Un orto lillipuziano.

L’ orto, è risaputo, richiede cure costanti infinite: non vuole solo essere annaffiato regolarmente (quest’ anno ci pensa Giove Pluvio, ma non è sempre così), ma va liberato dalle erbacce infestanti e zappettato con diligenza. Se solo lo trascuri per pochi giorni, lo ritrovi infestato da erbacce che soffocano quanto stai coltivando con pazienza e dedizione.

Per questo il mio orto è piccolissimo (potrei dire lillipuziano), saranno forse 6-7 metri quadrati , non di più, però ci coltivo il prezzemolo, il basilico, il rosmarino, la rucola, la valeriana, 12 piante di pomodori, un poco di erbette, e alcune piante di fagiolini rampicanti.  Ogni ortaggio occupa una superficie limitatissima, ma in questo modo ne posso raccogliere ogni volta quanto basta per una persona sola e quando una “produzione ” si esaurisce viene velocemente sostituita con una nuova…..bastano pochi minuti di lavoro…

Mescolando un po’ di valeriana, un po’ di rucola e un pomodoro, ottengo insalate squisite e freschissime. Ieri sera  sono riuscita a farmi un delizioso contorno di fagiolini  dopo averne raccolto una buona manciata.  Prima di partire  per l’ ultimo viaggetto , ho raccolto tutto il prezzemolo e mi sono fatta una squisita salsa verde e con le erbette ho preparato un fragrante “scarpasot” (erbette crude tritate finemente e condite con parmigiano e uovo e poi  fritte -come mi pare le facesse anche mia madre)

Non potrei prendermi cura di un orto più grande, ma non voglio rinunciare al piacere di preparare la semina, di sorvegliare la crescita delle piantine e di raccogliere  poi il frutto delle mie cure: è un piacevole passatempo che dà soddisfazione e permette di gustare ortaggi sicuramente non infarciti di pesticidi  e diavolerie varie. Credo che si possa fare altrettanto su un balcone se non è troppo piccolo.