Quasi un rito…

Prima di vederli, li senti arrivare annunciati dal rumore degli zoccoli dei polizia a cavallocavalli sulla strada asfaltata. Sono sempre a due a due e mantengono sempre la stessa cadenza: sono i poliziotti a cavallo che ogni giorno passano davanti alla casa.

E’ quasi un rito: si sente il passo dei grossi cavalli arrivare da lontano, poi li vedi caracollare lentamente davanti a te, mentre i due poliziotti chiacchierano tra loro  e poi li senti allontanare per proseguire il loro percorso…I cavalli sono sempre tranquilli: non si sente mai un nitrito o un cambio di passo.

Non si sa bene cosa potrebbero fare in caso di pericolo per contrastare malviventi motorizzati, ma ci sono e danno la sensazione che qualcuno comunque stia vegliando sull’ ordine pubblico.

Canzoni che durano nel tempo…

Ieri all’ entrata del parco di Greenwich, c’era uno dei tanti musicisti di strada che suonava “Stand by me”, la canzone che anche in Italia ha avuto tanto successo nella versione cantata da Adriano Celentano col titolo “Pregherò”

E’ una canzone che ha ormai più di 50 anni, ma resiste nel tempo: è piaciuta a me e ieri mio nipotino diceva di conoscerla….certe canzoni, come certe poesie riescono a vincere la sfida del tempo, perchè sanno esprimere i sentimenti che accomunano gli esseri umani di ogni tempo e di orgni luogo…

Pellegrini….

E’ questo un Giubileo diverso dai precedenti per molti aspetti: Papa Francesco lo ha indetto a sorpresa e con grande sorpresa di tutti lo ha aperto non a Roma  ma in Africa; inoltre ha raccomandato subito di celebrarlo in semplicità , anche localmente ….senza  doversi recare a Roma.

La Parrocchia di Arcellasco , obbedendo a questo invito, ha organizzato un pellegrinaggio itinerante attraverso alcune chiese di Milano. In ogni chiesa si sosterà per una breve meditazione e poi si passerà alla tappa successiva, fino ad arrivare in S. Ambrogio.

L’iniziativa ha riscosso grande interesse e molti parteciperanno sabato a questo pellegrinaggio, che sarà preceduto nella sera di Venerdì dalla celebrazione comunitaria del Sacramento della Penitenza e sarà seguito, domenica da una Messa dedicata in particolare ai pellegrini.

Avrei voluto partecipare anch’io, ma i miei doveri di nonna mi stanno tenendo lontano ….. col pensiero però seguirò i vari momenti di questo Giubileo parrocchiale della Misericordia.

 

Poesia: I bambini imparano ciò che vivono….

bambini feliciSe il bambino vive nella critica,

impara a condannare.
Se vive nell’ostilità,
impara ad aggredire.
Se vive nell’ironia,
impara la timidezza.
Se vive nella vergogna,
impara a sentirsi colpevole.
Se vive nella tolleranza,
impara ad essere paziente.
Se vive nell’ incoraggiamento,
impara la fiducia.
Se vive nella lealtà,
impara la giustizia.
Se vive nella disponibilità,
impara ad avere fede.
Se vive nell’approvazione,
impara ad accettarsi.
Se vive nell’accettazione e nell’amicizia
impara a trovare l’amore nel mondo.

Autore

di Doretj Law Nolte

Scusate…….

Arriva un messaggio strano che porta la mia foto e mi chiedo cosa sia e solo un centesimo di secondo dopo aver cliccato mi rendo conto che può essere una trappola, ma è troppo tardi……..un video virale viene istantaneamente inviato a tutti i miei contatti …….

So che è già capitato a tanti, ma ugualmente la cosa mi addolora. Perchè c’è gente che passa il suo tempo a cercare di nuocere ad altri in questo modo subdolo e vile? Cosa ci guadagna chi mette in atto queste sconcezze?

Chiedo scusa a tutti quelli che hanno ricevuto questi messaggi …..

 

Poesia: Il dolore.

Il dolore è un postino , dice il poeta ungherese,……..è un postino che bussa più volte nella vita di ognuno….

IL DOLORE

Il dolore è un postino grigio, silenzioso,
col viso asciutto, gli occhi d’un azzurro chiaro,
dalle sue spalle fragili pende
la borsa, il vestito è scuro e consumato.
Nel suo petto batte un orologio
da pochi soldi; timidamente sguscia
di strada in strada, si stringe
ai muri delle case, sparisce in un portone.

Poi bussa. Ed ha una lettera per te.  (ATTILA JOSZEF)

C’ era un ragazzo….

Per ricordare Vincenzo ripubblico  il post che gli avevo dedicato per il suo compleanno di qualche tempo fa……

Aveva finito la quinta elementare e aveva dimostrato intelligenza vivace e volontà di continuare a studiare.
Del resto il padre era convinto, come molti a quel tempo, che era importante far studiare i figli maschi e quello era il primogenito.
Per frequentare le scuole medie però bisognava recarsi nella cittadina di Carpi a 15 chilometri dal paese e si era in tempo di guerra: i treni non funzionavano più, non c’erano altri mezzi di trasporto pubblici e l’ unico modo per raggiungere le scuole era di arrivarci in bicicletta.

Quel ragazzino di 11 anni, piuttosto mingherlino, tirò fuori un coraggio che oggi sembra fuori dell’ ordinario: tutte le mattine si faceva più di un’ ora di bicicletta insieme ad altri due o tre ragazzi del paese.
Lo immagino d’ inverno uscire di casa col buio, mentre la brina o la neve imbiancavano il panorama o sotto la pioggia , inforcare la sua vecchia bici e pedalare di buona lena per scaldarsi fino a raggiungere la sua scuola e lì cominciare la sua giornata di studente. Mia madre mi raccontava (sto parlando di mio fratello maggiore) che lo avevano soprannominato “maglia verde” per il fatto che lei gli lavava la sera quella maglia che doveva rimettere la mattina seguente.
A costo di tanti sacrifici riuscì a diplomarsi radiotecnico e io lo ricordo alle prese con la radio di qualche vicino che gli chiedeva di sostituire una valvola o di saldare qualche filo che non faceva più contatto.
Poi venne il lungo servizio militare e subito dopo la sua partenza per Torino, poi a Roma e in giro per l’ Italia per lavoro.
Poco dopo mio padre dovette smettere di lavorare e ricordo come tutti aspettavamo i soldi che mio fratello continuava a mandare a casa: io avevo dieci anni e da allora sento per lui una grande gratitudine.
In questi ultimi anni ci teniamo sempre in contatto e ho scoperto in lui, prima spesso taciturno e severo, una vena umoristica spiccata che me lo rende ancora più caro.
Oggi quel ragazzo non c’è più….si è riunito a coloro che lo hanno preceduto e che  ha amato, ma non se ne andrà mai dal cuore di noi che lo abbiamo conosciuto e apprezzato…

A Vincenzo…..

Da tanti anni, quando scrivevo su queste pagine, sapevo che qualcuno le avrebbe lette con particolare interesse e con affetto : mio fratello Vincenzo. Era il nostro modo di restare collegati nonostante le distanze che da sempre ci hanno separati. Spesso fino a qualche tempo fa, mi scriveva poi qualche suo commento via mail e ci trovavamo spesso d’ accordo su tante cose. D’ ora in poi quando mi metterò a scrivere qui, penserò sempre a quel lettore che non potrà più collegarsi …. Ciao, Vincenzo! Ti accompagnano la mia preghiera, il mio affetto, la mia gratitudine…

Come cinque anni fa…

Come cinque anni fa….il giorno di S. Valentino che  per tutti evoca gioia, voglia di volersi bene, tenerezza, per me invece evoca pensieri di perdita, di distacco, di dolore….

Cinque anni fa assistevo alle ultime ore di vita di mio marito, che se ne andava dopo lunghe sofferenze…….stasera  invece sto ripensando a chi proprio poche ore fa ci ha lasciato in silenzio, senza dare disturbi…come voleva lui…

Appunti di viaggio.

stazione bo-2Venerdì mi ero preoccupata di informarmi con cura sugli orari  dei pullman da Erba a Lecco e su internet risultava che la corsa delle 10 poteva essere quella più opportuna. Sabato mattina mi sono recata alla fermata e non è passato nemmeno un autobus in servizio!!!! Tutti si fermavano nella vicina rimessa…. Figurarsi il mio panico: come fare per arrivare a Lecco in tempo per prendere il treno? Ho cominciato a fare delle telefonate e, per fortuna la mia vicina, Bruna, mi ha detto che mi avrebbe portato lei fino alla stazione.  E’ una fortuna avere dei bravi vicini…..Grazie, Bruna!!! Ma un reclamo verso la SPT: i siti internet vanno tenuti aggiornati costantemente! Non è giusto fornire informazioni inesatte e sottoporre a disagi spiacevolissimi i propri utenti…

  • Un grazie  all’ autista della navetta che porta da Bergamo – stazione all’ aeroporto : stavo uscendo dal negozio dove avevo acquistato il biglietto e ho visto il pullman che stava per partire, mi sono messa a correre per attraversare la strada e l’ autista deve avermi visto e mi ha aspettato anche se nella concitazione ho dovuto fermarmi a raccogliere i biglietti che continuavano a cadermi di mano.

Gli aeroporti erano affollatissimi: forse perchè era sabato…… A Stansted , dove tutto è cambiato dall’ ultima volta che sono venuta, i controlli dei documenti sono durati almeno un’ ora. I pochi metri che dividono l’ ingresso dalle postazioni di polizia (Schengen qui non è mai stato accettato) , sono stati frazionati in una serie infinita di corridoi in cui la gente viene incolonnata e costretta a camminare avanti e indietro all’infinito…. I controlli dei documenti sono minuziosissimi  e portano via un sacco di tempo…Ogni volta mi invitano gentilmente a fare il passaporto che può essere controllato più velocemente, ma moltissimi Italiani lì in fila con me avevano solo la carta di identità.

Bisogna dire a Renzi di abbassare le tasse sui passaporti…., ma bisogna dire che la paura di attacchi terroristici qui è molto alta: i controlli vanno benissimo, ma non tutti i terroristi  vengono dall’estero, anzi….