anche i documenti,  a soprassedere : aveva capito che non ero una pericolosa terrorista, ma solo una vecchia signora pacifica e un po’ intimidita e mi ha augurato buon viaggio restituendomi la valigia.  Ho ringraziato di cuore e me ne sono andata verso la zona degli imbarchi, ma intanto pensavo che  queste perquisizioni sono sì fastidiose, ma rassicuranti.