Una “Traviata” molto british.

Puo’ esserci una “Traviata”  non ambientata a Parigi e in Provenza, ma sul suolo Britannico? Non l’ avrei mai potuto immaginare e invece ho assistito alla sua rappresentazione.

Stasera infatti al Coliseum, un teatro in cui si rappresentano opere tradotte  in inglese, ho assistito a una “Traviata’ del tutto particolare.

Era ambientata ai nostri giorni ed era cantata in inglese, inoltre era Anche stata ridimensionata come durata. La scenografia era pressoc he’ inesistente: una sedia, un po’ di libri, molti teloni e un número considerevole di comparse che riempivano il palcoscenico con funzione a me non sempre chiarissima.

L’essenzialita’ della messinscena ha certo lo scopo  di contenere I costi e di consentire cosi’ a un vasto pubblico (infatti il teatro ha fatto il tutto esaurito) l’accesso a un patrimonio culturale di alta qualita’.

Mi e’ sembra to strano. non sentire le parole: Parigi, o cara…..oppure  Di Provenza il mar il suol.., ma l’ orchestra  suonava divinamente e gli interpreti hanno dimostrato grande bravura, soprattutto la giovane soprano Americana che ha interpretato Violetta: voce potente, ma molto sensibile.

Non e’ mancato nemmeno un po’ di humour inglese quando per riempire I calici per il famosissimo brindisi si sono presentati quattro uomini vestiti da conigliette , mentre tra gli invitati ballava  romanticamente una coppia gay.

In definitiva UNO spettacolo piacevole  che ha riscosso molti applausi calorosissimi e a me sarebbe tanto piaciuto gridare : Viva Verdi!!!!